Calendario

Settembre 2022


28 ago

Tourneè


29 ago

Tourneè

immagine di copertina rassegna WE ARE NOW.No endings and no beginnings, Già lo sai, An Evening With…, Pink Moon.

Strade Maestre 22_23 // Open Dance

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Equilibrio Dinamico ENSEMBLE & VERVE

WE ARE NOW.No endings and no beginnings, Già lo sai, An Evening With…, Pink Moon.

foto WE ARE NOW.No endings and no beginnings, Già lo sai, An Evening With…, Pink Moon.

Equilibrio Dinamico Ensemble sotto la guida di Roberta Ferrara & Verve sotto la guida di Matteo Marfoglia si uniscono per due serate imperdibili.

Una programmazione con firme internazionali che vede in scena 34 danzatori di diverse nazionalità. 

WE ARE NOW – due serate in Prima Nazionale che segnano l’unione di due realtà, geograficamente distanti ma che annualmente portano avanti la stessa missione: mettere in relazione coreografi di caratura internazionale con giovani danzatori che ogni anno si candidano per essere parte di un programma esclusivo.

Universi paralleli che si incontrano, dimensioni che si confrontano, relazioni che si traducono in azioni. Un vero e proprio viaggio tra poetiche differenti legate da una sensibilità acuta e una restituzione fisica di grande impatto.

No endings and no beginnings >Faye Tan durata 15’

FAYE TAN

Faye è una danzatrice e coreografa di Singapore e attualmente lavora a tempo pieno con la National Dance Company Wales.  La sua pratica coreografica è influenzata dall’ esperienze di lavoro con una varietà di coreografi internazionali e dalla sua esplorazione della bellezza 

dei diversi generi di danza. Prima di entrare a far parte della NDCWales, Faye ha lavorato come 

danzatrice con Frontier Danceland. Ha anche collaborato con Richard Chappell Dance come danzatrice e coreografa, e ha creato lavori coreografici per NDCWales, Frontier Danceland e School of The Arts Singapore. 

Già lo sai >Guy Shomroni durata 17’

GUY SHOMRONI – Israele

Guy ha iniziato a danzare con la Batsheva Ensemble nel 2001 ed è entrato a far parte della Batsheva Dance Company nel 2004, dove ha lavorato con coreografi come Ohad Naharin, Sharon Eyal e Yasmeen Godder. Ha anche creato dieci cortometraggi originali per la serata annuale Dancers Create di Batsheva. Nel 2013 è stato assistente di Ohad Naharin per il processo di creazione di  The Hole  e nel 2015 per la creazione di  Last Work . Da quando ha lasciato Batsheva nel 2012, Guy e il suo collega di lunga data Yaniv Avraham, anche lui ex ballerino di Batsheva, hanno collaborato a due progetti. Nel giugno 2014 hanno presentato Kuntz , un duetto ballato da loro stessi, allo Zira Festival di Gerusalemme. Nel novembre 2014 la coppia ha presentato in anteprima un’opera intitolata  Vellum, creato per 8 ballerini, a Mosca.

Nel 2015 Guy è stato nuovamente assistente di Ohad Naharin, ambientando il suo lavoro  Minus 16  al Nürnberg Ballet e al Ballet Zurich. Guy insegna Gaga a livello internazionale dal 2002.

An Evening With…>Jamaal Burkmaar durata 15’

Residente a Leeds, la prima creazione di Jamaal risale quando ancora era studente al secondo anno della Northern School for Contemporary Dance (NSCD), dove ha creato un pezzo intitolato “Ocean”. Il lavoro ha ottenuto il plauso della critica e ha portato Jamaal a essere il primo e unico studente universitario a cui è stato commissionato di rielaborare un pezzo per VERVE. 

Il successo di Ocean ha portato Jamaal a ricevere il prestigioso “New Adventures Choreographer Award” e da allora ha ricevuto commissioni, fondi e sostegno dal Dance Hub di Birmingham, dal “Leeds Dance Partnership” e dal Phoenix Dance Theatre. L’ultimo lavoro di Jamaal, Donuts, ha recentemente completato una tournée nazionale e un’esibizione al Fringe di Edimburgo con il sostegno da The Place, dove Jamaal è un artista residente. 

Pink Moon>Imre van Opstal durata 14’

IMRE VAN OPSTAL – Paesi Bassi

Imre van Opstal (nato a Blerick, Paesi Bassi nel 1989) è una coreografa, regista e performer internazionale. 

