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immagine di copertina Personale<br>Barletti/Waas

Personale
Barletti/Waas

L’idea di teatro della compagnia italo-tedesca Barletti/Waas è un discorso sul mondo. Un discorso che crea un mondo, quel mondo che nasce tra due persone che discutono, tra gli attore e gli spettatori, tra un attore e un altro attore, tra il testo e l’azione, tra la parola e la presenza, tra il gesto e la musica e tutte le altre possibili combinazioni che fanno di uno spettacolo dal vivo, uno spettacolo vivo.
“Non ci interessa parlare di noi, ci interessa parlare attraverso di noi, attraverso i nostri corpi, le nostre lingue, del mondo. Ci interessano testi attraverso i quali rendere possibile questo discorso, ci interessa farci portatori e testimoni di quei testi, essere strumento del testo e al contempo usare il testo come strumento”

27 GEN venerdì > 20.45 AUTODIFFAMAZIONE durata60′

DI Peter Handke CON Lea Barletti E Werner Waas REGIA Barletti/Waas MUSICHE ORIGINALI Harald Wissler PRODUZIONE Barletti/Waas

“Io non sono quello che sono stato. Non sono stato come avrei dovuto essere. Non sono diventato quel che sarei dovuto diventare. Non ho mantenuto quel che avrei dovuto mantenere.” “Autodiffamazione” di Peter Handke

Il testo di Peter Handke è il gesto, autodiffamante e pubblico, attraverso cui Lea Barletti e Werner Waas si fanno attori/testimoni di una presa di coscienza, un’educazione sentimentale alla
parola: un gioco che sospende il confine fra spettatori e attori, accettando la comune responsabilità di una storia collettiva.
Quello che si manifesta attraverso il gesto dell’autodiffamazione non è tanto un “noi”, quanto un “io-tu”, un “io-tutti”: È uno spettacolo nato dal desiderio di concentrazione e di contatto reale con il pubblico.
La scelta del bilinguismo mostra che cosa è la lingua, cosa può essere, producendo contemporaneamente un potenziale di pensiero non integrabile ma essenziale e fecondo: qualcosa di cui il nostro presente ha bisogno.

Tedesco-italiano con sovratitoli

28 GEN sabato >20.45 PARLA, CLITEMNESTRA ! Un’eterna tragedia in versi durata 80′

DI Lea Barletti CON Lea Barletti E Gabriele Benedetti REGIA Barletti/Waas PRODUZIONE Barletti/Waas CON IL SOSTEGNO DI Florian Metateatro E Consorzio Altre Produzioni Indipendenti

Clitemnestra è nota prima come moglie fedifraga e assassina di Agamennone e poi in quanto vittima del matricidio che il figlio Oreste compirà per vendicare la morte del padre. E la sua storia? Non pervenuta. Intrappolata in un ruolo, in un nome, in un personaggio, Clitemnestra cerca un’altra via, un’altra possibile rappresentazione di se stessa come parte della società, un’altra storia. Il suo antagonista, Agamennone, è anche lui intrappolato in un ruolo, in un nome, in un personaggio. Fin quando Clitemnestra e Agamennone non deporranno definitivamente le maschere insite nei propri nomi, nessun dialogo sarà possibile.
Gli spettatori, una parte dei quali è munita di piccole torce dal fascio strettissimo, sceglie cosa vedere, scruta i dettagli, le minuscole reazioni dei corpi/statua dipinti di bianco e partecipa in questo modo alla narrazione: è responsabile di quello che vede e di quello che vedono gli altri. Questa è una storia che ci riguarda tutti, ognuno ne fa parte, nessuno è fuori. Si farà luce e ci si guarderà in faccia: è ora di cambiare.

29 GEN domenica 18.30 Monologo della Buona Madre durata 80′ a seguire Ashes to Ashes durata 50′

DI E CON Lea Barletti (E CON PARTECIPAZIONE IN SCENA DI W. Waas) REGIA Barletti/Waas MUSICHE ORIGINALI E SOUND DESIGN Luca Canciello ASSISTENTE ALLA REGIA Paolo Costantini PRODUZIONE Barletti Waas CON IL SOSTEGNO DI ITZBerlin eV
Monologo della buona madre è una confessione, è l’ammissione di quanto la ricerca, nello sguardo altrui, di una sorta di “permesso d’esistere”, possa essere il motivo per cui si va in scena: “Guardami, ascoltami, amami; fa’ che io sia!”.
Dunque, non si tratta solo di una donna, di una madre, che ha sempre voluto essere amata. Monologo della buona madre è la storia del corpo a corpo: di una donna con se stessa ed il proprio corpo, con la propria coscienza, con il proprio ruolo di madre, con i figli, con l’immagine di sé, con i propri modelli,
con le proprie aspettative, con la propria inadeguatezza, con la propria fallibilità, con la propria creatività, con il tempo, con la vita, con la lingua, con l’amore. La vita, è quello che succede tra le persone mentre si parlano: quello che succede tra l’attore e lo spettatore. Il mondo è qui, è adesso, è il teatro.
LEA BARLETTI & WERNER WAAS

ASHES TO ASHES
DI Lea Barletti CON Werner Waas REGIA Barletti/Waas MUSICHE ORIGINALI E SOUND DESIGN Luca Canciello COSTUME Jane Saks OUTSIDE EYE Paolo Costantini, Irene Mattioli PRODUZIONE Barletti/
Waas, Monologfestival TD E CON IL SOSTEGNO DI ITZBerlin eV

La terra è in fiamme. Il fuoco ci circonda. Migliaia di ettari di foresta diventano cenere.
Quello che brucia insieme alle foreste è la memoria, il passato, l’immaginazione e la speranza. Quindi, il futuro.
Ashes to Ashes parla di un paesaggio interiore che va a fuoco insieme a quello esteriore. Parla di un disperato cercarsi in mezzo al fumo di un paesaggio che diventa deserto, dove passato e futuro si confondono e perdono. Un clown bianco, un folle, un personaggio lunare di cui non sappiamo nulla e che nulla sa, che non riconosce più il confine tra visione e realtà, tra passato, presente e futuro,
tra dentro e fuori, tra il sé e l’altro. Una coscienza esplosa, un’anima in fiamme: un essere umano fatto di nulla, di fumo.

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