Calendario

January 2020


18 lug

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta

Martina Natuzzi e Christian Greco

Dalla Luna alla Terra


19 lug

Teatro Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali

X di Xylella, Bibbia e alberi sacri

dj set a cura di Enrico Stefanelli

Frequenze naturali


20 lug

Emanuela Pisicchio ed Enrico Stefanelli

Ánemos Nóos

I nuovi scalzi/crest

La Ridiculosa commedia


21 lug

Roberto Latini

Paradiso Perduto

Gianluca De Rubertis (Il Genio)

Discorsi suonati su Paolo Conte


22 lug

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales


23 lug

Carlotta Viscovo

Il corpo della Lotta

Gianni Blasi e Vincenzo Pentassuglia

Eco Liquido

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH


24 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Atalaya de Musicas

Resistencia Arbórea


25 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Teatro Koreja

Modugno, prima di Volare

Atalaya de Musicas

Suite Flamenca

Productions

KOREJA in collaborazione con LE BELLE BANDIERE

Heroides

Letters of myth heroines from antiquity to present day

Ovidio immagines the myth  heroines  while writing a letter to their men, telling about love, abandonment, betrayals.

For the first time in the history of literature  we are dealing with an epistolary novel where women send their messages to silent and missing others. The poet’s voice mixes with theirs to tell about the entire myth, but also to pay attention in special and often ironic way to the destiny of these women, to their unfair sufferings, to their ignored, desenchanted,  wasted qualities. He makes it with the intelligence and irony of the creation, the same creation that has supported so many women on their way, the same that makes artists creatures with no sex and no identity, aimed at creating and Interpreting different stories and charachters without judging them, but trying to understand them. By following the great example by Ovidio, who makes himself the medium of a choir often silenced by history, we give voice to some popular myth heroines  as Fillide, Enone, Arianna, Canace, Fedra e Medea. They are comic and tragic at the same time, just as life; they are nurses, coryphaeus, friends, sisters, mothers, grandmothers and sisters who make comments, take part, contradict themselves, judge, change  their minds, are moved by compassion. A musical drama that takes back ancient songs which awaken the tie with the homeland and then look to the whole world.

Video


a performance by Koreja in collaboration with Le belle bandiere
from Heroides by Ovidio, improvisation, playwriting, elaboration and direction by Elena Bucci collaboration to drama by Marco Sgrosso
with Giorgia Cocozza, Angela De Gaetano, Alessandra De Luca, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Anđelka Vulić
live music by Giorgio Distante
stage design and lighting Loredana Oddone
sound technician Franco Naddei
costumes Enzo Toma
scenic arrangements by Nicoletta Fabbri
theatre company thecnician Alessandro Cardinale, Mario Daniele

immagine di copertina rassegna Due stupidi sublimi (on air)

Strade Maestre // teatro-enTeatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Compagnia Vetrano/Randisi

Due stupidi sublimi (on air)

foto Due stupidi sublimi (on air)

In una emittente radiofonica i noti attori teatrali Vetrano e Randisi sono ospiti di una trasmissione in diretta dove tra dediche, musiche e messaggi inviati dagli ascoltatori, sciorinano i loro dialoghi, scritti premendo fino in fondo il pedale del nonsense.

Sketch radiofonici che diventano teatro, davanti agli occhi degli spettatori invitati come pubblico negli studi della radio in cui un simpatico con- duttore presenta e raccorda le scene.

I dialoghi di questi due “stupidi sublimi” costituiscono un viaggio surreale che, da un’isola così deserta da rivelarsi infine mancante perfino di se stessa, conduce a un’architettura di deliziose, necessarie assurdità. Non appena i due si riconosco- no e cercano di stabilire un rapporto, le loro discussioni e i loro litigi si addentra- no nel labirinto della nostra quotidiana confusione esistenziale, mentre volano sul tutto i gabbiani della poesia: si confrontano nel duello onomatopeico di un’incal- zante partita a ping-pong o si ritrovano, esecutori di un concerto per sole voci, dentro un immaginario armadio a muro; scandagliano la psiche umana partendo dall’avversione per la pioggia ed evocano una mitica messinscena di Giorni felici. E così, l’isola che non c’è prende forma e vita, dall’associazione dei pensieri e dei desideri dei due naufraghi, dal loro unico modo possibile di essere vivi.


