Calendario

January 2020

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina rassegna Heroides

Stagione dei ragazzi // Matinée

Spettacoli per le scuole

2019/2020

Teatro Koreja / Le Belle Bandiere

Heroides

foto Heroides

lettere di eroine del mito dall’antichità al presente

Ogni volta che ci affacciamo sul mondo dei testi classici dobbiamo vincere il pregiudizio che ci porta a considerarli polverosi e lontani dalla realtà del presente.

Riprendendo in mano le lettere delle eroine immaginate da Ovidio, ritroviamo le eterne domande senza risposta risvegliate dal mistero dell’amo- re e riflettiamo sul ruolo della donna nell’arte e nella storia. Quanto si sono affrancate davvero, le donne, da una condizione di silenzio e sottomissione? Canzoni, romanzi, film ci parlano spesso di donne per le quali l’amore e la dedi- zione verso gli uomini sono centrali nelle loro vite, come in queste lettere. Cosa succederebbe se questo potenziale amoroso si potesse esprimere pienamen- te in una nuova della società? Certamente sta già succedendo ma, forse per paura del cambiamento, continuano a moltiplicarsi, verso le donne in cerca di ruolo e libertà, atti di repressione e violenza spesso sorprendenti e difficili da giustificare. In un momento di crescita e passaggio come questo, dove si moltiplicano i soprusi verso i deboli e le barriere proprio quando pensavamo di averle abbattute, apriamo la riflessione sui molti modi di concepire l’inna- moramento, magia che ci rende tutti stupiti e simili, fragili e rinnovati, che può aprire le porte all’egoismo e alla prepotenza come al cambiamento; che può farci nuovi cittadini del mondo, liberi e con uguali doveri e diritti.


Da Heroides Di Ovidio E Da Improvvisazioni E Scritture Sceniche Elaborazione Drammaturgica Elena Bucci E Marco Sgrosso Regia Elena Bucci Con La Collaborazione Di Marco Sgrosso Musiche Originali Dal Vivo Giorgio Distante Con Giorgia Cocozza, Angela De Gaetano, Alessandra De Luca, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Anđelka Vulić Disegno Luci Loredana Oddone Elaborazione Del Suono Franco Naddei Costumi Enzo Toma Assistente All’allestimento Nicoletta Fabbri Tecnici Alessandro Cardinale, Mario Daniele

immagine di copertina rassegna Cappuccetto Rosso

Stagione dei ragazzi // Matinée

Spettacoli per le scuole

2019/2020

Zaches Teatro

Cappuccetto Rosso

foto Cappuccetto Rosso

Cappuccetto Rosso! – Una voce riecheggia nel silenzio…

Il bosco luogo di mistero e fascino, di tentazione e di trasgressione, il bosco nasconde e rivela ed è proprio per questo che permette la disubbidienza: lon- tano dagli occhi materni che sorvegliano, i bambini trasgredendo affrontano pericoli e rischi, ovvero le proprie paure. Saranno i linguaggi della danza, del teatro di figura e della musica i delicati strumenti attraverso cui raccontare la storia.

I draghi possono essere uccisi o addomesticati, ma bisogna in ogni caso cono- scerli, esattamente come ognuno di noi deve fare, bambino o adulto che sia, per superare le proprie paure.
Perché coraggioso non è chi non ha paura, ma chi decide di non sottrarre il proprio sguardo davanti ad essa.


Regia, Drammaturgia, Coreografia Luana Gramegna Scene, Luci, Costumi E Maschere Francesco Givone Progetto Sonoro E Musiche Originali Stefano Ciardi Con Gianluca Gabriele, Amalia Ruocco, Daria Menichetti Voce Narrante Luana Gramegna Assistente Alla Regia, Drammaturgia, Coreografia Daria Menichetti Collaborazione Artistica Per Scene, Costumi E Maschere Alessia Castellano, Gisella Butera Consulenza Artistica Enrica Zampetti Tecnico Luci Valeria Foti Promozione E Organizzazione Isabella Cordioli Responsabile Social Media Silvia Amerighi In Collaborazione Con Giallo Mare Minimal Teatro, Fondazione Sipario Toscana Onlus-La Città Del Teatro, Regione Toscana

immagine di copertina rassegna Zac colpito al cuore

Stagione dei ragazzi // Matinée

Spettacoli per le scuole

2019/2020

Il Laborincolo / Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata / PaneDentiTeatro

Zac colpito al cuore

foto Zac colpito al cuore

Sono Zac, scrivo storie d’avventura. Questo è tutto.