Dopo aver completato la Codarts University of the Arts  e aver conseguito la laurea nel 2011, Imre è entrata a far parte di Carte Blanche, la compagnia nazionale norvegese di danza contemporanea con sede a Bergen, in Norvegia. L’anno successivo, nel 2012, è tornata nei Paesi Bassi e si è unita al famoso Nederlands Dans Theater 2, dopodiché ha continuato nel Nederlands Dans Theater 1 nel 2015.

Durante la sua permanenza al Nederlands Dans Theater Imre ha creato e interpretato opere di rinomati coreografi, tra cui; Jiri Kylian, Ohad Naharin, Crystal Pite, Hofesh Shechter, Sharon Eyal & Gai Behar, Paul Lightfoot & Sol Leon, Johan Inger, Alexander Ekman, Franck Chartier, Marco Goecke, Andrea Miller tra gli altri. Durante il suo periodo come ballerina professionista, le rispettive compagnie per cui ha ballato sono state in tournée in tutto il mondo in teatri famosi e rinomati, ad esempio The Joyce Theatre, New York City Centre, Sadler’s Wells, The Bolshoi Theatre. 

Imre, si è trasferita in Israele nel 2017 ed è entrata a far parte della prestigiosa Batsheva Dance Company sotto la direzione di Ohad Naharin, fino al 2020. E’ inoltre docente Gaga certificata. 

Parallelamente alla sua carriera di ballerina professionista, Imre ha iniziato a sviluppare le sue capacità coreografiche. A partire dalla sua partecipazione all’evento di beneficenza annuale “Switch” del Nederlands Dans Theater. Imre e Marne hanno creato il loro primo lavoro “Arm’s Length” per Switch, dopodiché hanno creato “LiNK” (2014) e “John Doe” (2015) per il loro programma di sviluppo di talenti chiamato “Up & Coming Choreographers”. Nel 2017 hanno debuttato con “The Grey” per la programmazione regolare di NDT2 e hanno continuato a creare “Take Root” (2019) per NDT1. I Take Root sono stati nominati dal VSCD per lo Swan Award: “produzione di danza più impressionante del 2019”.

Dal 2020 Imre e Marne sono completamente concentrati sulla loro carriera coreografica e hanno creato opere per varie compagnie di danza internazionali. Creazione di ‘Baby don’t hurt me’ (2021) per NDT1, ‘Eye Candy’ (2021) per Rambert Dance Company, ‘The little man’ (2022) per National Theatre Mannheim e ‘I’m fear to forget your smile’ per il Hessian State Ballet, “Heart Drive” per Ballet BC e “Mamma, guarda!” per il Teatro del Balletto di Basilea.

in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese


Coreografie: Faye Tan, Guy Shomroni, Jamaal Burkmaar, Imre van Opstal

Luci: Mark Baker (Verve),Roberto Colabufo (Equilibrio Dinamico)

Costumi: Andrew Walker, Adrian Bernal e Alled-Martinez (Verve), Franco Colamorea (Equilibrio Dinamico)

Direttrice sala prove: Livia Massarelli (Equilibrio Dinamico)


© KOREJA soc. coop - Impresa Sociale
via GUIDO DORSO 48/50
73100 Lecce • Italia
+39 0832.242000
info@teatrokoreja.it
ctkoreja@pec.teatrokoreja.it
P.I. 01446600759

Seguici sui social

immagine di copertina rassegna Momento

Strade Maestre 22_23 // Open Dance

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Stefano Mazzotta/Zerogrammi

Momento

foto Momento

Momento costituisce il primo capitolo del più ampio progetto coreografico Il racconto dell’isola sconosciuta, liberamente ispirato all’omonima opera di José Saramago.

La creazione si inscrive all’interno di un percorso di ricerca artistica intorno al tema della memoria, del tempo, del suo scorrere e della condizione emotiva e sociale che questa relazione innesca. Questo specifico primo capitolo di studio concentra la propria ricerca sul rapporto con il tempo presente, sulla condizione sospesa e incerta che traghetta le nostre esperienze e memorie verso i desideri futuri e le speranze di là da realizzarsi.

Ciò che siamo è la somma di tutte le nostre esperienze, avvenimenti, emozioni vissute, delle conoscenze che abbiamo accumulato e delle lezioni che abbiamo o non abbiamo imparato, è una profondità che dimora sotto la pianta dei nostri piedi.

