Calendario

Settembre 2022


18 lug

TTB - Accademia delle Forme Sceniche, Accademia Arte Diversità-Teatro La Ribalta Antonio Viganò e Teatro Koreja

Il suono della caduta

Martina Natuzzi e Christian Greco

Dalla Luna alla Terra


19 lug

Tourneè

Teatro Koreja in collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali

X di Xylella, Bibbia e alberi sacri

dj set a cura di Enrico Stefanelli

Frequenze naturali


20 lug

Emanuela Pisicchio ed Enrico Stefanelli

Ánemos Nóos

I nuovi scalzi/crest

La Ridiculosa commedia


21 lug

Roberto Latini

Paradiso Perduto

Gianluca De Rubertis (Il Genio)

Discorsi suonati su Paolo Conte


22 lug

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales

Brigitte Cirla & Sébastien Béranger

Recettes Immorales


23 lug

Carlotta Viscovo

Il corpo della Lotta

Gianni Blasi e Vincenzo Pentassuglia

Eco Liquido

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH


24 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Atalaya de Musicas

Resistencia Arbórea


25 lug

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

A. Renda/ Albe, Ravenna Teatro

NEPHESH

Teatro Koreja

Modugno, prima di Volare

Atalaya de Musicas

Suite Flamenca

immagine di copertina rassegna Masque Teatro incontra il pubblico

Il Teatro dei luoghi Fest // Incontri

XVI edizione

2022

Masque Teatro

Masque Teatro incontra il pubblico

Lorenzo Bazzocchi fondatore del gruppo romagnolo Masque, è, oltre che regista e attore, prima di tutto autore di architetture sceniche totalizzanti, nelle quali gli interpreti si inseriscono come ingranaggi anomali o come appendici generate da una anch’essa anomala partenogenesi (è quanto avveniva con particolare evidenza in Nur Mut), luoghi che accolgono al loro interno sparuti drappelli di testimoni oculari (gli spettatori), talvolta avvinti nella stasi di un lounge theatre in cui una dichiarata inclinazione speculativa flirta con seduzioni virtuali (era il caso dei Vapori della sposa), talvolta costretti a solitarie peregrinazioni in labirinti in cui si finisce per imbattersi nella propria immagine (come succedeva in Coefficiente di fragilità)…” Andrea Nanni

Sara Baranzoni PhD in studi teatrali e cinematografici all’Università di Bologna, è docente di filosofia della performance presso la Universidad de las Artes di Guayaquil, Ecuador. Collabora con l’IRI di Parigi ed è membro di vari network internazionali. È co-fondatrice della rivista internazionale di filosofia «La Deleuziana» e ha pubblicato diversi articoli e traduzioni su temi di ricerca relazionati con la filosofia francese contemporanea, la filosofia della tecnologia, l’ecologia politica, i media studies, l’estetica e le arti; ha inoltre curato diverse pubblicazioni collettive (libri e monografici di rivista).

Paolo Vignola PhD in filosofia, insegna Filosofia della letteratura, Teoria letteraria e Letteratura e Nuove Tecnologie presso la Universidad de las Artes de Guayaquil, Ecuador. È membro del comitato scientifico di «Etica&Politica», co-fondatore della rivista internazionale di filosofia «La Deleuziana» e membro di vari network internazionali. La sua ricerca articola filosofia contemporanea, estetica, ecologia politica, filosofia della tecnologia, e consta di più di cento pubblicazioni scientifiche, in italiano, inglese, spagnolo e francese. Tra le sue ultime pubblicazioni in italiano, il libro La Funzione N. Sulla macchinazione filosofica in Gilles Deleuze (Orthotes 2018) e l’articolo Cosa può un corso?, «Iride», XXXI, 2019/1.


