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Settembre 2023


28 ago

Tourneè


29 ago

Tourneè

immagine di copertina rassegna Giovinette<br>Le calciatrici che sfidarono il Duce

Strade Maestre 23_24 // Teatro

di che carne siamo fatti

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Laura Curino

Giovinette
Le calciatrici che sfidarono il Duce

foto Giovinette<br>Le calciatrici che sfidarono il Duce

1932. Decimo anno dell’era fascista. Sulla panchina di un parco di Milano un gruppo di ragazze lancia un’idea: giocare a calcio. In breve il GFC (Gruppo Femminile Calcistico) raccolse intorno a sé decine di atlete. La loro fu una sfida alla mentalità dominante che vedeva nel calcio l’emblema della virilità fascista. La loro epopea è raccontata con ironia e leggerezza mostrando come certi pregiudizi siano duri a morire e come la lotta per la libertà passi anche attraverso lo sport.


tratto dal romanzo di Federica Seneghini e Marco Giani; regia Laura Curino; con Federica Fabiani, Rossana Mola, Rita Pelusio; adattamento drammaturgico Domenico Ferrari; collaborazione artistica Marco Rampoldi;  


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immagine di copertina rassegna Pasolinacci E Pasolini<br>quattro movimenti di ascolto

Strade Maestre 23_24 // Teatro

di che carne siamo fatti

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M.Martinelli, E.Montanari/Albe

Pasolinacci E Pasolini
quattro movimenti di ascolto

foto Pasolinacci E Pasolini<br>quattro movimenti di ascolto

Marco Martinelli e Ermanna Montanari raccontano il “loro” Pasolini, maestro di riferimento fin dall’adolescenza negli anni Settanta. Pasolinacci e Pasolini è la narrazione di come la sua poesia e il suo cinema abbiano illuminato il teatro dei due artisti ravennati. Accanto a loro Daniele Roccato intarsierà il racconto con l’eccellenza del suo contrabbasso, spaziando da Johan Sebastian Bach a Bella Ciao.


di e con Marco Martinelli e Ermanna Montanari; musica dal vivo Daniele Roccato; sound design Marco Olivieri

immagine di copertina rassegna Il grande spavento

Strade Maestre 23_24 // Teatro

di che carne siamo fatti

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Principio Attivo Teatro

Il grande spavento

foto Il grande spavento

All’interno di un misterioso centro di meditazione olistica, cinque personaggi seguono un percorso spirituale. Quando il gruppo si fa gruppo, terra di ascolto e di reciproca salvezza qualcosa, un timore, un sospetto sotterraneo, vi si insinua: è il Grande Spavento, lo spazio interiore e fisico, dove sogno e realtà si confondono e dove la spietatezza diventa logica, implacabile e lucida necessità.


di Valentina Diana; regia Giuseppe Semeraro; con Dario Cadei, Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Giuseppe Semeraro; luci, suoni e musiche Vincenzo Dipierro costumi: Fiamma Benvignati

immagine di copertina rassegna Divine <BR>Liberamente ispirato al romanzo di Jean Genet Nostra signora dei fiori.

Strade Maestre 23_24 // Teatro

di che carne siamo fatti

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Danio Manfredini

Divine
Liberamente ispirato al romanzo di Jean Genet Nostra signora dei fiori.

foto Divine <BR>Liberamente ispirato al romanzo di Jean Genet Nostra signora dei fiori.