Drammaturgia, Interpretazione E Regia Di Enzo Vetrano E Stefano Randisi Con Antonio Rinaldi In Veste Di Musicista E Conduttore Radiofonico

immagine di copertina rassegna Ombre folli

Strade Maestre // teatro-enTeatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Compagnia Vetrano/Randisi

Ombre folli

foto Ombre folli

All’inizio è la scrittura a evocare le ombre. C’è un prologo in cui l’Autore racconta i suoi sogni: sghembi, visionari, anticipatori. E, intanto, il sognato prende coscienza, lentamente, di vivere imprigionato dalla fantasia del sognante, del tiranno scrittore.

Unica via di uscita, per riuscire a governare la sua vita, è sopprimerlo. Poi c’è la storia. Le ombre di due uomini si raccontano: il primo ha la passione segreta di travestirsi, truccarsi e andare in strada a praticare l’arte in cui è Maestra, come dice con orgoglio. La sua è una scommessa con la vita, una roulette russa al contrario: se qualcuno lo riconosce, il suo piacere si raddoppia, fino all’apice toccato nel momento dell’amplesso finale. Il secondo, che dice di amarlo come un figlio, scopre questa sua doppia vita e lo sequestra per redimerlo e vivere con lui un’esistenza “serena” fatta di rinunce, sacrifici e sublimazione, in una dipen- denza reciproca, fino alla vecchiaia.

Come sempre, nel mondo di Franco Scaldati, chi parla non è mai solo, anche se parla da solo. Scritto nella sua poetica lingua natìa, ogni monologo viene recitato da un personaggio e, frase dopo frase, tradotto dall’altra ombra, in un gioco di rispecchiamenti che in questo testo diventa particolarmente struggente.


Di Franco Scaldati Interpretazione E Regia: Enzo Vetrano E Stefano Randisi Video E Luci: Antonio Rinaldi

immagine di copertina rassegna Toto e Vicè

Strade Maestre // teatro-enTeatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Compagnia Vetrano/Randisi

Toto e Vicè

foto Toto e Vicè

Con una quasi quarantennale collaborazione sul palcoscenico, nella scrittura e nella guida degli attori, Enzo Vetrano e Stefano Randisi hanno scelto per esprimere la loro poetica, la complementarietà e la dialettica, attraverso un confronto che vive in una doppia identità, sovrapponibile e contraria.

Da qui l’incontro con Totò e Vicé, poetici clochard nati dalla fantasia di Franco Scaldati, poeta, attore e drammaturgo palermitano recentemente scomparso, nelle cui parole, gesti e pensieri si sono subito ritrovati. Due personaggi teneri, legati da un’amicizia reciproca assoluta, che vivono di frammenti di sogni in bilico tra la natura e il cielo, in un tempo imprendibile tra passato e futuro, con la necessità di essere in due, per essere.

Di questo straordinario, poetico e commovente spettacolo, Rodolfo di Giammarco ha scritto su la Repubblica: […] Il teatro, il vero teatro, il teatro che ti toglie il fiato con un nulla, il teatro che non distingue tra vivi e morti, il teatro che ti sfugge di mano e intanto però ti insegna il mistero dell’amore, il teatro che mette in scena due poveri cristi in una penombra di lumini e modeste luminarie e di fatto ti fa sentire l’insopportabile luce della felicità, il teatro che ti sembra logoro ed effimero e che al contrario ti riempie l’anima fino alla commozione più grata […].


Di Franco Scaldati Regia E Interpretazione Enzo Vetrano, Stefano Randisi Disegno Luci Maurizio Viani Costumi Mela Dell’erba Tecnico Luci E Audio Antonio Rinaldi Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Le Tre Corde / Compagnia Vetrano – Randisi

immagine di copertina rassegna Io e niente

Teatro in Tasca // teatro-enTeatro

Spettacoli domenicali
per grandi e piccini

2019/2020

Teatro Gioco Vita

Io e niente

foto Io e niente

Qui non c’è niente. Anzi, ci sono io. Niente e io. Niente si chiama Niente.

Vive con me, intorno a me. Così in- comincia la storia di Lilà, una bambina che dopo aver perso la mamma, si crea un amico immaginario, Niente. Assieme a Niente Lilà passa le sue giornate a fare nien- te. Ma Niente, al contrario di lei, è sempre di buonumo- re e risponde alla sua profonda indolenza con delicata e costruttiva positività. Al “non c’è niente da fare” di Lilà, Niente risponde che “dal niente si può fare tutto”. Con un linguaggio pieno di saggezza e poesia, Io e Niente racconta che la debolezza e la fragilità possono essere trasformate in forza e che anche dalla mancanza, può nascere qualcosa di prezioso.

