Calendario

January 2020

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina rassegna Paladini di Francia

Stagione dei ragazzi // Matinée

Spettacoli per le scuole

2019/2020

Teatro Koreja

Paladini di Francia

foto Paladini di Francia

Spada avete voi, spada avete io!

Vita, morte e disavventure di Orlando e altri strani paladini

Quattro attori nelle vesti di marionette giganti raccontano la storia tragicomica dei paladini di Carlo Magno, dall’arrivo a corte della bella Angelica al massacro di Roncisvalle.

Le scene si ispirano alla tradizione dei pupi siciliani e le nuvole
che ne fanno da cornice guardano a Pasolini a cui lo spettacolo è dedicato.
“Giochi di bambini. Giochi di guerra. Marionette. Pupi. Roba vecchia e bellissima.
Sotto: corpi, metallo, amore e guerra. Sopra: fili, voci tonanti e un destino
tragico. Mi pare di essere nel teatrino delle marionette dove Pasolini fa
raccontare a Totò, Ninetto Davoli, Franco e Ciccio, la triste storia di Otello,
Iago e Desdemona. Con quelle stesse marionette vorrei raccontare di Rinaldo, Astolfo, Angelica, Bradamante, Fiordiligi, Orlando e, da ultimo, il massacro di Roncisvalle, quella discarica assurda e insanguinata dove tutti quei corpi morirono e furono abbandonati, occhi al cielo, a domandarsi che cosa sono le nuvole”.
Francesco Niccolini

Lo spettacolo è disponibile anche in lingua francese


dedicato a Che cosa sono le nuvole? di Pier Paolo Pasolini di Francesco Niccolini
regia Enzo Toma
con Alessandra De Luca, Carlo DuranteEmanuela Pisicchio, Francesco Cortese
assistente alla regia Valentina Impiglia
ideazione scene Iole Cilento
realizzazione scene Porziana CatalanoIole Cilento
musiche originali Pasquale Loperfido
voce di Carlo Magno Fabrizio Saccomanno
disegno luci Angelo Piccinni
tecnici di compagnia Alessandro CardinaleMario Daniele

immagine di copertina rassegna Terry.

Stagione dei ragazzi // Matinée

Spettacoli per le scuole

2019/2020

Teatro delle Briciole

Terry.

foto Terry.

Il progetto Terry. nasce dalla volontà di affrontare il tema del bullismo, concentrandosi su alcune delle possibili cause più che sugli effetti, raccontando il punto di vista di chi bullizza e non di chi ne è vittima.

Terry è un personaggio che viene citato nello spettacolo John Tammet “un mio compagno di scuola non fa che ripetermi che l’unico lavoro che potrei fare in vita mia è mettere in ordine gli scaffali di un supermercato o spazzare la merda al circo della signora Moira Orfei”. Se provassimo per un attimo a sospendere il giudizio nei confronti del bullismo e tentassimo di relazionarci con un ragazzo che ha fatto degli errori sulla pelle di un compagno di classe cosa ne verrebbe fuori? Cosa scopriremmo?
Conoscere il punto di vista di un bullo può essere un buon modo
per avvicinarci a un problema così vasto e articolato? Il bullismo è qualsiasi atteggiamento ripetuto nel tempo che causa disagio all’altro? Nasce e si alimenta solamente a scuola?
Lo spettacolo proverà a indagare l’universo di un ragazzo con evidenti problemi di prevaricazione e di famiglia. Come nello spettacolo precedente, John Tammet, la relazione frequente con il pubblico farà di ogni replica uno spettacolo diverso. Verrà raccontato un ragazzo con i suoi sogni, le sue paure, le sue domande e le sue debolezze.


Uno spettacolo di Davide Giordano collaborazione artistica di Riccardo Reina con Davide Giordano e Luca Mannocci

immagine di copertina rassegna Io e niente

Stagione dei ragazzi // Matinée

Spettacoli per le scuole

2019/2020

Teatro Gioco Vita

Io e niente

foto Io e niente

Qui non c’è niente. Anzi, ci sono io. Niente e io. Niente si chiama Niente.

Vive con me, intorno a me. Così in- comincia la storia di Lilà, una bambina che dopo aver perso la mamma, si crea un amico immaginario, Niente. Assieme a Niente Lilà passa le sue giornate a fare nien- te. Ma Niente, al contrario di lei, è sempre di buonumo- re e risponde alla sua profonda indolenza con delicata e costruttiva positività. Al “non c’è niente da fare” di Lilà, Niente risponde che “dal niente si può fare tutto”. Con un linguaggio pieno di saggezza e poesia, Io e Niente racconta che la debolezza e la fragilità possono essere trasformate in forza e che anche dalla mancanza, può nascere qualcosa di prezioso.