Eppure la vita non è altro che un eterno presente e l’esistere è cosa dell’istante: il Goethiano Augenblick, il “momento” presente in un’assetata ricerca di senso, in uno spazio liquido metamorfico che è superficie fin dove i nostri occhi possono vedere, mentre fluttuiamo come isole sul passato sotto di noi che è sommerso sotto il mare del tempo.

a seguire FUORI RUOLO esito performativo del progetto di comunità condotto da Rita Petrone


un progetto di Stefano Mazzotta con Amina Amici, Stefano Mazzotta disegno luci Tommaso Contu collaborazione alla drammaturgia Silvia Battaglio cura della produzione Valentina Tibaldi segreteria di produzione Maria Elisa Carzedda produzione Zerogrammi

immagine di copertina rassegna Il bacio della vedova di Israel Horovitz

Strade Maestre 22_23 //

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Teatri di Bari/Kismet

Il bacio della vedova di Israel Horovitz

foto Il bacio della vedova di Israel Horovitz

Nello spogliatoio di un magazzino, Archie e George, due giovani operai arroganti e strafottenti, a fine turno di lavoro, scherzano sulle rispettive conquiste amorose. Archie rivela all’amico che Margy, una loro vecchia compagna di scuola, è tornata dalla città per assistere il fratello gravemente ammalato e gli ha chiesto di andare a cena con lei.

L’atteggiamento goliardico con cui viene accolta la notizia sfuma rapidamente in una tensione carica d’aspettative quando Margy, donna istruita e di mondo, ormai lontana dalla vita della provincia, fa il suo ingresso in scena, rompendo l’apparente complicità che lega i due amici. In un’abile danza di allusioni, provocazioni, ricordi e dimenticanze, la donna scava nel livore che serpeggia fra i due uomini, costringendoli a rivivere una sera di molti anni prima quando, durante la festa di fine anno sulla spiaggia, fu violata la sacralità di un’amicizia nata sui banchi di scuola. I dialoghi pungenti di Israel Horovitz, le grottesche e vibranti partiture fisiche degli attori e le livide scansioni luminose e sonore dello spazio scenico accompagneranno lo spettatore in quel cono d’ombra che ci abita.


traduzione Mariella Minozzi  regia Teresa Ludovico  spazio scenico e luci Vincent Longuemare con Diletta Acquaviva Alessandro Lussiana Michele Schiano Di Cola cura del movimento Vito Cassano assistente Loreta Guario cura della produzione Sabrina Cocco collaborazione ai costumi Angela Troiani Produzione Teatri di Bari

immagine di copertina rassegna Concerto

Strade Maestre 22_23 //

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Igor x Moreno

Concerto

foto Concerto

Due coreografi e un compositore muovono i primi passi nella Danza Canzone: ricalcando la concezione gaberiana di Teatro Canzone, il lavoro si propone di fondere i linguaggi della coreografia, del canto e della musica creando un’esperienza che agisca sul piano sonoro, visuale ed empatico.

La narrazione si costruisce su una scaletta di canzoni, scritte e cantate dal vivo da Moreno Solinas e arrangiate da Simone Sassu le cui composizioni collocano lo spettacolo in un paesaggio sonoro elettronico e sintetico, creato da strumenti digitali, in contrasto con la qualità dichiaratamente analogica della voce e del corpo di Moreno Solinas. Negli abiti di quest’ultimo tre caratteri chiave: la tradizione sarda; lo spirito di libertà creativa e desiderio di immaginare identità queer; e l’alterità, attraverso la ricerca sul piano estetico di strategie per portare il pubblico ad esperire qualcosa d’altro.


CREATO E INTERPRETATO DA Moreno Solinas E Igor Urzelai ARRANGIAMENTI E DIREZIONE MUSICALE Simone Sassu COSTUMI Liborio Capizzi IL PRODUTTORE MUSICALE Edoardo Robert Elliot PROGETTO ILLUMINOTECNICO Elisabetta Maniga COPRODOTTO DA S’ALA E Sosta Palmizi FINANZIATO DA Ministero della Cultura Direzione Spettacolo, Regione Autonoma della Sardegna, Fondazione di Sardegna

immagine di copertina rassegna Tropicana

Strade Maestre 22_23 //

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Gli Scarti/Frigoproduzioni

Tropicana

foto Tropicana

Tropicana è un brano del Gruppo Italiano: dopo aver dominato le classifiche dell’estate 1983, diventa un brano simbolo dell’estate tout-court, inno alla spensieratezza e ballo di gruppo per eccellenza. Ma di cosa parla davvero questa canzone? Se anche l’opera d’arte deve attenersi e rispondere alle logiche del mercato, come ogni altro “prodotto”, quali diventano gli obiettivi dell’artista e entro quali margini di libertà a questo è dato di operare? Utilizzando in maniera paradigmatica il brano e l’esperienza del Gruppo Italiano, lo spettacolo apre una riflessione sul rapporto tra arte e mercato in un corto circuito tra identità reali e immaginarie, in cui ogni interprete sembra fare outing delle proprie debolezze, vigliaccherie e speranze.


