X di Xylella, Bibbia e alberi sacri
Visioni
di Gigi Mangia
Gli ulivi, del poeta Girolamo Comi, sono la forza narrativa della terra del Salento, la quale con la morte “dei Patriarchi del tempo”, diventa luogo di morte della terra, diventa tristezza, ed il paesaggio disperazione: senza la bellezza, la visione degli ulivi é uno smarrimento, ed é anche paura di vedere. La morte dell’Ulivo, causata dalla Xylella fastidiosa, é servita al regista, Gabriele Vacis, per rappresentare la crisi profonda del nostro tempo, lo smarrimento del cammino al buio dell’umano attraverso una interpretazione di attrici donne la cui sensibilità di usare la voce, il canto, ma il più ancora interpretare il dolore del corpo, favorisce il filo rosso del tempo per tessere e per declinare, evitando le rotture, la visione della cultura pagana con la profondità della cultura cristiana. La Bibbia e gli alberi sacri sono esercitazione artistica per rappresentare l’uomo raccontando i suoi tempi nella storia attraverso il cammino della terra insieme da Oriente a Occidente per scoprire la vita e per mettere fine al tempo digitale dell’algoritmo di Whatsapp che dura un attimo e non lascia memoria. Il palcoscenico diventa visione. Nello spettacolo c’é la fede, la cultura e soprattutto ci sono i canti e le voci del mediterraneo. Lo spettacolo sollecita e chiede impegno, stimola la ricerca educa a lottare e a resistere. La grande storia di Gerusalemme è di Atene oggi sono lontane, sono perse e sono confuse del nostro pensiero. Se muore l’albero, la terra perde tutta la sua bellezza. Gli alberi sono la nostra salvezza.
“Ecco il mio Tronco: stelo, frutti e carne
Ed echi sordi di succhi e di cieli.
Antichità di giovani risvegli
Nel peso universale del mio sangue.”
(Versi di Girolamo Comi ).
L’incontro della terra con l’arte e con la poesia, preghiera civile, stimola il pensiero e la cultura attraverso il valore dell’albero malato ma indicano anche la rottura con la natura e l’indifferenza verso la vita delle piante, in particolare emerge anche la frantumazione dell’Io che, diventando polvere, si disperde nel nulla. La terra é abbandonata al sole, l’aria é malata e per l’uomo viene indicata la sfida più difficile: vincere il male!