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immagine di copertina rassegna Dimostrazioni di lavoro-spettacolo

Living Archive Floating Islands //

SPETTACOLI, DIMOSTRAZIONI DI LAVORO, INCONTRI

2022

Fondazione Barba Varley

Dimostrazioni di lavoro-spettacolo

foto Dimostrazioni di lavoro-spettacolo

Teatro Koreja 10, 11, 12 ottobre, ore 20.45
ARCHIVI CHE DIVENTERANNO CENERE
In Africa, quando un vecchio muore è una biblioteca che brucia (Amadou Hampaté Bâ)
Recital autobiografici di attrici dell’Odin Teatret:

Lunedì 10 ottobre ore 20.45 Else Marie Laukvik I miei bambini di scena durata 70 minuti

Nello spettacolo/dimostrazione I miei bambini di scena , Else Marie Laukvik racconta la sua storia d’attrice all’Odin Teatret illustrandola con frammenti di scene dal vivo ed estratti di film degli spettacoli: Ornitofilene, Kaspariana, Ferai, Min Fars Hus, Come! E il giorno sarà nostro, Anabasis, Il Milione, Il Vangelo di Oxyrhincus, Memoria.

Martedì 11 ottobre ore 20.45 Iben Nagel Rasmussen Bianca come il gelsomino durata 60 minuti

In Bianca come il gelsomino l’attrice Iben Nagel Rasmussen percorre con la sua voce gli spettacoli dell’Odin Teatret dal 1966 ad oggi. Ricorda e sperimenta ancora i cambiamenti della voce, da quella della sala chiusa (che permette all’attore di esprimere il suo mondo interiore), a quella degli spettacoli di strada (l’incontro col mondo esteriore), fino allo spazio che creano le parole attraverso i loro significati e sonorità.

Mercoledì 12 ottobre ore 20.45 Julia Varley Il tappeto volante durata 60 minuti

Il testo è un tappeto che deve volare lontano: con questa frase inizia lo spettacolo/dimostrazione di lavoro in cui trent’anni di testi appartenenti agli spettacoli dell’Odin Teatret a cui Julia Varley ha partecipato come attrice sono percorsi in un’ora. Poche spiegazioni essenziali accompagnano il lavoro vocale che esemplifica il passaggio delle parole dallo scritto allo spazio, dalla freddezza della carta alla libertà dell’interpretazione.

immagine di copertina rassegna TEBE <br>al tempo della febbre gialla

Living Archive Floating Islands //

SPETTACOLI, DIMOSTRAZIONI DI LAVORO, INCONTRI

2022

Odin Teatret

TEBE
al tempo della febbre gialla

foto TEBE <br>al tempo della febbre gialla

È il giorno dopo la battaglia. La guerra tra i due figli di Edipo per il dominio di Tebe è terminata. La ribelle Antigone è stata punita per aver profanato la legge della città. Le famiglie seppelliscono i loro morti. Il fantasma di Edipo si aggira tra i cadaveri. Creonte e Tiresia ordiscono la pace. La Sfinge e la peste sono in agguato. Per noi tutti è primavera, tempo di innamoramenti. Il futuro è frenesia di sole e oro: una febbre gialla.

A volte ho la sensazione che un sottile muro di aria separi il mondo in cui mi muovo da un mondo che mi sta accanto. Uno spasmo della memoria o un cambio di coscienza mi trasportano inaspettatamente in un’altra realtà. Basta un nome, un’immagine, un suono. Il sottile muro si dissolve e io scivolo nel mondo che costeggia quello in cui mi muovo. Lì figure note e ignote si avvicinano e mi raccontano storie che conosco bene rivelando, però, dettagli segreti o fornendo spiegazioni impensate. Insinuano nelle mie mani un’elemosina inaspettata: frammenti di una conoscenza rinnovata. Questa dissociazione mi accompagna da quando avevo nove anni e vidi morire mio padre. Questa realtà parallela è pronta ad accogliermi per confortarmi o esaltarmi. Il mio mestiere di regista ha dato una giustificazione a questa ubiquità. Il teatro aiuta a mediare con l’invisibile. Eugenio Barba

