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August 2025

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina La “pizzica” fa ballare sotto un unico cielo

La “pizzica” fa ballare sotto un unico cielo

Visioni
di Gigi Mangia

La Notte della Taranta, la musica popolare, la pizzica della terra del rimorso fa ballare tutti, generazione di luoghi e di lingue, geografie di sentimenti interiori, unite nella forza di resistere, nella ricerca di sentire e scoprire il desiderio di vivere la pace.

La musica è l’arte universale, che ha il potere di liberare la parola “Pace” da tutte quelle parole che limitano il suo ruolo di accendere l’amore per il corpo, perchè la pace non è solo un concetto della mente, al contrario è un’esperienza, un valore che riguarda il coinvolgimento di tutti i sensi.

Per la musica ed il canto non esistono confini, frontiere, stranieri, non esiste il colore della pelle, della discriminazione, della differenziazione, nel Credo. La musica è come un grande ponte della terra, sotto un unico cielo, capace di unire, coinvolgere, guidare l’uomo per vivere il suo diritto di Essere Umano. Il messaggio della notte della taranta è stato vero, chiaro! La musica è stata forte, profonda contro il buio interiore del mediterraneo, per riempire il silenzio vuoto che impedisce di sentire il dolore dei bambini della striscia di Gaza a cui é stato negato il pane e l’acqua, quindi la morte per fame.

La morale più acida e avvelenata dal male è quella di usare come arma di guerra l’acqua e il pane, di sparare i bambini che nelle mani hanno una pentola e un secchio per l’acqua; è questo che inorridisce le coscienze e rende un inferno emotivo la visione delle immagini di una tragedia che la diplomazia non riesce a fermare. Con la Notte della Taranta, finisce il tempo del silenzio vuoto ed inutile. La Taranta canta, il tamburello batte, muove i corpi ed il cuore asseconda il desiderio di Pace.
160.000 insieme tutti gridano “Palestina Libera”.

prossimi Appuntamenti

16 ott

Index/Gloria Dorliguzzo With Butchers

Butchers

17 ott

Compagnia Xe

Figura Figura

18 ott

Annamaria De Filippi Compagnia Elektra

Trans

immagine di copertina Il desiderio di Sadako Sasaki: voglio volare come una gru

Il desiderio di Sadako Sasaki: voglio volare come una gru

Visioni
di Gigi Mangia

La bomba atomica lanciata su Hiroshima, fece 140.000 morti, rimane in noi la paura del nucleare, nelle mani militari e la sfiducia verso la politica, nata con la crisi della Democrazia, la quale non governa più i conflitti e non è più capace di difendere l’Umano. Le oligarchie al potere cancellano i diritti, la Storia si riduce al buio della ragione, scrivendo la parola fine ai grandi valori dell’Illuminismo.
Hiroshima è un cielo aperto di morte e di devastazione, la città racconta il fallimento della ragione, la follia della guerra.
Si uccide per vincere e per comandare: è la droga del male, che fa sentire invincibile la ragione, suprema ed assoluta, senza limiti, senza le leggi.
Solo il pensiero resiste e vince la morte. Nel parco della Pace, nella città di Hiroshima, sul “Cenotafio” di marmo, fioriscono tantissimi origami: piccole gru di carta piegate con grande dedizione.
Una leggenda narra che, piegando le gru, si possa esprimere un desiderio, e chi riesce a piegarne mille, ottiene salute e pace. Questa fortuna non vale però per la bambina Sadako Sasaki. Nel 1945, all’esplosione dell’atomica, la bambina aveva solo due anni, miracolosamente sopravvissuta all’esplosione. La piccola bambina crebbe e poi scoprì di avere la leucemia, il terribile male “dell’atomica”. Sadako Sasaki sfidò il terribile male, piegò con grande impegno gru su gru, sperando di raggiungere il traguardo di mille, senza riuscire però, raggiungendo 600. I suoi anni furono di lotta contro la febbre e la stanchezza: morì nel 1955 all’età di 12 anni.
La leucemia distrusse il suo corpo, ma non cancellò la sua vita, la piccola bambina infatti, morendo, lasciò un grande messaggio di desiderio della vita: “voglio volare come una gru”. La fantasia dei bambini disarma la morte, affermando l’universalità dei desideri del vivere. La città di Hiroshima le ha dedicato una statua di bronzo, nel parco della Pace per mantenere vivo il suo messaggio. A distanza di 80 anni, le gru di carta continuano a vivere e a fiorire, per mantenere alto il pensiero, forte l’impegno per non dimenticare.

prossimi Appuntamenti

16 ott

Index/Gloria Dorliguzzo With Butchers

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Compagnia Xe

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18 ott

Annamaria De Filippi Compagnia Elektra

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