Divine, al secolo Louis Culafroy, scappa da casa per condurre a Parigi una vita da travestito. L’incontro con il ladruncolo Mignon e con Nostra Signora dei Fiori, un giovane assassino, segneranno in maniera indelebile la sua vita. In scena la drammaturgia che è diventata parte dello spettacolo teatrale Cinema cielo tra parole, schizzi, carboncini ed acquerelli, per un viaggio immaginifico in un mondo onirico in bianco e nero.


di Danio Manfredini; disegni di Danio Manfredini; produzione La Corte Ospitale

immagine di copertina rassegna C’era due volte un cuore

La stagione dei ragazzi e delle ragazze 23_24 // Matinée

A Koreja con la scuola

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Tib Teatro

C’era due volte un cuore

Immaginate cosa sarebbe una vita senza amore.
Giorni e giorni senza sole, notti e notti senza stelle.
L’amore è necessario alla vita quanto il sangue che scorre nelle nostre vene. Per questo ho creato un piccolo mondo tutto particolare fatto di sogni, d’amore, di poesia.
Raymond Peynet

Una finestra nel cielo azzurro. Due bimbi aspettano di nascere, aspettano con fiducia e immaginano il mondo che sarà. Lo creano sotto gli occhi degli spettatori: la fioritura improvvisa di un albero di pesco; la luna, grande come una barca, dalla quale lasciarsi trasportare; una valigia da cui gemmano rose e farfalle. Piccole magie, nell’attesa della meraviglia, della bellezza che verrà. Insieme alle musiche dolcissime di Jacques Brel e Charles Trenet, le illustrazioni intensamente poetiche di Raymond Peynet sono state la fonte per questo delicato spettacolo, all’insegna della tenerezza e della fiducia nell’amore, dedicato ai più piccoli.

Una originale drammaturgia visiva con singole e rare parole, davvero necessarie. Parole come gocce, stille di senso, segno tra i segni nella composizione di una grammatica della fantasia, scaturita dal muto dialogare degli oggetti, creati con elementi naturali come acqua, foglie, carta,

legno e piume, portatori di una semantica propria con cui l’attore si rapporta attraverso il gesto e la giustapposizione degli elementi compositivi.


REGIA DANIELA NICOSIA CON LABROS MANGHERAS E SUSANNA CRO VOCE NARRANTE MARIA SOLE BARITO SCENE MARCELLO CHIARENZA DISEGNO LUCI E SUONO PAOLO PELLICCIARI COSTUMI GIORGIO TOLLOT ASSISTENTE ALLA REGIA ISABELLA DE BIASI ASSISTENTE ALLE SCENE SARA ANDRICH

immagine di copertina rassegna E LA FELICITÀ, PROF?

La stagione dei ragazzi e delle ragazze 23_24 //

A Koreja con la scuola

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Teatri di Bari

E LA FELICITÀ, PROF?

L’anno scolastico sta per cominciare e un professore di lettere si prepara ad affrontare l’ennesimo “primo giorno di scuola” di un anno che questa volta è diverso dagli altri: è l’anno degli esami di maturità. Attraversando veloci primo e secondo quadrimestre scorrono come in un diario le storie dei ragazzi di una classe simbolica, adolescenti cresciuti troppo in fretta, ironici, disillusi eppure capaci di mostrare un senso di realtà sorprendente quando sono messi di fronte a problemi più grandi di loro.

Il racconto di un ultimo anno di scuola dove si attraversa la vita di un prof e dei “suoi” 29 studenti e sistematicamente si inciampa nella parola “felicità”. C’è spazio a scuola per parlarne? E la scuola può insegnare ad essere felici? Cosa può fare un professore solo di fronte alla valanga di umanità, problemi, pressioni, sfide che si ritrova addosso ogni anno? Forse si può scoprire qualcosa di se stessi anche insegnando?

Trovare la risposta a questi interrogativi è una sfida apparentemente impossibile per chi come il prof. crede saldamente nelle relazioni umane. Il rapporto con gli adolescenti diviene un continuo interrogarsi su se stessi e, soprattutto, sulla nuda vita degli studenti, già uomini e donne, animata da un intreccio di desideri, passioni, ansie, aspettative sempre sottoposte al vaglio di un mondo che ha poca indulgenza, che non aspetta, che impone, classifica e sanziona.


