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Settembre 2024


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Teatro dei luoghi >Festival internazionale

Il paesaggio cambiato: dalla ferita alla rinascita

La Puglia tra memoria e futuro: la bellezza che resiste> teatro dei luoghi festival internazionale

L’olio nuovo della rinascita

Teatro Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali

X di Xylella , Bibbia e Alberi Sacri


06 dic


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Teatro Koreja

MODUGNO, PRIMA DI VOLARE


08 dic

Teatro La Baracca Testoni Ragazzi

L’ELEFANTINO


18 dic

Crisitina Kristal Rizzo/ Diana Anselmo

MONUMENTUM DA


20 dic

Federica Rosellini

IVAN E I CANI


21 dic

Teatro Koreja in collaborazione con Babilonia Teatri

ESSERE O NON ESSERE

immagine di copertina È bello tornare per ricominciare

È bello tornare per ricominciare

Visioni
di Gigi Mangia

È bello tornare, incontrare i compagni e ricominciare un nuovo anno di scuola. È triste peró trovare la scuola ferma così come è stata lasciata.

La scuola ha cambiato solo il nome cioè “scuola del merito”, tradendo la sua vera funzione cioè quella di promuovere la crescita, l’amore per il sapere. La scuola del 1977 è stata quella dell’inclusione, la scuola che finalmente ha cancellato le classi speciali.

Oggi la scuola rimane ferma e si rifiuta di essere scuola dell’inclusione e dell’accoglienza. Rimane una grande vergogna, una grande ingiustizia quella di non concedere la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia o venuti da bambini, i quali conoscono la nostra lingua, le nostre città, i nostri costumi e cantano le nostre canzoni.

La novità più discussa che ha riempito le pagine dei giornali è quella di vietare lo smartphone agli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado. Una scuola che invece di progettare una pedagogia, di educare all’uso dello smartphone si limita al semplice divieto evitando di affrontare i grandi problemi dei nati digitali.

Gli studenti peró sono vivi e attenti, sono pronti più di ieri per chiedere una scuola diversa. Hanno fatto già sentire la loro voce manifestando davanti al ministero della pubblica istruzione. Hanno gridato ad alta voce di essere coinvolti, di avere voce, di essere protagonisti degli studi.

Gli studenti infatti hanno già programmato una manifestazione nazionale a Novembre dove presentare una scuola diversa, attenta, capace di dare risposte alle domande dei giovani mai ascoltate. È a questi studenti che mi sento di augurare un felice anno di studio. La scuola è la casa dove sognare, vedere oltre per fare il cammino della conoscenza.

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