Grazie alla fusione di ombre e attori, Teatro Gioco Vita mira a creare un amalgama scenico in grado di accom- pagnare i bambini alla scoperta di Lilà e del suo bellis- simo giardino azzurro.


da Moi Et Rien di Kitty Crowther con Letizia Bravi, Tiziano Ferrari adattamento, regia e scene Fabrizio Montecchi sagome Nicoletta Garioni (dai disegni di Kitty Crowther) musiche Paolo Codognola costumi Tania Fedeli disegno luci Davide Rigodanza coproduzione Teatro Gioco Vita, Segni New Generations Festival

immagine di copertina rassegna Oopart

Teatro in Tasca // teatro-enTeatro

Spettacoli domenicali
per grandi e piccini

2019/2020

Cía. Tresperté (GRANADA-SPAGNA)

Oopart

foto Oopart

Niente è come sembra in questa avventura straordinaria!

Un particolare equipaggio di quattro viaggiatori, provenienti da un’altra epoca, atterrerà davanti ai nostri occhi e, facendo bella mostra di trucchi e abilità circen- si, proverà a convincerci ad acquistare il biglietto per un viaggio sulla macchina del tempo. Ma manipolare il tempo ha sempre le sue conseguenze…

Uno spettacolo che ha ricevuto premi in tutto il mondo, ricco di colpi di scena e numeri straordinari.


Con il sostegno del Teatro Pubblico Pugliese


Autori Antonio J. Gómez E Cía Tresperté Direzione E Creazione Antonio J. Gómez Musica Originale Iván Monje Scenografia Carlos Monzón E In Ascuas Forja Costumi Laura León Interpreti Carmine Piccolo, Luis Ayuso, Claudia Ortiz E Paco Caravaca Progettazione Illuminotecnica Almudena Onetoproduzione Cía. Tresperté Realizzazione Video El Árbol Boca Abajo Fotografie Lucía Brito E Juan Antonio Cárdenas Collaborazioni Niño De Las Pinturas E Flo Guerin

immagine di copertina rassegna Cappuccetto Rosso

Teatro in Tasca // teatro-enTeatro

Spettacoli domenicali
per grandi e piccini

2019/2020

Zaches Teatro (SCANDICCI - FI)

Cappuccetto Rosso

foto Cappuccetto Rosso

Cappuccetto Rosso! una voce riecheggia nel silenzio…

Il bosco luogo di mistero e fascino, di tentazio- ne e di trasgressione, il bosco nasconde e rivela ed è proprio per questo che permette la disubbidienza: lontano dagli occhi materni che sorvegliano, i bambini trasgredendo affrontano pericoli e rischi, ovvero le pro- prie paure. Saranno i linguaggi della danza, del teatro di figura e della musica i delicati strumenti attraverso cui raccontare la storia. I draghi possono essere uccisi o addomesticati, ma bisogna in ogni caso conoscerli, esattamente come ognuno di noi deve fare, bambino o adulto che sia, per superare le proprie paure.

Perché coraggioso non è chi non ha paura, ma chi de- cide di non sottrarre il proprio sguardo davanti ad essa.


Regia, Drammaturgia, Coreografia Luana Gramegna Scene, Luci, Costumi E Maschere Francesco Givone Progetto Sonoro E Musiche Originali Stefano Ciardi Con Gianluca Gabriele, Amalia Ruocco, Daria Menichetti Voce Narrante Luana Gramegna Assistente Alla Regia, Drammaturgia, Coreografia Daria Menichetti Collaborazione Artistica Per Scene, Costumi E Maschere Alessia Castellano, Gisella Butera Consulenza Artistica Enrica Zampetti Tecnico Luci Valeria Foti Promozione E Organizzazione Isabella Cordioli Responsabile Social Media Silvia Amerighi In Collaborazione Con Giallo Mare Minimal Teatro, Fondazione Sipario Toscana Onlus-La Città Del Teatro, Regione Toscana

immagine di copertina rassegna Zac colpito al cuore

Teatro in Tasca // teatro-enTeatro

Spettacoli domenicali
per grandi e piccini

2019/2020

Il Laborincolo (PIANELLO - PG) / Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata (JESI - AN) / PaneDentiTeatro (PERUGIA)

Zac colpito al cuore

foto Zac colpito al cuore

Sono Zac, scrivo storie d’avventura. Questo è tutto.

Sicuro di sé e abile nell’inventare storie di draghi e ca- valieri coraggiosi. Sembra tutto perfetto, finché non gli chiedono di scrivere una storia d’amore. Ma l’a- more non fa per lui: “L’amore non ha nulla in comune con il coraggio e l’avventura!” Lo scrittore dal “cuore di ghiaccio” si ritroverà, suo malgrado, coinvolto in una storia tra sogno e realtà, fatta di conigli che si vo- gliono sposare, tenere effusioni, canzoni sdolcinate e promesse di matrimonio: proprio la storia rifiutata da Zac! Il problema è che il nostro scrittore ha chiuso sot- to chiave il proprio cuore e non lo vuole ammettere. E allora, cosa farà Zac in questa storia d’amore? Cederà al richiamo della volpe che risolve tutto in un boccone? Oppure troverà il coraggio di liberare il proprio cuore? Ma per fare questo ci vuole coraggio!