DI GIANCARLO VISITILLI ADATTAMENTO E REGIA DI RICCARDO SPAGNULO E GIANCARLO VISITILLI CON LUIGI D’ELIA VIDEO BOB CILLO CARTOONIST ALESSIA TRICARICO PRODUZIONE TEATRI DI BARI IN COLLABORAZIONE CON I BAMBINI DI TRUFFAUT DALL’OMONIMA OPERA EDITA DA EINAUDI EDITORE, 2012

immagine di copertina rassegna SEI STATO TU

La stagione dei ragazzi e delle ragazze 23_24 // Matinée

A Koreja con la scuola

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La Piccionaia

SEI STATO TU

Una storia contemporanea, o forse un thriller per ragazzi che, con un approccio ironico e sorprendente alla realtà e alla sua rappresentazione, propone un tema molto sentito fin dai primi anni della vita sociale: quello del rispetto e delle regole di relazione tra pari e con gli adulti.

Il punto di partenza è il ritrovamento di un paio di occhiali da bambino rotti. Chi è stato? Sei stato tu? Oppure sei stato solo a guardare? Ma se potessi tornare indietro, se potessi cambiare il passato come diventerebbe il presente?
Un racconto circolare che esplora i temi delle differenze, del rispetto, dell’empatia, della solidarietà e degli affetti e pone l’accento su quanto sia importante rafforzarsi l’un l’altro per creare comunità. Un progetto che propone molti modi per rileggere i fatti accaduti, per tornare poi al momento “zero”, da cui ripartire verso il futuro: la soluzione.

L’allestimento, partito da un lavoro di raccolta di narrazioni di bambini sul tema, utilizza una particolare tecnica di interazione tra teatro e immagine digitale dal vivo.


TESTO E REGIA CARLO PRESOTTO IDEA ORIGINALE E COLLABORAZIONE DRAMMATURGICA AGRUPACIÓN SEÑOR SERRANO CON YELE CANALI, STEFANO CAPASSO E JULIO ESCAMILLA CONSULENZA MUSICALE E EFFETTI SONORI A CURA DI ANDREA CERA TRAINING FISICO A CURA DI VALENTINA DAL MAS VOCE NARRANTE DI SOFIA PRESOTTO SI RINGRAZIA COOP SOCIALE INSIEME ONLUS, VICENZA

immagine di copertina rassegna GIOVANNIN SENZA PAROLE

La stagione dei ragazzi e delle ragazze 23_24 // Matinée

A Koreja con la scuola

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Crest

GIOVANNIN SENZA PAROLE

Esiste un paese, dove la prima grande regola è obbedire agli ordini del suo Capo, padrone anche della grande officina delle parole, che corregge a proprio piacimento. Questo è un grande giorno, il Capo ha deciso di fare un discorso ai suoi sudditi. Quali nuove regole li attendono? Ma l’imprevisto, si sa, è in agguato anche quando gli ordini sembrano regolare a perfezione ogni cosa. Infatti, un giorno arriva nel paese un giovane, che le regole non sa.

La storia che mettiamo in scena è un apologo buffo pensato per i ragazzi e per i ragazzi che siamo stati. Affrontiamo il tema delicato dell’esercizio della forza attraverso la parola, osservandolo con gli occhi innocenti di un ragazzo che, grazie ai suoi “errori”, trasformerà l’intero paese. Perché, si sa, che gli errori sono solo un tentativo di fare quello che non si sa.

Il lavoro d’attore si mescola al lavoro sul clown, alla manipolazione di oggetti e alla musica dal vivo, per accompagnare con leggerezza questa sorta di viaggio dal buio alla luce, restituendo ai personaggi e al loro sogno di libertà la dolcezza scanzonata del clown.


