Calendario

Marzo 2025


17 lug

Teatro Koreja

Come amore Canta

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta


18 lug

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta

Martina Natuzzi e Christian Greco

Dalla Luna alla Terra


19 lug

Teatro Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali

X di Xylella, Bibbia e alberi sacri

dj set a cura di Enrico Stefanelli

Frequenze naturali


20 lug

Emanuela Pisicchio ed Enrico Stefanelli

Ánemos Nóos

I nuovi scalzi/crest

La Ridiculosa commedia


21 lug

Roberto Latini

Paradiso Perduto

Gianluca De Rubertis (Il Genio)

Discorsi suonati su Paolo Conte


22 lug

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales


23 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Carlotta Viscovo

Il corpo della Lotta

Gianni Blasi e Vincenzo Pentassuglia

Eco Liquido


24 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Atalaya de Musicas

Resistencia Arbórea


25 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Teatro Koreja

Modugno, prima di Volare

Atalaya de Musicas

Suite Flamenca

immagine di copertina La Rumba di  Ascanio Celestini : una danza di voci silenziose

La Rumba di Ascanio Celestini : una danza di voci silenziose

Critica
di Sabrina Console

nell’ambito del laboratorio GIOVANI SGUARDI

Domenica 9 marzo sono stata spettatrice di Ascanio Celestini e della sua Rumba, capitolo finale di una “labirintica” trilogia. Un monologo teatrale incalzante e “spettinato”, dove la figura di un Francesco D’Assisi contemporaneo, diventa la chiave per accompagnare lo spettatore in un viaggio attraverso le ferite del mondo.

In scena un sipario rosso, che si apre come finestra su una complessa stratificazione della realtà, e un drappeggio musicale, sapientemente intessuto da Gianluca Casadei nei panni di Pietro, suo interlocutore. Storie di vite interrotte, che toccano il cielo, le stelle e arrivano al mare. Storie di vite strappate via dalle onde, dalla solitudine, dalla fatalità di un destino accanito a cui non si può sfuggire. E come in una Rumba, che l’autore confessa essere la parola ricorrente all’interno di un loop musicale, sentinella del processo drammaturgico, questo si alterna ritmicamente agli scorci di vita del santo, nato nel 1182 e catapultato nella nostra epoca. Una rappresentazione teatrale imprescindibile e con l’amaro in bocca, dico, inevitabile.

“Quante stelle ci sono nel cielo? Tante. Non si possono contare”.

Quante parole ci sarebbero per parlare della Rumba di Celestini? Tante. Non si possono contare.

Ma io ne userò una sola: straordinaria.

Sabrina Console nasce a Fasano nel 2001, si diploma al liceo scientifico “L. Da Vinci” e coltiva sin da piccola una passione per il teatro, che studia e pratica.

Attualmente è studentessa presso il corso di Laurea in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo dell’Università del Salento a Lecce.

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17, 18 lug

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Il suono della caduta

17 lug

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18 lug

Martina Natuzzi e Christian Greco

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