Così si presenta il protagonista di questo spettacolo, sicuro di sé e abile nell’in- ventare storie di draghi e cavalieri coraggiosi. Sembra tutto perfetto, finché non gli chiedono di scrivere una storia d’amore. Ma l’amore non fa per lui: “L’amore non ha nulla in comune con il coraggio e l’avventura!” Lo scrittore dal “cuore di ghiaccio” si ritroverà, suo malgrado, coinvolto in una storia tra sogno e realtà, fatta di conigli che si vogliono sposare, tenere effusioni, canzoni sdol- cinate e promesse di matrimonio: proprio la storia rifiutata da Zac! Il problema è che il nostro scrittore ha chiuso sotto chiave il proprio cuore e non lo vuole ammettere. E allora, cosa farà Zac in questa storia d’amore? Cederà al richia- mo della volpe che risolve tutto in un boccone? Oppure troverà il coraggio di liberare il proprio cuore? Ma per fare questo ci vuole coraggio!

In scena un attore e dei muppets animati a vista, un dialogo tra elementi reali e simbolici, i personaggi di un sogno: un coniglio in giacca e cravatta ubriaco d’amore, la sua amata che danza in un candido abito da sposa, una volpe affamata che si muove in silenzio, come l’ombra nera di Zac uscita dal suo specchio. Una scena essenziale, una storia costruita con elementi semplici ma vivi e veri che sanno parlare a tutti di un tema che va dritto al cuore: la paura di amare.


Di Simone Guerro, Marco Lucci, Enrico De Meo Con Marco Lucci, Enrico De Meo Regia Simone Guerro Muppets E Burattini Marco Lucci Oggetti Di Scena Ayumi Makita Scenografie Frediano Brandetti Musiche Simone Guerro

immagine di copertina rassegna Nel castello di Barbablù

Stagione dei ragazzi // Matinée

Spettacoli per le scuole

2019/2020

Kuziba Teatro

Nel castello di Barbablù

foto Nel castello di Barbablù

Ma anche tu hai paura quando sei al buio / e ti senti solo / e non sai dove andare? G., 9 anni

Dentro questa storia c’è un castello, dentro al castello c’è un uomo dalla lunga barba blu e poi ci sono una giovane sposa, una sorella, una madre, due fratelli e un labirinto di corridoi, porte e scale tutto da scoprire. Dentro questa storia ci sono i giochi che si fanno al buio, i segreti sotto i tavoli, i divieti che i genitori impongono ai figli e c’è una piccola chiave che apre la porta di una stanza proibita. Proibita fino a quando lei, la giovane sposa di Barbablù, non decide di ascoltare il suo istinto e aprirla. E dietro questa porta troverà….

Nel castello di Barbablù è un viaggio avventuroso dentro ciò che non conoscia- mo ancora di noi e del mondo che ci circonda, è un percorso dentro la curiosità che ci permette di sfidare le nostre paure e che ci racconta di come a volte la disobbedienza può essere un passaggio importante per diventare grandi.

La platea di bambini è rapita dall’atmosfera, insieme giocosa e sinistra, che do- mina l’intera opera. Il castello di Barbablù mette i giovani spettatori alla prova: il famoso, crudele, personaggio inventato da Charles Perrault, li accompagna fra le paure più antiche. Due strambi e scherzosi personaggi, guidano la pro- tagonista durante il viaggio in questo mondo di sogno.


Con Livio Berardi, Rossana Farinati, Annabella Tedone Video Animazioni Beatrice Mazzone Disegno Luci Tea Primiterra Scene Bruno Soriato Regia E Drammaturgia Raffaella Giancipoli Produzione Kuziba Con Il Sostegno Di Sistema Garibaldi, Regione Puglia Residenze Artistiche Straligut Teatro, Trac Teatri Di Residenze Artistiche – Teatro Crest Si Ringrazia Mat Teatro, Teatri Di Bari, Biancheria Artistica Primiterra

immagine di copertina rassegna Più de la vita

Strade Maestre // Film

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Più de la vita

foto Più de la vita

Il film racconta, in una dimensione intima e concreta, quattro decenni del percorso artistico di Michele Sambin, pioniere della videoarte, ideatore di performances, spettacoli teatrali, opere pittoriche e partiture sonore.

L’impresa artistica di Sambin incrocia e sperimenta le diverse tecnologie nel loro evolversi, dal video analogico alla pittura digitale, dagli strumenti tradizionali alla musica elettronica. Attraverso le opere d’archivio e il lavoro quotidiano dell’artista, il film offre uno sguardo diretto sull’arte intesa come lavoro concreto che attraversa il tempo e trasforma lo spazio.