durata  70 minuti

Spettacolo a posti limitati


Attori: Kai Bredholt, Roberta Carreri, Donald Kitt, Iben Nagel Rasmussen, Julia Varley Spazio scenico: Odin Teatret  Disegno luci: Fausto Pro Consulente luci: Jesper Kongshaug Costumi e oggetti: Lena Bjerregård, Antonella Diana e Odin Teatret Consigliere arte visuale: Francesca Tesoniero Manifesto: Peter Bysted Direzione musicale: Elena Floris Foto: Rina Skeel Dramaturg: Thomas Bredsdorff Consiglieri: Gregorio Amicuzi, Juliana Capilé, Antonia Cioaza, Tatiana Horevicht Consiglieri speciali: Nathalie Jabalé, Ulrik Skeel Direttrice di tournée: Anne Savage Assistenti alla regia: Elena Floris, Dina Abu Hamdan Testo e regia: Eugenio Barba

immagine di copertina rassegna Corpo, rito,parola. <br>Il teatro di Pier Paolo Pasolini

Strade Maestre 22_23 // Laboratorio

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Università del Salento/Teatro Koreja

Corpo, rito,parola.
Il teatro di Pier Paolo Pasolini

foto Corpo, rito,parola. <br>Il teatro di Pier Paolo Pasolini

CONVEGNO DI STUDI A CURA DI

Francesco Ceraolo, Arianna Frattali, Maria Chiara Provenzano

La circostanza del centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini rappresenta l’occasione per porre nuovamente l’attenzione sulla sua produzione con un convegno di studi mirato a divulgare, valorizzare e approfondire il rapporto di Pasolini con la scrittura per la scena, il teatro e la sua teoresi, le pratiche di allestimento, la traduzione dei classici greci, la riscrittura di testi tragici per il cinema, la fortuna teatrale dei testi pasoliniani. Le giornate di studio saranno corredate di una masterclass sul teatro pasoliniano tenuta dal regista Fabio Condemi, formatosi all’Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico – dove si è diplomato nel 2015 con uno studio su Bestia da Stile di Pasolini – e vincitore del Premio Ubu per la miglior regia nel 2021 per lo spettacolo La filosofia nel boudoir. Il convegno, promosso dall’Università del Salento, è organizzato dal Dipartimento di Beni Culturali e dall’associazione Palchetti Laterali in collaborazione con il Teatro Koreja di Lecce, con il sostegno del Consiglio degli Studenti e Link Lecce, il patrocinio del Comitato Nazionale per il Centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini istituito dal MIC e ha come media partner il webzine Ateatro.it.

l Convegno si svolgerà al Rettorato di piazza Tancredi il giorno 5 dicembre

Al Teatro Koreja laboratorio teatrale a cura di FABIO CONDEMI

lun. 5 dicembre – dalle 10.00 alle 14.00

mar. 6 dicembre – dalle 10.00 alle 14.00 (con possibilità di trattenersi fino alle 16.00 se necessario)

Sempre martedì 6, ma nel foyer, alle 17.00 ci sarà l’incontro pubblico con Condemi come chiusura del convegno, con una possibile lettura pasoliniana preparata durante il lab. come incipit.

immagine di copertina rassegna La sostenibilità ambientale nel teatro

Strade Maestre 22_23 // Incontri

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Plastic free

La sostenibilità ambientale nel teatro

Nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022, la più grande iniziativa italiana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale che si svolge dal 4 al 20 ottobre a livello nazionale, il Teatro Koreja ribadisce il suo impegno nella cura dell’ambiente con un incontro dal titolo SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NEL TEATRO. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con il Comune di Lecce.

Koreja è un ecoteatro, come riportato nel testo Architetture scalze. Ecoteatri sostenibili + altre storie dell’architetto Luca Ruzza (Ed. Bordeaux) che promuove l’integrazione dell’uomo con l’ambiente e con il concetto più generale di salute e benessere. Da molti anni, infatti, Koreja promuove nei Cantieri Koreja l’efficientamento energetico e la sostenibilità edilizia, il riciclo e compostaggio dei rifiuti, le aree verdi, gli acquisti biologici, l’accessibilità e la mobilità sostenibile.

