I miei auguri per l’anno nuovo 2026
Visioni
di Gigi Mangia
Gli anni sono una linea invisibile, sulla soglia del tempo, dove scrivere pagine, fare bilanci, investire risorse, progettare il futuro. Il sipario del teatro Koreja, senza barriere, continua ad essere un teatro di ricerca, attento ed aperto alle culture dei popoli del mediterraneo, dove l’uomo si interroga, abita, e con attenzione cerca di conoscere i volti e i luoghi.
Avere attenzione vuol dire guardare, avere visione e amore per l’Altro. La filosofia ci permette di farlo. La filosofia infatti è lo strumento che ci aiuta a vedere ció che esiste davvero, senza le nebbie dell’ego, del pregiudizio, meno ancora della paura. La filosofia non è un sapere sterile perchè ci insegna ad avere attenzione, ad essere capaci di percepire il dolore dell’altro, a vedere le bellezze nascoste, la vita che ci sfugge. La filosofia è fondamentale quando ci insegna ad essere più umani, quando ci impedisce di dimenticare la responsabilità che abbiamo verso gli altri e verso il mondo. Il teatro non trascura i bambini nati nelle macerie di guerra.
L’istituto di Scienze umane, nel Teatro Koreja, è la palestra del pensiero, l’incontro delle culture, dove studiare conoscere e progettare l’Europa che ha fatto della cultura il cibo della mente. Stiamo tutti nel pieno di una rivoluzione che sta cambiando i rapporti con i saperi, l’informazione, l’arte con l’avvento dell’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale decide, la politica comunica. Il potere dell’uomo è quello di fare domande, di interrogare l’intelligenza artificiale e non riuscire peró a superare la precarietà dei confini dell’esistere di non avere la proprietà del tempo. Il teatro è uno specchio in cui l’uomo si riflette, si conosce, si allontana e scompare. Il teatro è una casa di incontro di storie.
I miei auguri sono sinceri, sentiti, di fiducia, la parola dell’anno scelta dal dizionario Treccani.
foto di Eduardo De Matteis _Archivio Koreja