Documentario e film si incontrano nella narrazione della vita e del pensiero di un grande artista contemporaneo, Michele Sambin: viaggiatore e precursore dei linguaggi della contemporaneità dalle mille sfaccettature, Sambin ha esplorato le arti visive nelle sue varie forme, si è immerso nella musica, ha attraversato il teatro, ha sostanzialmente disegnato il volto della videoarte nei suoi esordi per più aspetti pionieristici. Raffaella Rivi, regista ma anche allieva di Sambin, ha scelto il linguaggio del cinema per raccontare l’uomo e l’artista in un lavoro che è a sua volta un’opera d’arte sull’opera d’arte. Disegnato con tratto che molto deve ad una sensibilità creativa tipicamente femminile.

Una costante evoluzione attraverso la tecnologia, in quattro decenni di percorso artistico, dal video analogico alla pittura digitale, dal mondo degli strumenti tradizionali alla rivoluzione della musica elettronica. Mescolando passato e presente, tra opere ormai classiche e nuove performance, il film si propone di portare allo spettatore uno sguardo diretto sul lavoro dell’artista, puntando il focus sulla mutevole arte che attraversa tempo e spazio, adattandosi a essi, ma anche adattandoli alle proprie esigenze.

Incontro con Michele Sambin


Un Documentario Di Raffaella Rivi Prodotto Da Kublai Film Distribuito Da Emera Film

immagine di copertina rassegna Laboratorio teatrale

Strade Maestre // Laboratorio

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Enzo Vetrano/Stefano Randisi

Laboratorio teatrale

Presenteremo il nostro metodo di studio sul personaggio e lo faremo spe- rimentare ai partecipanti.

[…] Memori della grande lezione di Leo de Berardinis, che a proposito del “personaggio” preferiva parlare di “stato di coscienza” nel quale l’attore trasmigra, cercheremo anche noi di capire come si possa mette- re il proprio corpo a servizio di un’emozione da esprimere e vivere sulla scena. Senza “recitare” ma “essendo” quel personaggio, attraverso una ricerca inte- riore sul proprio vissuto e sulle proprie sensazioni. Guideremo questo percorso riferendoci a personaggi-icone del nostro teatro, per scoprire come ciascuno può diventare Cotrone, Shen-Te o Shylock […]

immagine di copertina rassegna Due stupidi sublimi (on air)

Strade Maestre // Teatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Compagnia Vetrano/Randisi

Due stupidi sublimi (on air)

foto Due stupidi sublimi (on air)

In una emittente radiofonica i noti attori teatrali Vetrano e Randisi sono ospiti di una trasmissione in diretta dove tra dediche, musiche e messaggi inviati dagli ascoltatori, sciorinano i loro dialoghi, scritti premendo fino in fondo il pedale del nonsense.

Sketch radiofonici che diventano teatro, davanti agli occhi degli spettatori invitati come pubblico negli studi della radio in cui un simpatico con- duttore presenta e raccorda le scene.

I dialoghi di questi due “stupidi sublimi” costituiscono un viaggio surreale che, da un’isola così deserta da rivelarsi infine mancante perfino di se stessa, conduce a un’architettura di deliziose, necessarie assurdità. Non appena i due si riconosco- no e cercano di stabilire un rapporto, le loro discussioni e i loro litigi si addentra- no nel labirinto della nostra quotidiana confusione esistenziale, mentre volano sul tutto i gabbiani della poesia: si confrontano nel duello onomatopeico di un’incal- zante partita a ping-pong o si ritrovano, esecutori di un concerto per sole voci, dentro un immaginario armadio a muro; scandagliano la psiche umana partendo dall’avversione per la pioggia ed evocano una mitica messinscena di Giorni felici. E così, l’isola che non c’è prende forma e vita, dall’associazione dei pensieri e dei desideri dei due naufraghi, dal loro unico modo possibile di essere vivi.


Drammaturgia, Interpretazione E Regia Di Enzo Vetrano E Stefano Randisi Con Antonio Rinaldi In Veste Di Musicista E Conduttore Radiofonico

immagine di copertina rassegna Ombre folli

Strade Maestre // Teatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Compagnia Vetrano/Randisi

Ombre folli

foto Ombre folli

All’inizio è la scrittura a evocare le ombre. C’è un prologo in cui l’Autore racconta i suoi sogni: sghembi, visionari, anticipatori. E, intanto, il sognato prende coscienza, lentamente, di vivere imprigionato dalla fantasia del sognante, del tiranno scrittore.

