Calendario

December 2019


18 lug

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta

Martina Natuzzi e Christian Greco

Dalla Luna alla Terra


19 lug

Teatro Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali

X di Xylella, Bibbia e alberi sacri

dj set a cura di Enrico Stefanelli

Frequenze naturali


20 lug

Emanuela Pisicchio ed Enrico Stefanelli

Ánemos Nóos

I nuovi scalzi/crest

La Ridiculosa commedia


21 lug

Roberto Latini

Paradiso Perduto

Gianluca De Rubertis (Il Genio)

Discorsi suonati su Paolo Conte


22 lug

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales


23 lug

Carlotta Viscovo

Il corpo della Lotta

Gianni Blasi e Vincenzo Pentassuglia

Eco Liquido

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH


24 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Atalaya de Musicas

Resistencia Arbórea


25 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Teatro Koreja

Modugno, prima di Volare

Atalaya de Musicas

Suite Flamenca

immagine di copertina rassegna Heroides Lettere di eroine del mito dall’antichità al presente

Strade Maestre // teatro-enTeatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Teatro Koreja / Le Belle Bandiere

Heroides Lettere di eroine del mito dall’antichità al presente

foto Heroides Lettere di eroine del mito dall’antichità al presente

Ovidio immagina le eroine del mito intente a scrivere una lettera ai loro uomini, narrando di amore, abbandoni, tradimenti. Per la prima volta nella storia della letteratura siamo di fronte ad un romanzo epistolare dove le donne indirizzano il loro messaggio al silenzio e all’assenza dell’altro.

La voce del poeta si intreccia alla loro per raccontare l’intero mito, ma anche per rivolgere una luce speciale e spesso ironica sul destino delle donne, sulle loro in- giuste sofferenze, sulle loro qualità spesso ignorate, disilluse, sprecate. Lo fa con l’ironia dell’intelligenza e della creazione, la stessa che ha sorretto molte donne nel loro cammino, la stessa che fa degli artisti creature senza sesso e identità, votate a creare e a reinterpretare le storie e i personaggi più diversi senza giudicare, ma cer- cando di comprendere. Seguendo il luminoso esempio di Ovidio che si fa medium di un coro spesso ammutolito dalla storia, diamo voce e corpo ad alcune eroine del mito, più o meno famose come Fillide, Enone, Arianna, Canace, Fedra e Medea. Sono ironiche e tragiche allo stesso tempo, proprio come è la vita, sono le nutrici, le corifee, le amiche, le sorelle, le madri, le nonne, le zie e commentano, partecipa- no, cadono in contraddizione, giudicano, si ricredono, si commuovono, cambiano.


Da Heroides Di Ovidio E Da Improvvisazioni E Scritture Sceniche Elaborazione Drammaturgica E Regia Elena Bucci Collaborazione Alla Drammaturgia E Sguardo Marco Sgrosso Con Giorgia Cocozza, Angela De Gaetano, Alessandra De Luca, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Anđelka Vulic Musiche Originali Dal Vivo Giorgio Distante Disegno Luci Loredana Oddone Cura Del Suono Franco Naddei Costumi Enzo Toma Assistente All’ Allestimento Nicoletta Fabbri Tecnici Di Compagnia Alessandro Cardinale E Mario Daniele

immagine di copertina rassegna E la nave va

Strade Maestre // teatro-enTeatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Progetto BetSud

E la nave va

foto E la nave va

Una storia d’amore ambientata in Brasile, tra un uomo di 31 anni, un altro di 43 e un’automobile europea omologata per due persone.

Mentre l’uomo più giovane teme il futuro e la precarietà dell’innamoramento, l’altro cerca di scappare dal suo passato, segnato da traumi recenti. Diogo Liberano racconta questa rela- zione partendo da un dialogo tra l’auto, amichevolmente chiamata La Nave e gli innamorati. Si cerca così, di vivere il tempo che solo una storia d’amore può conoscere. Un tempo altro. Lo spettacolo è uno sguardo su impensabili consi- derazioni dell’essere vivi e innamorati.

La Nave ci insegna che l’amore è un’esperienza terrena che ci rende esseri umani.


Drammaturgia Diogo Liberano Traduzione Letizia Russo Regia Carmelo Alù con Francesca Farcomeni, Domenico Macrì e Marco Quaglia Produzione ATS Bet-Sud

immagine di copertina rassegna Una storia di impossibilitá

Strade Maestre // teatro-enTeatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Progetto BetSud

Una storia di impossibilitá

foto Una storia di impossibilitá

UNO e MOGLIE sono sposati da poco e lui le rivela di non poter avere figli, pro- babilmente a causa dell’uso di droghe fatto in età giovanile. I due affrontano il problema con grande dolore fino a quando UNO ha un’idea: far concepire il figlio a ZERO, il suo migliore amico. UNO e ZERO si incontrano e ZERO accetta di concepire un figlio con MOGLIE. Lo fa per l’enorme affetto che prova per UNO e per l’amore, mai confessato, che prova per lui.

Ma la storia prende una piega differente, inaspettata. MOGLIE avverte un’attrazio- ne particolare per ZERO, forse alimentata anche dalla possibilità di concepire un figlio. UNO va in crisi, una crisi silente, taciuta per amore di MOGLIE e di questo figlio che sta per nascere, che scalcia e scalcia e scalcia.

Qualche ora prima del parto, però, UNO e ZERO s’incontrano, per chiudere la faccenda: UNO non sopporta di saperlo vivo. E ZERO, accetta di farsi uccide- re prima che nasca il bambino. Compiuto l’omicidio, UNO, ostetrico, corre per essere presente al parto; il bambino nasce senza gambe. MOGLIE non vuole tenerlo, ma UNO, sente di amare questo bambino malformato, figlio di un amore che caratterizza una storia di impossibilità. Lui lo crescerà come fosse suo figlio e decidendo di disegnare il momento, il primo momento in cui MOGLIE lo tiene in braccio.