Calendario

Aprile 2021


04 dic

Teatro dei luoghi >Festival internazionale

Il paesaggio cambiato: dalla ferita alla rinascita

La Puglia tra memoria e futuro: la bellezza che resiste> teatro dei luoghi festival internazionale

L’olio nuovo della rinascita

Teatro Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali

X di Xylella , Bibbia e Alberi Sacri


06 dic


07 dic

Teatro Koreja

MODUGNO, PRIMA DI VOLARE


08 dic

Teatro La Baracca Testoni Ragazzi

L’ELEFANTINO


18 dic

Crisitina Kristal Rizzo/ Diana Anselmo

MONUMENTUM DA


20 dic

Federica Rosellini

IVAN E I CANI


21 dic

Teatro Koreja in collaborazione con Babilonia Teatri

ESSERE O NON ESSERE

immagine di copertina La parola pace

La parola pace

Visioni
di Gigi Mangia

Nel suo viaggio del 17 marzo, il Papa ha parlato al mondo di Pace.
Sono 42 i Pesi in cui c’è la guerra ed è bandita la parola Pace: il mondo d’odio dei campi di concentramento, della distruzione dei villaggi, dei lager, dei profughi di guerra in cui il diritto alla vita è sospeso nelle mani di trafficanti i esseri umani. Papa Francesco ha parlato del tragico esodo dei cristiani, dopo l’invasione della Piana di Ninive da parte dell’Isis. La tappa ricca di significato è stata quella nella città di Qaraqosh, nella Chiesa dell’Immacolata Concezione che i terroristi avevano trasformato in un poligono di tiro. La storia delle religioni monoteiste è storia di sangue innocente, di distruzione dei simboli, di abbattimento dei templi di preghiera. Colpire i simboli religiosi, abbattere i monumenti serve per cancellare la storia e per annullare il genius loci dei valori, delle identità forti e delle loro tradizioni.

La città di Otranto è stata una pagina di storia di odio e di violenza religiosa. Nel 1480, la cittadina salentina subì l’invasione dei turchi al comando del sultano Maometto II Natih, il quale dopo aver decapitato, sul colle della Minerva 800 cristiani, invase la città e poi occupò la Chiesa dei Martiri, trasformandola in una stalla per i suoi cavalli, i quali ebbero modo di calpestare il mosaico del Frate Pantaleone. La guerra dell’Islam estremista del XXI secolo è stata rivolta proprio contro i simboli e i luoghi della cultura città, dalle sedi dei giornali ai monumenti. C’è un sovranismo di ritorno tra i popoli.

C’è una strada che porta all’odio e causa sangue: è quella che unisce il potere della politica al potere dell’altare nella fede. La cultura non ha chiuso il suo conto con gli errori del ‘900 ed il vocabolario degli intellettuali non ha le parole giuste per favorire una narrazione capace di affermare il futuro di Pace che vogliamo essere. È una lotta, lunga e faticosa, quella che bisogna fare prima di raggiungere quel modello sociale, culturale, economico-ambientale, in cui l’uomo non sia più lupo di sé stesso.

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