REGIA E DRAMMATURGIA Francesco Alberici COLLABORAZIONE ALLA DRAMMATURGIA Salvatore Aronica, Claudia Marsicano, Daniele Turconi IN SCENA Francesco Alberici, Salvatore Aronica, Claudia Marsicano, Daniele Turconi SCENOGRAFIA Alessandro Ratti IN
COLLABORAZIONE CON Sara Navalesi DISEGNO luci Daniele Passeri TECNICA Stefano Rolla UNA PRODUZIONE FRIGOPRODUZIONI, Gli Scarti, Teatro CON IL SUPPORTO DI Pim Off/Residenza Idra E Settimo Cielo NELL’AMBITO DEL PROGETTO CURA 2016 / Teatro Excelsior di Reggello (FI) / Teatro San Teodoro di Cantù

immagine di copertina rassegna Tutto brucia

Strade Maestre 22_23 // Teatro

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Motus

Tutto brucia

foto Tutto brucia

Porto il lutto per i figli morti in guerra

Per le donne fatte schiave

Per la libertà perduta

Oh amate creature, tornate, venite, venite a prenderci!

Silvia/Ecuba sussurra queste parole intrecciate alle musiche e lyrics di R.Y.F. (Francesca Morello), Stefania squarcia l’aria con un pesante coltello e un falcetto contadino, come nei riti collettivi di cordoglio scomparsi del sud Europa. Basta forse questa immagine per entrare in Tutto Brucia, una riscrittura delle Troiane di Euripide – attraverso le parole di J.-P. Sartre, Judith Butler, Ernesto De Martino, Edoardo Viveiros de Castro, NoViolet Bulawayo, Donna Haraway. Il lamento si propaga attraverso quel Mediterraneo nero che, allora come oggi, è scena di conquiste dell’Europa coloniale, di migrazioni e diaspore. Tra le rovine di uno spazio vuoto e stravolto il corpo rotto di Ecuba, la parola profetica di Cassandra, che vede oltre la fine, il grido spettrale di Polissena, l’invocazione ai morti di Andromaca, le violenze subite da Elena e infine il corpo più fragile e inerme, quello del bambino, Astianatte danno voce ai soggetti più esposti e vulnerabili. Mai come adesso il lutto ci appare come una questione politica. Quali vite contano? Cosa rende una vita degna di lutto? È attraverso il dolore che le protagoniste nella scena tragica si trasformano materialmente e divengono altro da sé elaborando la violenza subita. Una metamorfosi che apre verso altre possibili forme. E scrive il mondo che verrà. Perché la fine del mondo non è che la fine di un mondo.


IDEAZIONE E REGIA Enrico Casagrande E Daniela Nicolò CON Silvia Calderoni, Stefania Tansini E R.Y.F. (Francesca Morello) alle canzoni e musiche live TESTI DELLE LYRICS Ilenia Caleo e R.Y.F. RICERCA DRAMMATURGICA Ilenia Caleo PRODUZIONE Motus e Teatro di Roma – Teatro Nazionale con VIERNULVIER (BE) CON IL SOSTEGNO DI MiC, Regione Emilia-Romagna

immagine di copertina rassegna Ashes to ashes

Strade Maestre 22_23 //

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Barletti/Waas

Ashes to ashes

foto Ashes to ashes

La terra è in fiamme. Il fuoco ci circonda. Migliaia di ettari di foresta diventano cenere. Quello che brucia insieme alle foreste è la memoria, il passato, l’immaginazione e la speranza. Quindi, il futuro.
Ashes to Ashes parla di un paesaggio interiore che va a fuoco insieme a quello esteriore. Parla di un disperato cercarsi in mezzo al fumo di un paesaggio che diventa deserto, dove passato e futuro si confondono e perdono.
Un clown bianco, un folle, un personaggio lunare di cui non sappiamo nulla e che nulla sa, che non riconosce più il confine tra visione e realtà, tra passato, presente e futuro, tra dentro e fuori, tra il sé e l’altro. Una coscienza esplosa, un’anima in fiamme: un essere umano fatto di nulla, di fumo.