Il 13 ottobre, alle ore 17.30, il foyer di Koreja apre le porte ad alcune delle associazioni salentine che si occupano di sostenibilità ambientale con l’obiettivo di costruire un dialogo con il territorio, confrontandosi su cosa si è già fatto e cosa ancora ci sia da fare per ridurre l’impatto ambientale e diventare più sostenibili, all’insegna di future iniziative e collaborazioni.

L’incontro sarà suddiviso in due momenti. L’apertura prevede una tavola rotonda di discussione cui prenderanno parte Fridays for Future Lecce, Emys Gallipoli e Coordinamento Ambientale Salento, Legambiente futuro verde, Salento Km 0, Precious plastic, Lecce Pedala, Crocevia – Centro Multiculturale, Civico 21, Parrocchia di Santa Maria della Pace.

A seguire prenderà luogo il clean up del quartiere di Borgo Pace, sede del teatro: in collaborazione con l’associazione Plastic Free e con quanti vorranno prendere parte all’iniziativa su base volontaria saranno ripulite Via Guido Dorso, Via De Simone, Via S.Spaventa, Via G. Scardia, Via A. Gidiuli, Via C. Ennio, Via L. C. Gallo, Via A. Poso, Via B. Elia

I volontari sono invitati a portare i propri guanti da giardino.

Info Teatro Koreja: 0832.242000

immagine di copertina rassegna Comizi d’amore

Strade Maestre 22_23 // Teatro partecipato

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Rita Maffei

Comizi d’amore

foto Comizi d’amore

Restituzione pubblica del progetto di teatro partecipato diretto da Rita Maffei

Comizi d’amore è il nuovo progetto di teatro partecipato di Rita Maffei. Il tema prende spunto dall’omonimo documentario di Pier Paolo Pasolini uscito nel 1965, un film inchiesta sulle abitudini sessuali degli italiani.

Il progetto tratta di amore nel senso più ampio, di relazioni, di educazione sessuale e soprattutto sentimentale. Un’inchiesta che parte dall’ autonarrazione e mira a tracciare una mappa della costruzione del sentimento.
Ti ricordi quando hai scoperto come nascono i bambini?
Qual è stato il primo momento della tua vita in cui hai conosciuto l’amore?
Che tipi di amore hai incontrato?
Quando hai imparato ad amare?
Queste ed altre sono le domande a cui cercheremo risposte.
Per fare Teatro partecipato non sono necessarie competenze né esperienze
teatrali precedenti. Nel corso del laboratorio verranno trovate le forme e i modi in
cui ognuno potrà e vorrà esprimersi.
Il Teatro partecipato prevede che chiunque possa prendere parte al laboratorio,
come ‘esperto di vita quotidiana’. Ogni partecipante porta la propria esperienza di
vita, il proprio pensiero, le proprie emozioni… e viene messo nelle condizioni di
portarli sulla scena. È un’esperienza sociale e artistica a cui si sceglie liberamente
di partecipare.

immagine di copertina rassegna WE ARE NOW.No endings and no beginnings, Già lo sai, An Evening With…, Pink Moon.

Strade Maestre 22_23 // Open Dance

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Equilibrio Dinamico ENSEMBLE & VERVE

WE ARE NOW.No endings and no beginnings, Già lo sai, An Evening With…, Pink Moon.

foto WE ARE NOW.No endings and no beginnings, Già lo sai, An Evening With…, Pink Moon.

Equilibrio Dinamico Ensemble sotto la guida di Roberta Ferrara & Verve sotto la guida di Matteo Marfoglia si uniscono per due serate imperdibili.

Una programmazione con firme internazionali che vede in scena 34 danzatori di diverse nazionalità. 

