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immagine di copertina Il coraggio di conoscere e il dovere di ricordare.

Il coraggio di conoscere e il dovere di ricordare.

Visioni
di Gigi Mangia

Il
Teatro Koreja ha sempre avuto interessi verso la storia. Il suo credo
pedagogico è stato quello dello studio, della ricerca e della riflessione. Il
metodo è stato costruito con attività di laboratorio, coinvolgendo gli
studenti, le famiglie, il quartiere in esperienze performative e rappresentando
i capitoli più impegnativi della storia del nazifascismo del secolo breve. Il
teatro che si impegna a vedere la storia, deve educare al coraggio di conoscere
e al dovere di non dimenticare: l’uomo è il tempo pieno della sua storia. Io
rispetto, studio e ricordo. Io non odio.

La
Repubblica sociale italiana di Salò, voluta da Hitler, fu utilizzata per la
persecuzione degli ebrei. L’ordinanza n. 5 del Ministero degli Interni, firmata
dal Ministro Buffarini Guidi, il 30/11/1943, stabiliva di internare tutti gli
ebrei, sanciva la loro totale eliminazione. Gli ebrei, infatti, dovevano essere
portati nei campi di internamento e dovevano subire la confisca dei loro beni
che sarebbero stati acquisiti dalla RSI. Per facilitare la cattura degli ebrei
fu introdotta una taglia: 5 mila lire per gli uomini, 3-4 mila lire per donne;
mille o 2 mila lire per i bambini. Fu questa una misura vergognosa, che molti
italiani usarono per intascare denaro. Fu una delle pagine sociali più
vergognose della storia d’Italia, per gli italiani che non ebbero il coraggio
di sottrarsi ai nazisti. Nel nostro Paese non fu però tutto negativo perché ci
fu anche chi si impegnò, rischiando la propria vita, a salvare gli ebrei dai
nazisti. Una forma di solidarietà, molto bella significativa e creativa fu
quella dell’Ospedale San Raffaele di Milano. I medici dell’ospedale per salvare
dalla morte gli ebrei, li ricoveravano scrivendo nella cartella clinica di
essere affetti dalla malattia K: una falsa malattia che portava l’iniziale del
nazista Kappler. Anche la Chiesa dei preti si impegnò per salvare gli ebrei,
mentre la Chiesa ufficiale si comportò diversamente: il Papa e il Vaticano non
fecero niente per gli ebrei contro i nazisti, perché avevano paura di subire
l’invasione e le ispezioni delle SS nello Stato Vaticano. Le SS facevano paura,
avevano potere assoluto e per questo la gente preferiva non vedere o essere indifferente.  Il Papa si comportò secondo un preciso
calcolo politico e cioè quello di non essere coinvolto dal nazifascismo
affinché la Chiesa non subisse nessuna ingerenza, né nella dottrina né nella
sua organizzazione. La storia non si può dimenticare, l’oblio perciò è fatto di
pagine inutili, bianche senza righe e senza parole. L’uomo deve ricordare se
vuole evitare il male, soprattutto deve imparare a non odiare il diverso. 

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