Unica via di uscita, per riuscire a governare la sua vita, è sopprimerlo. Poi c’è la storia. Le ombre di due uomini si raccontano: il primo ha la passione segreta di travestirsi, truccarsi e andare in strada a praticare l’arte in cui è Maestra, come dice con orgoglio. La sua è una scommessa con la vita, una roulette russa al contrario: se qualcuno lo riconosce, il suo piacere si raddoppia, fino all’apice toccato nel momento dell’amplesso finale. Il secondo, che dice di amarlo come un figlio, scopre questa sua doppia vita e lo sequestra per redimerlo e vivere con lui un’esistenza “serena” fatta di rinunce, sacrifici e sublimazione, in una dipen- denza reciproca, fino alla vecchiaia.

Come sempre, nel mondo di Franco Scaldati, chi parla non è mai solo, anche se parla da solo. Scritto nella sua poetica lingua natìa, ogni monologo viene recitato da un personaggio e, frase dopo frase, tradotto dall’altra ombra, in un gioco di rispecchiamenti che in questo testo diventa particolarmente struggente.


Di Franco Scaldati Interpretazione E Regia: Enzo Vetrano E Stefano Randisi Video E Luci: Antonio Rinaldi

immagine di copertina rassegna Toto e Vicè

Strade Maestre // Teatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Compagnia Vetrano/Randisi

Toto e Vicè

foto Toto e Vicè

Con una quasi quarantennale collaborazione sul palcoscenico, nella scrittura e nella guida degli attori, Enzo Vetrano e Stefano Randisi hanno scelto per esprimere la loro poetica, la complementarietà e la dialettica, attraverso un confronto che vive in una doppia identità, sovrapponibile e contraria.

Da qui l’incontro con Totò e Vicé, poetici clochard nati dalla fantasia di Franco Scaldati, poeta, attore e drammaturgo palermitano recentemente scomparso, nelle cui parole, gesti e pensieri si sono subito ritrovati. Due personaggi teneri, legati da un’amicizia reciproca assoluta, che vivono di frammenti di sogni in bilico tra la natura e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere.

Di questo straordinario, poetico e commovente spettacolo, Rodolfo di Giammarco ha scritto su la Repubblica: […] Il teatro, il vero teatro, il teatro che ti toglie il fiato con un nulla, il teatro che non distingue tra vivi e morti, il teatro che ti sfugge di mano e intanto però ti insegna il mistero dell’amore, il teatro che mette in scena due poveri cristi in una penombra di lumini e modeste luminarie e di fatto ti fa sentire l’insopportabile luce della felicità, il teatro che ti sembra logoro ed effimero e che al contrario ti riempie l’anima fino alla commozione più grata […].


Di Franco Scaldati Regia E Interpretazione Enzo Vetrano, Stefano Randisi Disegno Luci Maurizio Viani Costumi Mela Dell’erba Tecnico Luci E Audio Antonio Rinaldi Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Le Tre Corde / Compagnia Vetrano – Randisi

immagine di copertina rassegna Io e niente

Teatro in Tasca // Teatro

Spettacoli domenicali
per grandi e piccini

2019/2020

Teatro Gioco Vita

Io e niente

foto Io e niente

Qui non c’è niente. Anzi, ci sono io. Niente e io. Niente si chiama Niente.

Vive con me, intorno a me. Così in- comincia la storia di Lilà, una bambina che dopo aver perso la mamma, si crea un amico immaginario, Niente. Assieme a Niente Lilà passa le sue giornate a fare nien- te. Ma Niente, al contrario di lei, è sempre di buonumo- re e risponde alla sua profonda indolenza con delicata e costruttiva positività. Al “non c’è niente da fare” di Lilà, Niente risponde che “dal niente si può fare tutto”. Con un linguaggio pieno di saggezza e poesia, Io e Niente racconta che la debolezza e la fragilità possono essere trasformate in forza e che anche dalla mancanza, può nascere qualcosa di prezioso.

Grazie alla fusione di ombre e attori, Teatro Gioco Vita mira a creare un amalgama scenico in grado di accom- pagnare i bambini alla scoperta di Lilà e del suo bellis- simo giardino azzurro.


da Moi Et Rien di Kitty Crowther con Letizia Bravi, Tiziano Ferrari adattamento, regia e scene Fabrizio Montecchi sagome Nicoletta Garioni (dai disegni di Kitty Crowther) musiche Paolo Codognola costumi Tania Fedeli disegno luci Davide Rigodanza coproduzione Teatro Gioco Vita, Segni New Generations Festival