Calendario

Aprile 2020


04 dic

Teatro dei luoghi >Festival internazionale

Il paesaggio cambiato: dalla ferita alla rinascita

La Puglia tra memoria e futuro: la bellezza che resiste> teatro dei luoghi festival internazionale

L’olio nuovo della rinascita

Teatro Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali

X di Xylella , Bibbia e Alberi Sacri


06 dic


07 dic

Teatro Koreja

MODUGNO, PRIMA DI VOLARE


08 dic

Teatro La Baracca Testoni Ragazzi

L’ELEFANTINO


18 dic

Crisitina Kristal Rizzo/ Diana Anselmo

MONUMENTUM DA


20 dic

Federica Rosellini

IVAN E I CANI


21 dic

Teatro Koreja in collaborazione con Babilonia Teatri

ESSERE O NON ESSERE

Produzioni

Per fare un teatro di mani, pensieri, piedi e parole, di cuori, di occhi e di sogni

uno spettacolo di Koreja

FRAME (2017)

Con lieve cuore, con lievi mani, la vita prendere la vita lasciare.
                                                                       H. V. Hofmannsthal

FRAME si ispira all’universo pittorico di Edward Hopper.
Ogni sua opera è stata trattata come un piccolo frammento di racconto dal quale distillare figure, situazioni, parole.
Una novella visiva, senza trama e senza finale, direbbe Cechov, una porta semiaperta per un istante su una casa sconosciuta e subito richiusa.
Di Hopper non mi interessano le indubbie qualità pittoriche quanto piuttosto la capacità di imprimere sulla tela l’esperienza interiore. Ricrearla in scena. Farla vedere, anche solo per un istante.
Nei suoi quadri non vi è alcuna intenzione morale o psicologica, egli semplicemente coglie il quotidiano dei giorni.
Opere straordinarie compiute attraverso l’ordinario. Quanto più consuete sono le ambientazioni, abitate da figure semplici, tanto più si rivela la magia del reale.
Non c’è tempo per descrivere, tutto accade in un soffio. In un soffio si rappresenta la verità interiore.
C’è un dentro e c’è un fuori che osserva ma non vi è alcun intento voyeuristico, nessuna perversione. Una castità e un pudore che si sprigionano quando si è riconciliati, calmi, scaldati dal sole.
Quando la frattura interiore è già avvenuta in noi e tutto scorre senza rimpianti, lasciando che la vita che ci resta abbia il suo giusto decorso.
Nessun evento sensazionale. Semplicemente un attimo in cui tutto cambia, senza clamore.
Figure sempre ai margini di una soglia: una finestra, una vetrina di un bar, l’uscita di sicurezza di un teatro, un sipario socchiuso, una porta, il finestrino di un treno.
In cerca di luce. Mentre fuori la vita, ferma, incombe.
Deserte le strade, quieti gli oceani.
E gli alberi, accesi dal sole, fanno schiera e creano sentieri bui.                                                                                                                                     Alessandro Serra

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progetto e ideazione Alessandro Serra
con Francesco Cortese, Riccardo Lanzarone, Maria Rosaria Ponzetta,
Emanuela Pisicchio, Giuseppe Semeraro
Regia, scene, costumi e luci Alessandro Serra
Realizzazione scene Mario Daniele
Collaborazione ai movimenti di scena Chiara Michelini
Un ringraziamento ad Anna Chiara Ingrosso
Tecnici Mario Daniele, Alessandro Cardinale
Organizzazione e tournée Laura Scorrano, Georgia Tramacere
Coproduzione Teatro Persona