Grazie alla fusione di ombre e attori, Teatro Gioco Vita mira a creare un amalgama scenico in grado di accom- pagnare i bambini alla scoperta di Lilà e del suo bellis- simo giardino azzurro.


da Moi Et Rien di Kitty Crowther con Letizia Bravi, Tiziano Ferrari adattamento, regia e scene Fabrizio Montecchi sagome Nicoletta Garioni (dai disegni di Kitty Crowther) musiche Paolo Codognola costumi Tania Fedeli disegno luci Davide Rigodanza coproduzione Teatro Gioco Vita, Segni New Generations Festival

immagine di copertina rassegna Duo violoncello-pianoforte

Strade Maestre // Croma

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Diego Romano - Massimo Spada / SPETTACOLO RINVIATO

Duo violoncello-pianoforte

Il programma di questa sera traccia un percorso nel meraviglioso mondo del repertorio per Violoncello e Pianoforte, e mette a fuoco in particolare la produzione tedesca dell’Ottocento.

L’arco temporale abbraccia un periodo che va dal Tardo Classicismo del 1815, anno di composizione della Sonata di Ludwig van Beeethoven Op. 102, al tardo Romanticismo della Sonata di Richard Strauss, il quale nel 1883 da alla luce la sua Sonata in fa maggiore, Op. 6.

Le due composizioni, accomunate dallo stesso inconsueto numero di tempi, divergono molto per contenuto e carattere, più scattante e audace nel Beethoven, più eroico e melanconico nello Strauss; ognuna verrà introdotta da un breve brano del periodo più squisitamente romantico di due dei più importanti e produttivi geni del periodo: Mendelssohn e Schumann.

Le Variazioni mendelssohniane sono pervase da classico equilibrio, abitato però da una leggerezza e un sentimento che sono propri di questo compositore.

L’Adagio e Allegro, originariamente concepito per corno e pianoforte, ha trovato poi nel repertorio violoncellistico la sua naturale collocazione ponendolo tra i brani più amati del periodo romantico dedicati a questo duo.

F. Mendelssohn Variazioni Op. 17
L. van Beethoven Sonata Op. 102 No. 2
R. Schumann Adagio e Allegro Op. 70
R. Strauss Sonata Op. 6

immagine di copertina rassegna La casa del sordo

Strade Maestre // Teatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Odin Teatret / Eugenio Barba (Danimarca) / SPETTACOLO RINVIATO

La casa del sordo

foto La casa del sordo

Siamo a Bordeaux, nella casa di un sordo, Francisco Goya. È l’ultima notte della sua vita. La sua amante per più di trent’anni, la vivace Leocadia Zorilla, scatena la sua fantasia e i suoi ricordi.

Francisco José de Goya (1746-1828) è considerato il più importante pittore e incisore spagnolo tra la fine del 18° e l’inizio del 19° secolo. Nel corso della sua lunga carriera fu un impegnato commentatore e cronista della sua epoca. Morì in esilio a Bordeaux, in Francia.

[…] La casa del sordo – Capriccio su Goya è la trasposizione teatrale del genere artistico del capriccio applicata alla biografia e all’opera di Francisco Goya. La sua vita si svolse tra gli sconvolgimenti politici dell’Europa alla fine del 18° secolo, tra Età della Ragione e Romanticismo, Inquisizione e Rivoluzione Francese, erotismo, esilio e mutilazione fisica dovuta alla sordità totale che colpì Goya a 46 anni […] Il capriccio, come genere artistico, si sviluppò nel XVI secolo in musica, architettura e pittura. Il compositore tedesco Michael Praetorius lo definì “una specie di fantasia improvvisata che passa da un tema all’altro” […] La casa del sordo è un capriccio teatrale su Goya: una varietà di temi che l’arte dell’attore trasforma in un flusso di decadenza fisica e vitalità creativa, avidità di prestigio, sperpero di denaro, egoismo, inventiva, passione e frivolezza. Un caleidoscopio di immagini, situazioni e pensieri che si dibattono nel tentativo di approssimarsi al mistero della Bellezza e della Vita la cui spietata verità cammina, deridendoli, sui morti […]

Eugenio Barba

Posti limitati: 120 spettatori


testo Else Marie Laukvik, Eugenio Barba scenografia Else Marie Laukvik, Rina Skeel consulente scenografico Jan de Neergaard attori Else Marie Laukvik, Rina Skeel, Frans Winther assistente alla regia Rina Skeel regia Eugenio Barba una produzione 2019 Masakini Theatre (Kuala Lumpur, Malesia), Nordisk Teaterlaboratorium / Odin Teatret (Holstebro, Danimarca)

immagine di copertina rassegna La letteratura spiegata dai ragazzi secondo Rossano Astremo

Strade Maestre // Book Parade

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Teatro Koreja / I.S.I.S.S.”Luigi Scarambone” di Lecce / SPETTACOLO RINVIATO

La letteratura spiegata dai ragazzi secondo Rossano Astremo

foto La letteratura spiegata dai ragazzi secondo Rossano Astremo

L’opera struggente di un formidabile genio (Feltrinelli) è il primo romanzo di Dave Eggers, autore statunitense icona degli anni zero.

