Calendario

Dicembre 2020


04 dic

Teatro dei luoghi >Festival internazionale

Il paesaggio cambiato: dalla ferita alla rinascita

La Puglia tra memoria e futuro: la bellezza che resiste> teatro dei luoghi festival internazionale

L’olio nuovo della rinascita

Teatro Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali

X di Xylella , Bibbia e Alberi Sacri


06 dic


07 dic

Teatro Koreja

MODUGNO, PRIMA DI VOLARE


08 dic

Teatro La Baracca Testoni Ragazzi

L’ELEFANTINO


18 dic

Crisitina Kristal Rizzo/ Diana Anselmo

MONUMENTUM DA


20 dic

Federica Rosellini

IVAN E I CANI


21 dic

Teatro Koreja in collaborazione con Babilonia Teatri

ESSERE O NON ESSERE

immagine di copertina Caro Teatro…

Caro Teatro…

Un vuoto di pagine bianche senza le parole del pensiero riservato dentro le mura

Visioni
di Gigi Mangia

Lettera di Natale

Carissimi, quest’anno il Natale del teatro sarà senza festa, un’interruzione amara che disorienta. Un vuoto. Pagine bianche senza che le parole del pensiero possano trasformarsi sul palcoscenico vivo, che aspetta di essere visto e applaudito dal pubblico.

Il teatro lavora in solitudine, resistendo e vincendo ogni sconforto. Oggi il teatro è chiuso alla nostra vita, chiuso al bisogno di cultura e all’emozione degli spettacoli. Siamo disorientati e ci sentiamo orfani delle strade maestre. Siamo in silenzio, un silenzio utile, che ci conduce alla domanda più antica della storia: che fare per riparare la rottura dell’uomo con la natura? Come superare la distanza sociale tra le persone? Come tornare al contatto e superare la paura di toccare i corpi?

Ci rendiamo conto che non basta e ci interroghiamo ancora su cosa sia necessario fare per trovare la strada che ci porti fuori dalla crisi, che ci aiuti ad incontrare i maestri, che ci porti ad aprire i teatri.

Abbiamo bisogno di avere luoghi del pensiero dove incontrare la creatività dell’arte, vitamina per la mente. Abbiamo bisogno di vivere l’arte e contemplare il bello. Il tempio è la casa della contemplazione, della scoperta delle parole, dell’incontro di maestri con cui imparare a vivere il tempo condiviso con gli altri.

Fin dall’antichità le città hanno avuto teatri aperti, a Lecce il Teatro Romano e l’Anfiteatro, per crescere e non subire la solitudine inutile. Noi invece i teatri li abbiamo chiusi, causando la morte delle città, diffondendo la solitudine malata e pericolosa. Il teatro è il tempio della preghiera laica dove abbiamo il dovere di pensare e di costruire il futuro; dove fare la strada insieme per ritornare a vivere la nostra vita sulla terra, senza paura. Dobbiamo imparare a fare come le piante, che trasformano il fiore in frutto per nutrire il corpo e rendere felice la mente.

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