DI Lea Barletti CON Werner Waas REGIA Barletti/Waas MUSICHE ORIGINALI E SOUND DESIGN Luca Canciello COSTUME Jane Saks
OUTSIDE EYE Paolo Costantini, Irene Mattioli PRODUZIONE Barletti/ Waas, Monologfestival TD E CON IL SOSTEGNO DI ITZBerlin eV foto di Paolo Costantini

immagine di copertina rassegna Monologo della buona madre

Strade Maestre 22_23 //

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Barletti/Waas

Monologo della buona madre

foto Monologo della buona madre

Monologo della buona madre è una confessione, è l’ammissione di quanto la ricerca, nello sguardo altrui, di una sorta di “permesso d’esistere”, possa essere il motivo per cui si va in scena: “Guardami, ascoltami, amami; fa’ che io sia!”. Dunque, non si tratta solo di una donna, di una madre, che ha sempre voluto essere amata. Monologo della buona madre è la storia del corpo a corpo: di una donna con se stessa ed il proprio corpo, con la propria coscienza, con il proprio ruolo di madre, con i figli, con l’immagine di sé, con i propri modelli, con le proprie aspettative, con la propria inadeguatezza, con la propria fallibilità, con la propria creatività, con il tempo, con la vita, con la lingua, con l’amore. La vita, è quello che succede tra le persone mentre si parlano: quello che succede tra l’attore e lo spettatore. Il mondo è qui, è adesso, è il teatro.

Lea Barletti & Werner Waas


DI E CON Lea Barletti (e con l’apparizione in scena di W.Waas) REGIA BArletti/Waas MUSICHE ORIGINALI E SOUND DESIGN Luca Canciello ASSISTENTE ALLA REGIA Paolo Costantini PRODUZIONE BArletti Waas CON IL SOSTEGNO DI ITZBerlin eV

immagine di copertina rassegna Parla, Clitemnestra!<br>Un’eterna tragedia in versi

Strade Maestre 22_23 //

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Barletti/Waas

Parla, Clitemnestra!
Un’eterna tragedia in versi

foto Parla, Clitemnestra!<br>Un’eterna tragedia in versi

Clitemnestra è nota prima come moglie fedifraga e assassina di Agamennone e poi in quanto vittima del matricidio che il figlio Oreste compirà per vendicare la morte del padre. E la sua storia? Non pervenuta. Intrappolata in un ruolo, in un nome, in un personaggio, Clitemnestra cerca un’altra via, un’altra possibile rappresentazione di se stessa come parte della società, un’altra storia. Il suo antagonista, Agamennone, è anche lui intrappolato in un ruolo, in un nome, in un personaggio. Fin quando Clitemnestra e Agamennone non deporranno definitivamente le maschere insite nei propri nomi, nessun dialogo sarà possibile. Gli spettatori, una parte dei quali è munita di piccole torce dal fascio strettissimo, sceglie cosa vedere, scruta i dettagli, le minuscole reazioni dei corpi/statua dipinti di bianco e partecipa in questo modo alla narrazione: è responsabile di quello che vede e di quello che vedono gli altri. Questa è una storia che ci riguarda tutti, ognuno ne fa parte, nessuno è fuori. Si farà luce e ci si guarderà in faccia: è ora di cambiare.

Lea Barletti & Werner Waas


Di Lea Barletti con Lea Barletti e Gabriele Benedetti regia Barletti/Waas Produzione Barletti/Waas con il sostegno di Florian Metateatro e Consorzio Altre Produzioni Indipendenti Foto di Luciano Onza

immagine di copertina rassegna Autodiffamazione

Strade Maestre 22_23 //

(...) e darà nuovi canti questo amore

2022/2023

Barletti/Waas

Autodiffamazione

foto Autodiffamazione

“Io non sono quello che sono stato. Non sono stato come avrei dovuto essere. Non sono diventato quel che sarei dovuto diventare. Non ho mantenuto quel che avrei dovuto mantenere.” “Autodiffamazione” di Peter Handke Il testo di Peter Handke è il gesto, autodiffamante e pubblico, attraverso cui Lea Barletti e Werner Waas si fanno attori/testimoni di una presa di coscienza, un’educazione sentimentale alla parola: un gioco che sospende il confine fra spettatori e attori, accettando la comune responsabilità di una storia collettiva. Quello che si manifesta attraverso il gesto dell’autodiffamazione non è tanto un “noi”, quanto un “io-tu”, un “io-tutti”: È uno spettacolo nato dal desiderio di concentrazione e di contatto reale con il pubblico. La scelta del bilinguismo mostra che cosa è la lingua, cosa può essere, producendo contemporaneamente un potenziale di pensiero non integrabile ma essenziale e fecondo: qualcosa di cui il nostro presente ha bisogno. Lea Barletti & Werner Waas Tedesco-italiano con sovratitoli


DI Peter Handke CON Lea Barletti E Werner Waas REGIA Barletti/Waas MUSICHE ORIGINALI Harald Wissler PRODUZIONE Barletti/Waas Foto di  Luciano Onza