Fenoglio, libero interprete dei propri tempi
Foyer cantieri teatrali Koreja h. 16.30
Giuseppe Fenoglio, detto Beppe, è uno degli scrittori italiani più grandi, liberi e innovatori del Novecento. Uno degli autori di più ampio respiro di tutta la letteratura italiana. Nasce ad Alba il 1º marzo del 1922. È stato un partigiano, scrittore e traduttore italiano. Ha rivoluzionato il linguaggio, lo spirito e il sentire di più generazioni di lettori. Scriveva e pensava in inglese e poi traduceva. Aveva imparato l’italiano sui libri, perché la lingua madre era il piemontese di Alba, dialetto capace di raccontare la guerra, la Resistenza, la giovinezza, il territorio, l’amicizia e l’amore come nessuno. Con dignità, poesia, genio, smarrimento e civiltà. Cresciuto in una famiglia di lavoratori, frequenta la scuola e si iscrive, poi, alla Facoltà di Lettere di Torino. Nel gennaio 1943 è chiamato alle armi. Nel 1944 si unisce alle prime formazioni partigiane. Muore a poco più di quarant’anni. Viene sepolto con rito civile nel cimitero di Alba, “senza fiori, soste e discorsi”, come aveva lasciato scritto in un biglietto. Il suo romanzo più noto e da molti considerato il migliore, Il partigiano Johnny, viene pubblicato postumo per la prima volta nel 1968.
L’INCONTRO SARÀ ACCOMPAGNATO DALLA VISIONE DI MATERIALE CUSTODITO NELL’ARCHIVIO FENOGLIO DI TORINO
nterverranno:
Bianca Roagna, direttrice del Centro Studi Beppe Fenoglio di Alba
Sonia Schilardi, docente di letteratura italiana e critica letteraria;
Modera:
Loredana di Cuonzo, giornalista