WE ARE NOW – due serate in Prima Nazionale che segnano l’unione di due realtà, geograficamente distanti ma che annualmente portano avanti la stessa missione: mettere in relazione coreografi di caratura internazionale con giovani danzatori che ogni anno si candidano per essere parte di un programma esclusivo.

Universi paralleli che si incontrano, dimensioni che si confrontano, relazioni che si traducono in azioni. Un vero e proprio viaggio tra poetiche differenti legate da una sensibilità acuta e una restituzione fisica di grande impatto.

No endings and no beginnings >Faye Tan durata 15’

FAYE TAN

Faye è una danzatrice e coreografa di Singapore e attualmente lavora a tempo pieno con la National Dance Company Wales.  La sua pratica coreografica è influenzata dall’ esperienze di lavoro con una varietà di coreografi internazionali e dalla sua esplorazione della bellezza 

dei diversi generi di danza. Prima di entrare a far parte della NDCWales, Faye ha lavorato come 

danzatrice con Frontier Danceland. Ha anche collaborato con Richard Chappell Dance come danzatrice e coreografa, e ha creato lavori coreografici per NDCWales, Frontier Danceland e School of The Arts Singapore. 

Già lo sai >Guy Shomroni durata 17’

GUY SHOMRONI – Israele

Guy ha iniziato a danzare con la Batsheva Ensemble nel 2001 ed è entrato a far parte della Batsheva Dance Company nel 2004, dove ha lavorato con coreografi come Ohad Naharin, Sharon Eyal e Yasmeen Godder. Ha anche creato dieci cortometraggi originali per la serata annuale Dancers Create di Batsheva. Nel 2013 è stato assistente di Ohad Naharin per il processo di creazione di  The Hole  e nel 2015 per la creazione di  Last Work . Da quando ha lasciato Batsheva nel 2012, Guy e il suo collega di lunga data Yaniv Avraham, anche lui ex ballerino di Batsheva, hanno collaborato a due progetti. Nel giugno 2014 hanno presentato Kuntz , un duetto ballato da loro stessi, allo Zira Festival di Gerusalemme. Nel novembre 2014 la coppia ha presentato in anteprima un’opera intitolata  Vellum, creato per 8 ballerini, a Mosca.

Nel 2015 Guy è stato nuovamente assistente di Ohad Naharin, ambientando il suo lavoro  Minus 16  al Nürnberg Ballet e al Ballet Zurich. Guy insegna Gaga a livello internazionale dal 2002.

An Evening With…>Jamaal Burkmaar durata 15’

Residente a Leeds, la prima creazione di Jamaal risale quando ancora era studente al secondo anno della Northern School for Contemporary Dance (NSCD), dove ha creato un pezzo intitolato “Ocean”. Il lavoro ha ottenuto il plauso della critica e ha portato Jamaal a essere il primo e unico studente universitario a cui è stato commissionato di rielaborare un pezzo per VERVE. 

Il successo di Ocean ha portato Jamaal a ricevere il prestigioso “New Adventures Choreographer Award” e da allora ha ricevuto commissioni, fondi e sostegno dal Dance Hub di Birmingham, dal “Leeds Dance Partnership” e dal Phoenix Dance Theatre. L’ultimo lavoro di Jamaal, Donuts, ha recentemente completato una tournée nazionale e un’esibizione al Fringe di Edimburgo con il sostegno da The Place, dove Jamaal è un artista residente. 

Pink Moon>Imre van Opstal durata 14’

IMRE VAN OPSTAL – Paesi Bassi

Imre van Opstal (nato a Blerick, Paesi Bassi nel 1989) è una coreografa, regista e performer internazionale. 

Dopo aver completato la Codarts University of the Arts  e aver conseguito la laurea nel 2011, Imre è entrata a far parte di Carte Blanche, la compagnia nazionale norvegese di danza contemporanea con sede a Bergen, in Norvegia. L’anno successivo, nel 2012, è tornata nei Paesi Bassi e si è unita al famoso Nederlands Dans Theater 2, dopodiché ha continuato nel Nederlands Dans Theater 1 nel 2015.