DRAMMATURGIA CATIA CARAMIA REGIA E SCENE ANDREA BETTAGLIO CON NICOLÒ ANTIOCO XIMENES, ANDREA BETTAGLIO, CATIA CARAMIA, NICOLÒ TOSCHI MUSICHE NICOLÒ TOSCHI COSTUMI MARIA MARTINESE DISEGNO LUCI MICHELANGELO CAMPANALE DISEGNO DEL SUONO ROBERTO CUPERTINO AIUTO REGIA CATIA CARAMIA RESPONSABILE DI PRODUZIONE SANDRA NOVELLINO TECNICO LUCI VITO MARRA

immagine di copertina rassegna RICORDI?

La stagione dei ragazzi e delle ragazze 23_24 // Matinée

A Koreja con la scuola

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Teatro dell’Argine

RICORDI?

Caro papà, ti scrivo perché mi dicevi sempre che lo scritto rimane. Caro papà, voglio fare un gioco: voglio vedere il mondo come lo vedi tu, voglio fare le stesse cose che fai tu adesso, voglio viaggiare con la mente come viaggi tu. Voglio starti vicino. E voglio anche accompagnarti in viaggi che una volta abbiamo fatto insieme… ricordi? Insieme possiamo farlo. Firmato… tua figlia.

Ricordi? racconta la storia di Marta e del suo papà. Dei piccoli gesti affettuosi e della cura che Marta gli riserva. Dei piccoli gesti affettuosi e della cura che il papà le riservava quando lei era piccola. Dei ricordi di una vita. Dei legami che i ricordi sono capaci di creare. E dei legami ancora più forti che si creano quando i ricordi, lentamente, svaniscono. Perché il papà di Marta ha un problema: fatica a ricordare le cose. Quelle più lontane nel tempo, ma anche quelle più vicine. “Il mio papà non ricorda quasi niente”. E allora Marta prova ad aiutare il suo papà a rimettere insieme pezzi di memoria compiendo vere e proprie “acrobazie”; perché anche da lì, dalla possibilità di fissare per sempre nella memoria momenti importanti della vita, passa la forza dei sentimenti. Ecco allora come il circo si carica di senso: la fatica degli acrobati parla del contatto fisico e mentale e la giocoleria racconta la confusione del malato, con un linguaggio che è in grado di rendere evidente la fatica della relazione ma che insieme può donare leggerezza a un argomento apparentemente difficile e doloroso.


DI CATERINA BARTOLETTI CON CLIO ABBATE E GIOVANNI DISPENZA REGIA GIOVANNI DISPENZA

immagine di copertina rassegna ALESSANDRO

La stagione dei ragazzi e delle ragazze 23_24 // Matinée

A Koreja con la scuola

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Teatro Koreja

ALESSANDRO

Alessandro è il racconto della vita, delle imprese, delle opere di un intellettuale straordinario. È racconto di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, di dedicare la propria vita a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili, d’impegnarsi a smontare gli stereotipi e le frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli “Ultimi”. Alessandro è Taranto. Alessandro è viaggio nei ghetti dei migranti, persi nelle campagne. È viaggio infaticabile nei luoghi delle frontiere e dei muri. Alessandro è meraviglia di fronte a un quadro. È pratica altissima di una “pietas” dello sguardo. Alessandro è un compagno di viaggio in questi tempi difficili, una fonte inesauribile d’ispirazione.

Alessandro è teatro pulsante, dove memoria, presente e utopia non sopportano mai, come in tutta la sua opera, di essere separati.


DI GIANLUIGI GHERZI E FABRIZIO SACCOMANNO CON FABRIZIO SACCOMANNO, BARBARA PETTI, EMANUELA PISICCHIO, MARIA ROSARIA PONZETTA, ANĐELKA VULIĆ REGIA FABRIZIO SACCOMANNO CURA DEL PROGETTO E CONSULENZA ARTISTICA SALVATORE TRAMACERE TECNICI MARIO DANIELE, ALESSANDRO CARDINALE COPRODUZIONE URA TEATRO SI RINGRAZIA FELTRINELLI EDITORE GRAZIE A CECILIA BARTOLI, MARIO DESIATI, EMILIANO MORREALE E LAURA SCORRANO UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE A MARIA LEOGRANDE