Donne non vi fermate lottate, il silenzio è complicità
Visioni
di Gigi Mangia
Se i corpi delle giovani donne sono percepiti e trattati come rifiuti, non è solo violenza ma odio e profondo disprezzo verso di loro.
Il professore, Massimo Ammanniti, psichiatra infantile e scrittore di successo, ha studiato in profondità la fragilità dell’età degli adolescenti nella società in crisi emotiva ed esistenziale; ha approfondito i ruoli educativi, la scuola e la famiglia nel tempo dei social. Ha scritto pagine molto interessanti sull’integrazione dei disabili e dei ragazzi stranieri nella scuola: come accoglierli, come sostenere il processo dell’integrazione, come insegnare a usare la lingua italiana diversa rispetto alla lingua dei ragazzi stranieri provenienti da mondi lontani.
Per un bambino, fare un percorso di crescita cognitiva e affettiva, i un contesto nuovo e lontano dalle proprie origini culturali, è difficile ed è anche impegnativo, per raggiungere buoni risultati serve un grande impegno. Massimo Ammaniti ha studiato in profondità la crisi e la fragilità della famiglia dei nati digitali. Con i suoi studi ha dato una nuova definizione di famiglia: Adultescente, esaminando i tempi emotivi nei passaggi della crescita dentro i rapporti e nella conflittualità dei desideri verso la rottura e la distanza dei bisogni fra genitori e figli in particolare nei social.
Le sue ricerche, il suo studio aiutano a vedere nella famiglia la frontiera della crisi del welfare sociale e anche capire la crisi degli adolescenti esposti alla solitudine, all’angoscia, alla depressione.
I femminicidi di ragazze sono la misura drammatica della perdita dei valori della nostra società, dove il dolore e la sofferenza portano al buio morale, dove scompaiono i valori e in particolare si perde il rispetto dell’identità altrui.
Martina Carbonaro aveva appena 14 anni, 12 anni quando si è fidanzata con Alessio Tucci, il suo assassino. Martina aveva subito violenza, uno schiaffo dal suo fidanzato e per questo aveva deciso di lasciarlo. Martina è ancora bambina e non ha raggiunto l’equilibrio di gestire le sue emozioni e i suoi sentimenti. È nelle mani del suo fidanzato, il quale ha il pieno potere sul suo corpo e sui suoi sentimenti. In un casolare fatiscente e abbandonato, i due si appartavano e avevano rapporti sessuali.
Alessio l’ha uccisa colpendola a sassate perché Martina voleva liberarsi. Alessio dopo aver privato della vita il corpo di Martina, ha trattato il corpo come se fosse un rifiuto speciale infatti lo ha ricoperto di rifiuti e con un vecchio armadio, dimostrando un profondo disprezzo mosso dall’odio. I corpi delle giovani donne svuotati dalla loro vita, diventano rifiuti, vengono fatti a pezzi, messi in sacchi neri di spazzatura e poi abbandonati nelle campagne, buttati nei fiumi, lasciati nei cassonetti. Sono troppi i femminicidi di donne giovanissime per non capire che serve una vera evoluzione educativa dei sentimenti a partire dalla scuola e nella famiglia. Serve anche un profondo cambiamento del linguaggio, troppo offensivo verso le donne, in particolare il rap violento dei giovani. Non serve l’aumento delle pene, il populismo giustizialista, serve al contrario un grande piano di educazione profonda che coinvolga l’intera società tutte le agenzie educative e sociali.
DONNE NON VI FERMATE, LOTTATE, IL SILENZIO E’ COMPLICITA’ .