Crisitina Kristal Rizzo/ Diana Anselmo
MONUMENTUM DA

Un dialogo tra danza e Lingua dei Segni Italiana (LIS) in cui la mano si fa strumento linguistico, coreografico e politico: attraverso la LIS – lingua storicamente marginalizzata da dinamiche fonocentriche e abiliste – si manifesta una nuova possibilità di incarnare il linguaggio.
Monumentum è un progetto della coreografa e dance maker Cristina Kristal Rizzo, che interroga le forme della memoria collettiva e del ritorno delle immagini riflettendo sul dispositivo del Monumento, come traccia vivente e materia corporea. Dopo il primo avvio nel 2022, Monumentum DA è una disseminazione e un intreccio coreografico che trasforma in una dedica l’interazione compositiva con Diana Anselmo, performer sordx bi-lingue in italiano e LIS e attivista/co-founder dell’associazione Al.Di.Qua.Artists.
Monumentum sta per memoria, documento, forma del riconoscimento. È una consegna che viene dal passato, da custodire. Qualcosa che fissa la progressione del flusso pro-duttivo, trama con la profondità e suggerisce anacronismi. In dialogo con Diana Anselmo diventa una scrittura del corpo che amplifica le possibilità creative e poetiche della Lin-gua dei segni, alienata e marginalizzata dai processi di potere fonocentrici. Nel corso della storia, audismo e oralismo hanno tentato di abolirla in quanto lingua viva, corporea, che non parla di margini ma di nuove forme. La LIS e il corpo di Diana dispongono un archivio di documenti in dinamica continua e movimenti linguistici che permettono di sin-tonizzarsi con un’altra idea di ascolto in cui confluisce una politica del corpo nella sua vi-talità materiale e così riconnettersi alla storia condivisa di una momentanea collettività. La performance nasce già accessibile, contenendo nella sua forma le possibilità di esse-re fruita da un pubblico Sordo e da un pubblico udente.
“Aprendo sorprendenti finestre su altre modalità di comunicazione, come la lingua dei segni (…) il Sacre di Stravinskij e il Drumming di Reich, eseguiti per soli gesti, sono pagine di pura poesia, che risuonano nella nostra mente come spartiti di muta bellezza e ricercata grazia.” (Da Il Sole 24 Ore, 8 luglio 2024, di Roberto Giambrone)
“È un silenzio che inonda le orecchie e la mente, quello in avvio di Monumentum DA… Quello che qui si prova a far saltare è la logica della sintassi fonocentrica ( il monumento al predominio dell’ascolto ) attraverso nuove politiche della comprensione, per una per-formance accessibile a tutti. ” (DaTeatro&Critica,2luglio2024, diStefanoTomassini)
“Due sono i piani: la danza e la parola. Tenuti insieme dal gesto, dalla presenza sulla scena. È la chiave che ci permette di entrare nella testa di chi è sordo e di cercare, anche solo per un attimo, di provare a vedere come non sentono le sue orecchie e come, di conseguenza ci si sente. Allora, l’uso in scena della lingua dei segni fa di Monumentum DA una creazione di lingua viva che ha la capacità di ridefinire il mondo. ” ( da paneac-quaculture.net, 8 luglio 2024, di Matteo Brighenti)
nell’ambito di Where language moves progetto a cura di studioconcreto
Where language moves, è un progetto di pratiche performative in cui il corpo si configura come vettore di una particolare intelligenza sensibile: gesto, percezione e linguaggio si intrecciano generando una dinamica continua di ricerca e riflessione critica. In questo contesto, la mano assume una duplice funzione: da un lato si manifesta nella sua dimensione primaria di articolazione materica e sensoriale; dall’altro, come dispositivo semiotico e politico, capace di rinegoziare i regimi di significazione e di incidere nei processi di costruzione del senso. La mano si fa soglia, punto di contatto, luogo attraverso cui il mondo inscrive tracce sul corpo e da cui il corpo stesso attiva pratiche di senso.
Nei loro formati performativi, laboratoriali e installativi, le ricerche degli artisti coinvolti interrogano le modalità di presenza, relazione e comunicazione corporea, dando forma a spazi condivisi di immaginazione e costruzione del sapere. In queste opere, il gesto, che si presenti come anti-coreografico, oracolare o poetico, non si limita a produrre configurazioni formali, ma apre possibilità altre di presenza, relazione e ascolto. Si dischiudono così i margini per un linguaggio non codificato, non gerarchico né normativo, ma espressivo, situato e trasformativo.
Progetto finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU – PNRR M5C3 – Investimento 3 – Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore.
di Cristina Kristal Rizzo, Diana Anselmo; coreografia Cristina Kristal Rizzo; performance Diana Anselmo, Cristina Kristal Rizzo; testo a cura dii Cristina Kristal Rizzo, Diana Anselmo e Laura Pante su scritture di Yvonne Rainer, John Cage, Simone Weil, Ilya Kaminsky, CKR