Calendario

Dicembre 2024


17 lug

Teatro Koreja

Come amore Canta

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta


18 lug

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta

Martina Natuzzi e Christian Greco

Dalla Luna alla Terra


19 lug

Teatro Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali

X di Xylella, Bibbia e alberi sacri

dj set a cura di Enrico Stefanelli

Frequenze naturali


20 lug

Emanuela Pisicchio ed Enrico Stefanelli

Ánemos Nóos

I nuovi scalzi/crest

La Ridiculosa commedia


21 lug

Roberto Latini

Paradiso Perduto

Gianluca De Rubertis (Il Genio)

Discorsi suonati su Paolo Conte


22 lug

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales


23 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Carlotta Viscovo

Il corpo della Lotta

Gianni Blasi e Vincenzo Pentassuglia

Eco Liquido


24 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Atalaya de Musicas

Resistencia Arbórea


25 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Teatro Koreja

Modugno, prima di Volare

Atalaya de Musicas

Suite Flamenca

immagine di copertina Dietro le sbarre

Dietro le sbarre

Visioni
di Gigi Mangia

Dietro le sbarre del carcere non c’è il riscatto sociale, la rieducazione degli esclusi perché perdiamo tutti davanti al fallimento della pena intesa come recupero del delinquente. I

l 2024 è stato un fallimento sociale, quello del carcere, perchè sono stati 84 suicidi di detenuti che non hanno retto la violenza del carcere: non hanno creduto e hanno preferito la morte. Per combattere il disagio, per contenre la paura, per fermare la violenza, lo stato risponde costruendo più carceri, dando la risposta meno adatta al disagio sociale alla cultura dell’illegalità.

Il carcere è percepito come un contenitore dei disagiati, dei malati, dei poveri, dei tossici, dei delinquenti che non riescono a curare perchè il carcere non è un luogo dove esercitare la cura, dove educare l’uomo ad essere capace di vivere e di avere comportamenti rispettosi delle norme sociali. La libertà non è una virtù, ma un processo lungo e faticoso che si realizza nell’accettazione dei valori della socialità. Il carcere è il tempo della tristezza sociale, il buio dell’educazione: la fine della pena infatti, per il condannato, è senza futuro.

La vita dei condannati nel carcere è quella de essere ancora più soli, più disperati, più cattivi, perchè si sentono sconfitti e non si sentono recuperati. Il carcere distrugge i corpi, annulla i sentimenti e rende torbida la memoria. Il carcere infatti non aiuta a trovare la via per superare e vincere il male; continua ad essere l’inferno sociale dietro le sbarre dei perdenti, gli esclusi della società. Dietro le sbarre fallisce l’educazione, forse per questo il carcere va ripensato.

prossimi Appuntamenti

17 lug

Teatro Koreja

Come amore Canta

17, 18 lug

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta

18 lug

Martina Natuzzi e Christian Greco

Dalla Luna alla Terra