Calendario

Marzo 2021


13 lug

Tourneè

Tourneè


17 lug

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta

Teatro Koreja

Come amore Canta


18 lug

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta

Martina Natuzzi e Christian Greco

Dalla Luna alla Terra


19 lug

Tourneè

Teatro Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali

X di Xylella, Bibbia e alberi sacri

dj set a cura di Enrico Stefanelli

Frequenze naturali


20 lug

Emanuela Pisicchio ed Enrico Stefanelli

Ánemos Nóos

I nuovi scalzi/crest

La Ridiculosa commedia


21 lug

Roberto Latini

Paradiso Perduto

Gianluca De Rubertis (Il Genio)

Discorsi suonati su Paolo Conte


22 lug

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales


23 lug

Carlotta Viscovo

Il corpo della Lotta

Gianni Blasi e Vincenzo Pentassuglia

Eco Liquido

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH


24 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Atalaya de Musicas

Resistencia Arbórea


25 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Teatro Koreja

Modugno, prima di Volare

Atalaya de Musicas

Suite Flamenca

immagine di copertina Vedere le parole con gli occhiali maschili

Vedere le parole con gli occhiali maschili

Visioni
di Gigi Mangia

Luigi Romani, direttore della sezione “Sinonimi della lingua Italiana” dell’enciclopedia Treccani online, dizionario della lingua italiana più conosciuto nel mondo, vede le parole con gli occhiali maschili e fa un gravissimo errore, da studioso e da uomo di mancanza di intelligenza perché si rifiuta di correggere il suo errore richiesto con una lettera indirizzata alla Treccani firmata da oltre 100 donne impegnate nella cultura.

È un modello, quello di Luigi Romani, maschile, sessista, razzista, superato dalla storia archiviato dalle lotte per l’emancipazione delle donne, dalla dichiarazione di tutte le convenzioni internazionali sul rispetto dei diritti e sul riconoscimento della parità di genere.

Voler considerare sinonimi della parola Donna: “donna da marciapiede, cagna, zoccola, serva” significa perdere il senso della cultura e soprattutto essere fuori dalla storia. Queste parole dovrebbero essere superate. La donna si è liberata di questi stigmi infamanti e si è affermata, superando l’uomo nei ruoli più importanti della scienza, della cultura, della politica, dell’economia. Le donne del XXI secolo sono impegnate nelle missioni spaziali, nella direzione dei centri di ricerca, sono rettori nelle università e sono arrivate anche alla vicepresidenza degli Stati Uniti, con una donna nera, Kamala Harris la quale, ha ragione, ha affermato di non essere la prima. Le parole danno vita al pensiero, lo rappresentano. Le parole sono la sintassi che animano il “genius loci” e rappresentano i volti e i luoghi e promuovono e regolano i rapporti sociali. Le parole hanno scadenza, perdono il significato rappresentativo, sono superate dalla storia, perché sono figlie del tempo.

Nella Francia del secolo scorso, fu una donna ad inventare un sinonimo, molto più elegante di quelli della Treccani: “Donna squillo”. Si chiamava Madame Claude. Il suo talento imprenditoriale fu quello di avere l’idea di sfruttare il telefono per evitare ai clienti noti di esporsi di persona nel recarsi nei bordelli. Fu lei a coniare il termine “ragazze squillo” molto adatto al sistema di prostituzione nato per garantire la massima discrezione sia ai clienti, sia alle “squillo”. La storia di Madame Claude ci insegna che spesso le parole sono la rappresentazione di comportamenti sociali significativi per la storia in cui hanno un tempo e che però non sono sempre valide, ma funzionali alla geografia sociale secondo i tempi e le tradizioni.

Le parole sono come i capelli, cadono o diventano bianche, a volte perdono di significato, altre volte diventano volgari e offensive, addirittura immorali.

Il dizionario Treccani non ha scuse, dovrebbe modificare l’errore commesso, poiché quelle parole non sono sinonimi di donna ma, più che altro, epiteti fuori dalla civiltà e dalla cultura, superate dalla storia.

prossimi Appuntamenti

17 lug

Teatro Koreja

Come amore Canta

17, 18 lug

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta

18 lug

Martina Natuzzi e Christian Greco

Dalla Luna alla Terra

Koreja in tournée