Durante la sua permanenza al Nederlands Dans Theater Imre ha creato e interpretato opere di rinomati coreografi, tra cui; Jiri Kylian, Ohad Naharin, Crystal Pite, Hofesh Shechter, Sharon Eyal & Gai Behar, Paul Lightfoot & Sol Leon, Johan Inger, Alexander Ekman, Franck Chartier, Marco Goecke, Andrea Miller tra gli altri. Durante il suo periodo come ballerina professionista, le rispettive compagnie per cui ha ballato sono state in tournée in tutto il mondo in teatri famosi e rinomati, ad esempio The Joyce Theatre, New York City Centre, Sadler’s Wells, The Bolshoi Theatre. 

Imre, si è trasferita in Israele nel 2017 ed è entrata a far parte della prestigiosa Batsheva Dance Company sotto la direzione di Ohad Naharin, fino al 2020. E’ inoltre docente Gaga certificata. 

Parallelamente alla sua carriera di ballerina professionista, Imre ha iniziato a sviluppare le sue capacità coreografiche. A partire dalla sua partecipazione all’evento di beneficenza annuale “Switch” del Nederlands Dans Theater. Imre e Marne hanno creato il loro primo lavoro “Arm’s Length” per Switch, dopodiché hanno creato “LiNK” (2014) e “John Doe” (2015) per il loro programma di sviluppo di talenti chiamato “Up & Coming Choreographers”. Nel 2017 hanno debuttato con “The Grey” per la programmazione regolare di NDT2 e hanno continuato a creare “Take Root” (2019) per NDT1. I Take Root sono stati nominati dal VSCD per lo Swan Award: “produzione di danza più impressionante del 2019”.

Dal 2020 Imre e Marne sono completamente concentrati sulla loro carriera coreografica e hanno creato opere per varie compagnie di danza internazionali. Creazione di ‘Baby don’t hurt me’ (2021) per NDT1, ‘Eye Candy’ (2021) per Rambert Dance Company, ‘The little man’ (2022) per National Theatre Mannheim e ‘I’m fear to forget your smile’ per il Hessian State Ballet, “Heart Drive” per Ballet BC e “Mamma, guarda!” per il Teatro del Balletto di Basilea.

in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese


Coreografie: Faye Tan, Guy Shomroni, Jamaal Burkmaar, Imre van Opstal

Luci: Mark Baker (Verve),Roberto Colabufo (Equilibrio Dinamico)

Costumi: Andrew Walker, Adrian Bernal e Alled-Martinez (Verve), Franco Colamorea (Equilibrio Dinamico)

Direttrice sala prove: Livia Massarelli (Equilibrio Dinamico)

immagine di copertina rassegna Momento

Strade Maestre 22_23 // Open Dance

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Stefano Mazzotta/Zerogrammi

Momento

foto Momento

Momento costituisce il primo capitolo del più ampio progetto coreografico Il racconto dell’isola sconosciuta, liberamente ispirato all’omonima opera di José Saramago.

La creazione si inscrive all’interno di un percorso di ricerca artistica intorno al tema della memoria, del tempo, del suo scorrere e della condizione emotiva e sociale che questa relazione innesca. Questo specifico primo capitolo di studio concentra la propria ricerca sul rapporto con il tempo presente, sulla condizione sospesa e incerta che traghetta le nostre esperienze e memorie verso i desideri futuri e le speranze di là da realizzarsi.

Ciò che siamo è la somma di tutte le nostre esperienze, avvenimenti, emozioni vissute, delle conoscenze che abbiamo accumulato e delle lezioni che abbiamo o non abbiamo imparato, è una profondità che dimora sotto la pianta dei nostri piedi.

