Calendario

Ottobre 2025


10 ott

Teatro Koreja in collaborazione con Dipartimento Studi Umanistici Università del Salento

L’ottava vita


12 ott

Tourneè

Tourneè


16 ott

Gloria Dorliguzzo With Butchers

Butchers


17 ott

Tourneè

Tourneè

Compagnia Xe

Figura Figura


18 ott

Annamaria De Filippi /Compagnia Elektra

Trans


19 ott

Tourneè

Moshtari Hilal

BRUTTEZZA


25 ott

Danio Manfredini/Sardegna teatro

CARI SPETTATORI

immagine di copertina rassegna LE COSE CHE RESTANO

Strade Maestre 25_26 //

...affinché tu ti meravigli

2025_2026

Tib Teatro

LE COSE CHE RESTANO

foto LE COSE CHE RESTANO

La memoria rappresenta da sempre, nella percezione comune, uno dei tratti distintivi dell’essere umano. La sua struttura ci rende ciò che siamo nel tempo, un naufragio continuo di persone, oggetti e sentimenti.

A raccontare in scena questa fragilità è una coppia, unita (e separata) da un tavolo con al centro una torta. Quello che stiamo vedendo accade realmente o è il tentativo di ricordare (o dimenticare) qualcosa?

dossier “Le cose che restano”

Note di Regia

Ho iniziato a lavorare su “Le cose che restano” ormai otto anni fa, guidato dalla volontà di raccontare il processo faticoso di chi si trova a dover elaborare una perdita improvvisa e lacerante, come quella causata dal suicidio della persona con cui si condivide il presente e si progetta il futuro. L’input iniziale non è stato il desiderio di ricerca antropologica o sociale, ma piuttosto, come spesso accade nei miei lavori, l’esperienza in prima persona di un evento che ho potuto osservare da vicino e che mi ha spinto ad addentrarmi in questa lunga ricerca sotterranea.

Come dicevo, il lavoro per arrivare a questa anteprima ha visto diverse tappe di studio e di ricerca. Nel 2016, con l’aiuto dell’autrice Irene Gandolfi e dell’attrice Grazia Capraro, lavorammo per quasi un anno su una prima stesura drammaturgica, che ci permise di capire che Naufragio non era solo un lavoro sul superamento del lutto, ma anche qualcosa di più stratificato, che portava con sé un ventaglio di temi, a volte contraddittori. Nell’arco degli anni (con un accento importante negli ultimi mesi) questi temi si

sono ancora di più specificati e, grazie al lavoro con il drammaturgo e dramaturg Stefano Fortin (con
cui collaboro regolarmente dal 2019) e grazie anche al contributo sul palco degli attori, posso dire che

il Naufragio che vedrete in scena è uno spettacolo riguardante i riti familiari, il linguaggio in codice dell’amore, la paura di sparire e le difficoltà del dimenticare. Temi quasi sconnessi, che tuttavia si nutrono a vicenda. Lo spettacolo si presenta come il viaggio di una donna che tenta di mettere in scena frammenti di passato, confusi con situazioni ipotetiche mai davvero accadute, ma forse auspicate. Un viaggio all’interno di una cucina essenziale durante una giornata di festeggiamenti, una cucina bianca come il mondo prima di una ferita, in cui sono presenti una torta, un caffè che non sale mai e una pioggia costante fuori dalla casa, una pioggia che rischia di inondare tutto.

Alessandro Businaro


regia e ideazione di Alessandro Businaro; drammaturgia di Stefano Fortin; suono di Dario Felli; assistenza alla regia di Chiara Businaro; con Grazia Capraro e Vassilij Gianmaria Mangheras