Di Simone Guerro, Marco Lucci, Enrico De Meo Con Marco Lucci, Enrico De Meo Regia Simone Guerro Muppets E Burattini Marco Lucci Oggetti Di Scena Ayumi Makita Scenografie Frediano Brandetti Musiche Simone Guerro

immagine di copertina rassegna Nel castello di Barbablù

Teatro in Tasca // teatro-enTeatro

Spettacoli domenicali
per grandi e piccini

2019/2020

Kuziba Teatro (RUVO DI PUGLIA - BA)

Nel castello di Barbablù

foto Nel castello di Barbablù

Ma anche tu hai paura quando sei al buio / e ti senti solo / e non sai dove andare? G., 9 anni

Dentro questa storia c’è un castello, dentro al castello c’è un uomo dalla lunga barba blu e poi ci sono una gio- vane sposa, una sorella, una madre, due fratelli e un la- birinto di corridoi, porte e scale tutto da scoprire. Den- tro questa storia ci sono i giochi che si fanno al buio, i segreti sotto i tavoli, i divieti che i genitori impongono ai figli e c’è una piccola chiave che apre la porta di una stanza proibita. Proibita fino a quando lei, la giovane sposa di Barbablù, non decide di ascoltare il suo istinto e aprirla. E dietro questa porta troverà…

Nel castello di Barbablù è un viaggio avventuroso den- tro ciò che non conosciamo ancora di noi e del mondo che ci circonda, è un percorso dentro la curiosità che ci permette di sfidare le nostre paure e che ci racconta di come a volte la disobbedienza può essere un passag- gio importante per diventare grandi.


Con Livio Berardi, Rossana Farinati, Annabella Tedone Video Animazioni Beatrice Mazzone Disegno Luci Tea Primiterra Scene Bruno Soriato Regia E Drammaturgia Raffaella Giancipoli Produzione Kuziba Con Il Sostegno Di Sistema Garibaldi, Regione Puglia Residenze Artistiche Straligut Teatro, Trac Teatri Di Residenza Artistica ContemporaneaTeatro Crest Si Ringrazia Mat Teatro, Teatri Di Bari, Biancheria Artistica Primiterra

immagine di copertina rassegna La ragione del terrore

Strade Maestre // teatro-enTeatro

Chi ha resistito,
gli è fiorito il cuore

2019/2020

Teatro Koreja

La ragione del terrore

foto La ragione del terrore

All’inizio di tutto c’è un uomo che ha bisogno di farsi perdonare qualcosa. E chi non è in una condizione simile?

Ma lui ha bisogno di farsi perdonare un fatto grave, qualcosa che lei, la donna, proprio non riesce a dimenticare. Per farlo, ha bisogno di raccontare quel che è successo ad un pubblico affinché ciascuno, tra i presenti, comprenda la ragione del terrore. Sembra un destino connaturato all’uomo: si reagisce al male subìto con il male, in una spirale che appare essere senza soluzione. Lo spettacolo prova a ragionare su questo tema, per capire se esiste una ragione al terrore provocato, al dolore, alla violenza. E se c’è, è condi- visibile? Uno spettacolo che, partendo dal male come pulsione intrinseca degli esseri umani, vuole scardinare l’apparente ineluttabilità delle sue conseguenze. Questo è un racconto accaduto in Italia pochi decenni fa; una storia di questa terra, delle sue grotte, dei suoi poveri; una favola nera radicata nella cultura del sud, che stravolge e interroga contemporaneamente aspirazioni politiche, socia- li e artistiche. Un racconto su un fatto di cronaca che, per la sua peculiarità, non può essere raccontato con i nomi di chi lo ha vissuto. Un “fatto non fatto”: non una memoria persa, ma cancellata con criterio.


TESTO DI MICHELE SANTERAMO REGIA SALVATORE TRAMACERE CON MICHELE CIPRIANI E MARIA ROSARIA PONZETTA ASSISTENTE ALLA REGIA GIULIA FALZEA SCENE E LUCI BRUNO SORIATO SONORIZZAZIONE GIORGIO DISTANTE REALIZZAZIONE SCENE MARIO DANIELE TECNICI ALESSANDRO CARDINALE E MARIO DANIELE