Il risveglio dei giovani anima le piazze, non solo dell’ Europa, ma dei continenti
Visioni
di Gigi Mangia
Una letteratura disattenta e chiusa, ha rappresentato i giovani assenti e disinteressati ai grandi problemi e alla politica. È stata una visione di parte, di rifiuto al confronto e al dialogo. Invece le biografie dei giovani intelligenti hanno riempito le piazze delle città d’Europa e dei continenti in Africa, nell’America latina dove hanno costretto alle dimissioni i presidenti di governi autoritari e ostili alle grandi riforme come il Marocco, nel Madagascar e nel Nepal. Le nuove generazioni studiano, seguono, sono attente e vedono con intelligenza le politiche delle grandi potenze che non hanno la maturità e il coraggio di affrontare le grandi crisi: dal clima all’inquinamento, dalla distribuzione della ricchezza nelle mani di pochi alla povertà economica e sociale di interi popoli. La crisi della Democrazia, la cancellazione dei diritti, il taglio dei finanziamenti all’istruzione e alla ricerca, sono le grandi preoccupazioni che muovono i giovani a riempire le piazze. Occupano le università e le scuole. Chiedono di essere ascoltati, sentiti e prendere i provvedimenti necessari per trovare le soluzioni alle grandi emergenze. I giovani hanno gli occhi aperti sul mondo, vedono il male, le guerre, la negazione dell’umanità e non sono più disposti a subire la politica come follia, rappresentata dalla potenza dell’io al comando del pieno ed assoluto potere. L’intelligenza dei giovani nelle piazze, nelle scuole, nelle università dimostra che ha preso nelle sue mani il futuro e che non ha nessuna fiducia verso la politica sorda ed incapace ad ascoltarli.
Non è una protesta, ma un vero cambiamento: una rivoluzione perché il futuro è dei giovani e sono loro quelli che hanno il diritto di parlare.