Romanzo autobiografico finalista del Premio Pulitzer 2001, il Times lo ha inserito al dodicesimo posto dei cento libri migliori del decennio, racconta la storia di un giovane ventiduenne, Dave, che, rimasto orfano di entrambi i genitori si trova a dover badare al fratello di otto anni, conducendo una vita altalenante tra libertinaggio e il rimorso una responsabilità genitoriale non programmata né richiesta. Rossano Astremo insegna italiano in un Liceo Internazionale di Roma, fa parte dell’associazione Piccoli Maestri che cerca di contagiare l’amore per la lettura nelle scuole. Si occupa, inoltre, di organizzazione di eventi letterari. Ha pubblicato nove libri e curato tre antologie di racconti. Astremo parlerà di questo libro con gli studenti dell’I.S.I.S.S.”Luigi Scarambone” di Lecce guidati da Carlo Durante del Teatro Koreja. Una provocazione a mezzo libro, un modo per raccontare, una storia che “sono tante”: il coraggioso tentativo della scuola, del teatro e della letteratura di sostare sulle vite degli altri per osservare la propria. 

testo: L’opera struggente di un formidabile genio di Dave Eggers

immagine di copertina rassegna Overload

Strade Maestre // Teatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Sotterraneo /SPETTACOLO RINVIATO

Overload

foto Overload

1 paragrafo. 199 parole. 1282 caratteri. Tempo previsto 1’ 10’’.

Riesci a leggere questo testo senza interruzioni? L’attenzione è una forma d’alienazione: il punto è saper scegliere in cosa alienarsi. Per questo sembriamo sempre tutti persi a cercare qualcosa, anche quando compiamo solo pochi gesti impercettibili attaccati a piccole bolle luminose e non si capisce chi ascolta e chi parla, chi lavora e chi si diverte, chi trova davvero qualcosa e chi è solo confuso. Sei arrivato fin qui senza spostare lo sguardo? Davvero? E non è insopportabile questo sforzo di fare una cosa soltanto alla volta? Guardati attorno: quante altre cose attirano la tua attenzione? Ora guardati dall’alto: riesci a vederti? Le superfici dei territori più densamente abitati della Terra sono coperte da una fitta nebbia di messaggi, immagini e suoni in cui le persone si muovono, interagiscono, dormono. A volte si alzano rumori più intensi, che la nebbia riassorbe subito mentre lampeggia e risuona. Visto da qui il pianeta sembra semplicemente troppo rumoroso e distratto per riuscire a sopravvivere – persino i ghiacciai si sciolgono troppo lentamente perché qualcuno presti attenzione alla cosa. Torniamo al suolo e guardiamoci da vicino: stiamo tutti mutando… in qualcosa di molto, molto veloce.

Overload ha vinto il premio Ubu spettacolo dell’anno 2018.


concept e regia Sotterraneo in scena Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini scrittura Daniele Villa luci Marco Santambrogio costumi Laura Dondoli sound design Mattia Tuliozi produzione Sotterraneo coproduzione Teatro Nacional D. Maria II nell’ambito di APAP Sotterraneo fa parte del progetto fies factory, del network euopeo apap – performing europe 2020 ed è residente presso l’associazione teatrale pistoiese

immagine di copertina rassegna Duo violino-pianoforte

Strade Maestre // Croma

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Fabiola Tedesco - Anna Magdalena Kokits/SPETTACOLO RINVIATO

Duo violino-pianoforte

Nel duecentocinquantesimo anno dalla nascita di Ludwig van Beethoven, il giorno seguente l’anniversario dalla sua morte (26 marzo 1827), le anime della violinista italiana Fabiola Tedesco e della pianista viennese Anna Magdalena Kokits si fondono per dare vita all’opera del compositore forse più profondamente umano e umanista di tutti i tempi. 

Il programma presenta tre sonate rappresentative dei più contrastanti caratteri e umori beethoveniani – la n. 7, in do minore, pubblicata nel 1803, caratterizzata da un’irrequietezza quasi tragica, che prelude alla celebre quinta sinfonia, sempre in do minore (1808); la n. 8, in sol maggiore, pubblicata nella stessa raccolta della precedente, specchio di un Beethoven completamente diverso, ironico ed auto ironico, leggero ma mai frivolo; infine la n. 10, sempre in sol maggiore, composta nel 1812, a dieci anni di distanza da tutte le altre sonate per violino e pianoforte, in cui l’autore, ormai approdato alla maturità compositiva ed espressiva, ritorna ad uno stile più classico, contemplativo, in una serena meditazione sulla natura e sul cosmo. 

