Non è utopia la pedagogia del teatro
Visioni
di Gigi Mangia
La guerra poi ha regalato armi ai talebani e soprattutto soldi ai corrotti. La democrazia non si esporta e non si realizza con le armi. La guerra è costata 1000 miliardi di dollari finiti in commercio di armi e corruzione senza migliorare e cambiare le condizioni culturali e sociali degli afgani. Bisognava investire nella cultura, bisognava costruire scuole per educare i talebani e quindi preparare il popolo afgano alla democrazia, alla vita sociale, al rispetto della persona. Con le armi non si cambia il potere, né si combatte l’ingiustizia. I talebani, non ancora al governo, hanno già proibito la musica e negato il diritto allo studio nelle università alle giovani donne alle quali hanno imposto il velo. La cultura invece ha la forza del cambiamento il potere e di combattere l’ingiustizia. Solo la cultura può vincere il fanatismo, perché ha le capacità di promuovere la crescita sociale ed intellettuale dell’uomo.
La fiducia di Koreja nella cultura non è utopia ma una pedagogia sincera, di impegno sociale come risposta all’indifferenza che vede i problemi lontani come problemi degli altri. Il teatro lotta per l’integrazione. La guerra in Afganistan è costata 1000 miliardi di dollari per non cambiare la geografia sociale e politica del mondo islamico, lasciando solo sfiducia nel popolo. I morti e i disperati visti nell’aeroporto di Kabul sono il volto della sfiducia di tutto l’occidente.