Eppure la vita non è altro che un eterno presente e l’esistere è cosa dell’istante: il Goethiano Augenblick, il “momento” presente in un’assetata ricerca di senso, in uno spazio liquido metamorfico che è superficie fin dove i nostri occhi possono vedere, mentre fluttuiamo come isole sul passato sotto di noi che è sommerso sotto il mare del tempo.

a seguire FUORI RUOLO esito performativo del progetto di comunità condotto da Rita Petrone


un progetto di Stefano Mazzotta con Amina Amici, Stefano Mazzotta disegno luci Tommaso Contu collaborazione alla drammaturgia Silvia Battaglio cura della produzione Valentina Tibaldi segreteria di produzione Maria Elisa Carzedda produzione Zerogrammi

immagine di copertina rassegna Il bacio della vedova di Israel Horovitz

Strade Maestre 22_23 //

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Teatri di Bari/Kismet

Il bacio della vedova di Israel Horovitz

foto Il bacio della vedova di Israel Horovitz

Nello spogliatoio di un magazzino, Archie e George, due giovani operai arroganti e strafottenti, a fine turno di lavoro, scherzano sulle rispettive conquiste amorose. Archie rivela all’amico che Margy, una loro vecchia compagna di scuola, è tornata dalla città per assistere il fratello gravemente ammalato e gli ha chiesto di andare a cena con lei.

L’atteggiamento goliardico con cui viene accolta la notizia sfuma rapidamente in una tensione carica d’aspettative quando Margy, donna istruita e di mondo, ormai lontana dalla vita della provincia, fa il suo ingresso in scena, rompendo l’apparente complicità che lega i due amici. In un’abile danza di allusioni, provocazioni, ricordi e dimenticanze, la donna scava nel livore che serpeggia fra i due uomini, costringendoli a rivivere una sera di molti anni prima quando, durante la festa di fine anno sulla spiaggia, fu violata la sacralità di un’amicizia nata sui banchi di scuola. I dialoghi pungenti di Israel Horovitz, le grottesche e vibranti partiture fisiche degli attori e le livide scansioni luminose e sonore dello spazio scenico accompagneranno lo spettatore in quel cono d’ombra che ci abita.


traduzione Mariella Minozzi  regia Teresa Ludovico  spazio scenico e luci Vincent Longuemare con Diletta Acquaviva Alessandro Lussiana Michele Schiano Di Cola cura del movimento Vito Cassano assistente Loreta Guario cura della produzione Sabrina Cocco collaborazione ai costumi Angela Troiani Produzione Teatri di Bari

immagine di copertina rassegna Concerto

Strade Maestre 22_23 //

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Igor x Moreno

Concerto

foto Concerto

Due coreografi e un compositore muovono i primi passi nella Danza Canzone: ricalcando la concezione gaberiana di Teatro Canzone, il lavoro si propone di fondere i linguaggi della coreografia, del canto e della musica creando un’esperienza che agisca sul piano sonoro, visuale ed empatico.

La narrazione si costruisce su una scaletta di canzoni, scritte e cantate dal vivo da Moreno Solinas e arrangiate da Simone Sassu le cui composizioni collocano lo spettacolo in un paesaggio sonoro elettronico e sintetico, creato da strumenti digitali, in contrasto con la qualità dichiaratamente analogica della voce e del corpo di Moreno Solinas. Negli abiti di quest’ultimo tre caratteri chiave: la tradizione sarda; lo spirito di libertà creativa e desiderio di immaginare identità queer; e l’alterità, attraverso la ricerca sul piano estetico di strategie per portare il pubblico ad esperire qualcosa d’altro.


CREATO E INTERPRETATO DA Moreno Solinas E Igor Urzelai ARRANGIAMENTI E DIREZIONE MUSICALE Simone Sassu COSTUMI Liborio Capizzi IL PRODUTTORE MUSICALE Edoardo Robert Elliot PROGETTO ILLUMINOTECNICO Elisabetta Maniga COPRODOTTO DA S’ALA E Sosta Palmizi FINANZIATO DA Ministero della Cultura Direzione Spettacolo, Regione Autonoma della Sardegna, Fondazione di Sardegna