Attraverso il percorso di queste tre sonate, le due artiste propongono un‘ascesa quasi dantesca, svelando le sfumature di un autore che, così sfaccettato, non rischia mai di essere monotematico.

L. van Beethoven Sonata No. 7
L. van Beethoven Sonata No. 8
L. van Beethoven Sonata No. 10

immagine di copertina rassegna La letteratura spiegata dai ragazzi secondo Antonio Pascale

Strade Maestre // Book Parade

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Teatro Koreja / Liceo Artistico e Coreutico Statale “Ciardo-Pellegrino” di Lecce/SPETTACOLO RINVIATO

La letteratura spiegata dai ragazzi secondo Antonio Pascale

foto La letteratura spiegata dai ragazzi secondo Antonio Pascale

Un anziano padre, il re troiano Priamo che piange la morte del figlio Ettore, eroe martoriato, chiede al suo assassino, Achille, eroe ancora più glorioso, di restituirgli il corpo del figlio.

Questo straziante dialogo, iconico, universale, parte finale del XXIV canto dell’Iliade è il testo che Antonio Pascale, scrittore, saggista, autore teatrale e televisivo, ispettore presso il Ministero per le Politiche Agricole, pubblicato da Einaudi, minimum fax, Laterza, Chiare lettere, vincitore di  molti premi, tradotto in varie lingue,  collaboratore con il Corriere della Sera, Il Foglio, Il Mattino, Mind e le Scienze, ha scelto di discutere con i ragazzi del Liceo Artistico e Coreutico “Ciardo – Pellegrino” di Lecce, con la guida di Maria Rosaria Ponzetta del Teatro Koreja. L’infelicità umana, la caducità terrena rispetto alla vendetta divina, la profonda familiarità di un padre e un figlio, sono i temi centrali di questo canto: il mutamento dell’eroe spietato Achille in uomo dolente e comprensivo è paradigma di quando il tempo dello sviluppo sia un’età fragile in cui la guida e la pietà di un padre sono necessarie e sostanziali. 

testo: XXIV canto dell’Iliade

immagine di copertina rassegna La cupa

Strade Maestre // Teatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Mimmo Borrelli / Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale/SPETTACOLO RINVIATO

La cupa

foto La cupa

La cupa è “uno spettacolo che racconta una deriva” spiega Borrelli e apre la Trinità della Terra, “pianeta che viene risucchiato nel vuoto delle coscienze e della memoria del nostro tempo”.

La parola che da il titolo all’opera,  cupa, va intesa nella doppia accezione, di sentiero stretto che s’apre nelle cave e di buio metaforico, perché affondata nelle tenebre è la rappresentazione della violenta faida che vede contrapposte due famiglie di scavatori: quella di Giosafatte ‘Nzamamorte, malato terminale di tumore e del terribile Tommaso Scippasalute. La cava contesa nasconde attività illecite di smaltimento di rifiuti tossici e cadaveri di bambini per il mercato degli organi, ma nasconde soprattutto il passato dei personaggi che la abitano. Ognuno ha il suo orrore inconfessabile, un inferno di colpe e delitti, tra omicidi, pedofilia, infanticidi e stupri destinati a un eterno ritorno, proprio come la paternità negata di Giosafatte.

Lo spettacolo ha vinto il Premio Le Maschere del teatro italiano 2018: Migliore autore di novità italiana (Mimmo Borrelli), Migliore autore di musiche (Antonio Della Ragione) e Migliore scenografia (Luigi Ferrigno); il Premio Lo Straniero 2018; il Premio Ubu 2018 Migliore regia e Miglior testo italiano; il Premio San Gennaro Day per lo spettacolo dell’anno; il Premio Alfonso Gatto poesia e il Premio della Critica Teatrale ANCT miglior spettacolo dell’anno.


versi, canti, drammaturgia e regia Mimmo Borrelli con Maurizio Azzurro, Dario Barbato, Mimmo Borrelli, Gaetano Colella, Veronica D’Elia, Renato De Simone, Gennaro Di Colandrea, Paolo Fabozzo, Marianna Fontana, Enzo Gaito, Geremia Longobardo, Stefano Miglio, Roberta Misticone scene Luigi Ferrigno costumi Enzo Pirozzi musiche, ambientazioni sonore composte ed eseguite dal vivo da Antonio Della Ragione disegno luci Cesare Accetta produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale