Calendario

Ottobre 2020


20 dic

Federica Rosellini

IVAN E I CANI


21 dic

Teatro Koreja in collaborazione con Babilonia Teatri

ESSERE O NON ESSERE

immagine di copertina rassegna Beat…hoven/annullato

Strade Maestre 2020 // Musica

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2020

Beatrice Rana

Beat…hoven/annullato

foto Beat…hoven/annullato

Per celebrare Beethoven a 250 anni dalla nascita, Beatrice Rana racconta la modernità e l’universalità della sua musica.

Beatrice Rana (Copertino, 22 gennaio 1993) è una pianista italiana. Nata in una famiglia di musicisti e avviatasi allo studio del pianoforte in tenera età, ha studiato per otto anni sotto la guida del pianista Benedetto Lupo presso il Conservatorio Nino Rota di Monopoli, dove si è diplomata con lode e menzione e dove ha anche approfondito lo studio della composizione con Marco Della Sciucca.

A 18 anni ha conseguito il primo premio al Concorso Internazionale di Montréal, in Canada, diventando la più giovane vincitrice della competizione, nonché la prima italiana. In Italia ha vinto il concorso “Muzio Clementi” di Lastra a Signa, lo “Yamaha-Del Rio Giovani Talenti” a Cesenatico, il “1º Concorso Internazionale Repubblica di San Marino”, il “Marco Bramanti” di Forte dei Marmi e il Premio delle Arti 2005. Nel 2013 ha conseguito il secondo premio al Concorso pianistico internazionale Van Cliburn di Fort Worth, dove ha anche ottenuto il premio del pubblico. Intraprende una carriera solistica internazionale collaborando con molte orchestre e direttori e partecipa a diversi festival internazionali. Prosegue i suoi studi ad Hannover con Arie Vardi presso la Hochschule für Musik, Theater und Medien. Nel 2014 è inserita nella classifica 30 under 30 della rivista International Piano. Nel 2018 Beatrice Rana viene candidata ai Classic BRIT Awards come migliore artista femminile dell’anno per l’interpretazione delle Variazioni Goldberg di Bach, registrate con la casa discografica Warner Classics. Attualmente vive a Roma.


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immagine di copertina rassegna Per primo amore/annullato

Strade Maestre 2020 // Site specific

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2020

Teatro Koreja

Per primo amore/annullato

Un lavoro ricco di desiderio, passione e dolcezza. Un viaggio nel tempo verso la tragedia antica e il mito, che sono attuali e sono vita e nutrimento per una visione nuova della contemporaneità. La presentazione site-specific, pensata appositamente per vivere” gli spazi non convenzionali attraverso il teatro, è liberamente ispirata alle Eroidi, raccolta di epistole composte dal poeta latino Ovidio tra il 25 ed il 16 a.C. circa: un epistolario immaginario tra eroine note e meno note e i loro mariti, fidanzati o amanti. Lettere poetiche, straordinariamente moderne e originali. Donne innamorate, abbandonate o tradite. Da questo corpus di scritti prende vita il lavoro del Teatro Koreja


progetto site specific cura artistica Elena Bucci cura del progetto Salvatore Tramacere con Giorgia Cocozza, Alessandra De Luca, Elisa Morciano, Maria Rosaria Ponzetta, Anđelka Vulić musiche originali Giorgio Distante, tecnici di compagnia Alessandro Cardinale, Mario Daniele organizzazione Georgia Tramacere amministrazione Daniela de Matteis. Lo spettacolo è prodotto nell’ambito del Progetto NeTT, finanziato dal Programma di Cooperazione Territoriale V-A Interreg Greece-Italy 2014-2020. Lead Beneficiary Teatro Pubblico Pugliese  

immagine di copertina rassegna Bubù settete/annullato

Teatro in tasca 2020 //

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2020

Associazione Teatro Giovani /Teatro Pirata

Bubù settete/annullato

Quanti sono disposti a confessare le proprie paure? Pochi, quasi nessuno. Tutti abbiamo paura, ma non dobbiamo aver paura di ammetterlo! A volte basta una risata per vincere la paura! È proprio questo il percorso che faranno due strani individui: il professor Aristide Menelao Fanfulla da Lodi, studioso di “paura” e il suo aiutante Miro Vladimiro, timoroso quanto basta a scatenare processi di identificazione nei bambini. I due professori hanno la pretesa di liberare chiunque da qualsiasi paura, e lo faranno tramite la narrazione di storie originali e racconti che si perdono all’alba dei tempi fino all’epilogo finale, dove il buon Vladimiro supererà definitivamente le sue e le vostre paure. La compagnia, con la solita ironia, i pupazzi e le scenografie di Marina Montelli, una colonna sonora originale, mette in scena magiche suggestioni e momenti indimenticabili in cui le paure più profonde e inconfessate si scioglieranno grazie ad un divertente gioco teatrale. Vi aspettiamo… per farvi ridere dalla PAURA!!!


ideazione e regia Francesco Mattioni, Silvano Fiordelmondo, Diego Pasquinelli, Simone Guerro con Silvano Fiordelmondo, Simone Guerro scene e costumi Marina Montelli musiche originali Simone Guerro, Nicola Paccagnani

immagine di copertina rassegna Vista interno mare

Strade Maestre 2020 // Incontri

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2020

Progetto Aida

Vista interno mare

AIDA è un progetto finanziato dal programma INTERREG ITA-ALB-MONT che vede come capofila il Teatro Koreja (ITA) e come partner il Teatro Metropol (ALB), la Fondazione LIKA (MONT) e la Fondazione Molise Cultura (ITA) Il progetto intende dimostrare che è possibile considerare l’intera area del programma (Italia Albania Montenegro) da un unico punto di vista, evidenziando i tanti punti di contatto che esistono tra i cittadini e le comunità dei diversi territori coinvolti. VISTA INTERNO MARE – L’identità adriatica di un’umanità in cammino  è un lavoro basato sulla memoria delle comunità realizzato a seguito di una serie di interviste ad abitanti del quartiere Borgo Pace di Lecce, dove nascono i Cantieri Teatrali Koreja. Un lavoro insieme corale e particolare, in cui le diverse anime di Italia e Albania si ritrovano nella visione comune di un mare stretto e lungo che è, da sempre, un mare in cammino.

immagine di copertina rassegna Letra/la lettera

Strade Maestre 2020 // Teatro

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2020

Teatro Koreja /Teatro Metropol

Letra/la lettera

foto Letra/la lettera

LETRA racconta la vita di un povero Cristo in una lettera di assegnazione per una casa popolare. Un lavoro teatrale su quanto il suono delle parole che descrivono un’esistenza misera decifrano e comprendo la storia di tutti. Un uomo, un mendicante, in una notte di pioggia come tante, chiede ad un maestro di città che insegna nel paesino di montagna dove questi è nato e vissuto, di scrivergli una lettera per farsi assegnare una casa popolare. È un uomo solo, Mark, che si rivolge al maestro Andrea cercando la sua comprensione. Un uomo che chiede aiuto per avere una casa. Il maestro scrive la lettera e Mark chiede che gli venga riletta. Questa lettura, l’oggettivazione della sua vita, senza alcuna enfasi diventa l’ossessione figurata del senso dell’esistenza. Mark chiederà che la lettera della sua vita gli venga riletta, nella stessa notte dal maestro e per gli anni a seguire dagli scolari che ferma per strada. Fino a che non decide di diventare voce narrante della sua stessa vita: vuole imparare a leggere e scrivere, vuole comprare un abecedario.


testo Ylljet Aliçka elaborazione drammaturgica Giulia Maria Falzea Salvatore Tramacere regia Salvatore Tramacere con Roerd Toçe elaborazione sonora Giorgio Distante scena Lucio Diana tecnico Alessandro Cardinale Con il supporto del comune di Barletta nell’ambito del progetto TOURNÉE – Programma Interreg IPA CBC Italy-Albania-Montenegro 2014-2020

immagine di copertina rassegna La casa del sordo

Strade Maestre 2020 // streaming

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2020

Odin Teatret/Eugenio Barba

La casa del sordo

foto La casa del sordo

Siamo a Bordeaux, nella casa di un sordo, Francisco Goya. È l’ultima notte della  sua vita. La sua amante per più di trent’anni, la vivace Leocadia Zorilla, scatena la sua fantasia e i suoi ricordi.

Francisco José de Goya (1746-1828) è considerato il più importante pittore e incisore spagnolo tra la fine del 18° e l’inizio del 19° secolo. Nel corso della sua lunga carriera fu un impegnato commentatore e cronista della sua epoca. Morì in esilio a Bordeaux, in Francia.  […] La casa del sordo – Capriccio su Goya è la trasposizione teatrale del genere artistico del capriccio applicata alla biografia e all’opera di Francisco Goya. La sua vita si svolse tra gli sconvolgimenti politici dell’Europa alla fine del 18° secolo, tra Età della Ragione e Romanticismo, Inquisizione e Rivoluzione Francese, erotismo, esilio e mutilazione fisica dovuta alla sordità totale che colpì Goya a 46 anni […] Il capriccio, come genere artistico, si sviluppò nel XVI secolo in musica, architettura e pittura. Il compositore tedesco Michael Praetorius lo definì “una specie di fantasia improvvisata che passa da un tema all’altro” […] La casa del sordo è un capriccio teatrale su Goya: una varietà di temi che l’arte dell’attore trasforma in un flusso di decadenza fisica e vitalità creativa, avidità di prestigio, sperpero di denaro, egoismo, inventiva, passione e frivolezza. Un caleidoscopio di immagini, situazioni e pensieri che si dibattono nel tentativo di approssimarsi al mistero della Bellezza e della Vita la cui spietata verità cammina, deridendoli, sui morti […]  Eugenio Barba


Un capriccio su Goya Testo Else Marie Laukvik Eugenio Barba Scenografia Else Marie Laukvik, Rina Skeel Consulente Scenografico Jan De NeergaardAttori Else Marie Laukvik, Rina Skeel, Frans Winther Assistente alla regia Rina Skeel Regia Eugenio Barba una produzione 2019 Masakini Theatre (Kuala Lumpur, Malesia) Nordisk Teaterlaboratorium / Odin Teatret (Holstebro, Danimarca)  

immagine di copertina rassegna Eugenio Barba intervista Carlo Salvemini a seguire The art of impossible

Strade Maestre 2020 // streaming

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2020

Eugenio Barba intervista Carlo Salvemini a seguire The art of impossible

Eugenio Barba fondatore e direttore dell’ Odin Teatret intervista il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini a seguire The art of impossible un roadmovie con Eugenio Barba: ritorno alle origini dell’Odin Teatret

Nel 1964 l’immigrato italiano Eugenio Barba fondò l’Odin Teatret in un rifugio antiaereo a Oslo. Oggi l’Odin è una delle compagnie di teatro più famose a livello internazionale e Eugenio Barba è considerato come uno dei più grandi innovatori del teatro moderno. Il loro palcoscenico è il mondo intero e hanno reso la piccola città danese di Holstebro famosa come la città della cultura. Ma da cosa è spinto Barba? Perché pensa ancora che la cultura è qualcosa di importante per cui lottare? E qual è il significato di fare teatro nei tempi del capitalismo, dell’apatia, del terrore? Come ha ispirato un gruppo di attori a essere creativo per così tanto tempo? E come sarà per lui tornare in Norvegia dove tutto è cominciato?

Elsa Kvamme è stata un’attrice dell’Odin Teatret dal 1973 al 1975. Ha partecipato alle attività che l’Odin ha realizzato a Carpignano Salentino nel 1974 e ha preso parte nella performance Il libro delle danze. Negli anni successivi ha fondato a Oslo la Saltkompagniet, che ha diretto per sei anni, per poi trasferirsi a New York a frequentare una scuola di cinema. Si è fatta conoscere anche come artista di cabaret e cantautrice. Oggi è una regista cinematografica, ha realizzato il lungometraggio Fia! e i documentari A Streetcar to Auschwitz e The Doctors’ War

Eugenio Barba fondatore e direttore dell’ Odin Teatret intervista il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini


Un film di Elsa Kvamme Sceneggiatura Elsa Kvamme Direttori della fotografia Tore Vollan, Nils-Petter Lotherington Editato da Claire Coriat e Erik Thorvald Aster Musica di Henning Sommerro Prodotto da Alert Film
Durata: 66 minuti
Anno: 2018

immagine di copertina rassegna Il teatro ai tempi del colera

Strade Maestre 2020 // Incontri

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2020

Eugenio Barba dialoga con Franco Perrelli

Il teatro ai tempi del colera

Un dialogo fra Eugenio Barba fondatore e direttore dell’Odin Teatret e Franco Perrelli, professore di storia del teatro all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Saluto di benvenuto di Aldo Patruno, direttore generale settore Turismo e Cultura della Regione Puglia; introduzione del direttore artistico del Teatro Koreja di Lecce, Salvatore Tramacere.

“È  il tempo della cura, è il tempo della ricerca – sostiene Salvatore Tramacere, Direttore di Koreja – e il ritorno in Puglia del maestro Barba, coniuga ancora una volta queste necessità. Questo periodo ha imposto un arresto forzato ma ha anche regalato del tempo utile e necessario per pensare. “Il teatro al tempo del colera”, infatti, genera una crasi linguistica, dove teatro si legge anche “amore” e colera si legge anche “covid”. Ecco perché l’incontro tra il Professore Perrelli ed Eugenio Barba sintetizza la volontà che ha il Teatro Koreja di riflettere sul lavoro culturale e di spostare il proprio punto di vista: organizzare questo prezioso incontro a Bari con la Regione Puglia, significa coltivare una visione comune nel progettare insieme una politica culturale sostenibile e sensibile; significa avere coraggio e insieme cura del teatro e della cultura tutta, significa scommettere ancora una volta sulla ricerca di un futuro possibile”.

L’appuntamento è organizzato in collaborazione con la Regione Puglia – Assessorato Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio


immagine di copertina rassegna Dire fare baciare lettera testamento

Teatro in tasca 2020 //

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2020

Teatro Koreja/Babilonia teatri

Dire fare baciare lettera testamento

Dire fare baciare lettera testamento è un’ode al bambino. È un canto alla sua bellezza, alle potenzialità che ogni bambino racchiude dentro di sé, all’ infinita gamma di possibilità che ognuno di noi ha davanti quando nasce.

Dire fare baciare lettera testamento è il nostro personale manifesto dei diritti del bambino. Riflette su un tempo, il nostro, e su una società caratterizzati da ritmi sempre più frenetici ed accelerati dove spesso i bambini vengono trattati come piccoli adulti, senza rispettare i loro tempi, i loro bisogni e senza riservare loro ascolto adeguato. Lo spettacolo attraverso diversi quadri che si susseguono con ritmo travolgente mostra e fa vivere come un bambino abbia bisogno di fare esperienze, di come abbia bisogno che gli vengano accordate stima e fiducia.

Dire fare baciare lettera testamento è una proposta di gioco rivolta ai bambini, ai loro genitori, maestri e agli adulti in genere. È un invito a scoprire le possibilità del fare, del fare da soli, del fare insieme. Lo spettacolo non racconta una storia, ne racconta tante. Racconta di come il gioco per un bambino sia importante e necessario quanto l’aria che respira. Racconta dei mondi che il gioco contiene e dischiude, di come il gioco sia spazio in cui crescere e confrontarsi, conoscere e conoscersi.

Si gioca perché giocare è il lavoro dei bambini. Per giocare però servono delle condizioni che lo permettano e queste condizioni non sono i bambini a doverle creare, sono i grandi. Per giocare servono i bambini non i giochi. Un bambino appena nato conosce il mondo intero, da lassù, dal mondo dei bambini, ha visto tutto. Più di ogni altra cosa un bambino appena nato sa quali sono i suoi diritti.

Un bambino ha diritto al dialogo. / Ha diritto alla quiete e al silenzio. / Ha diritto ad uscire quando piove, a giocare con l’acqua, a saltare nelle pozzanghere e a bagnarsi. / Ha diritto a piantare chiodi, a segare e raspare legni, a scartavetrare, a incollare. / Ha diritto a rompere le uova, a sbatterle e a impastare l’acqua e la farina. / Ha diritto a giocare con la terra, a fare torte di fango e castelli di sabbia. / Ha diritto agli odori. / Ha diritto al buio, a giocare con le ombre e le pile. A dormire la notte all’aperto. / Un bambino ha diritto all’alba e al tramonto. / Ha diritto alle sfumature, / al sole che sorge, / all’aurora, / ha diritto al crepuscolo, / ha diritto ad ammirare la notte, la luna, le stelle / ha diritto ad incontrare i fantasmi e ad avere paura.


di Valeria Raimondi e Enrico Castellani cura Valeria Raimondi parole Enrico Castellani con Giorgia Cocozza, Carlo Durante, Anđelka Vulić assistente alla creazione Maria Rosaria Ponzetta tecnici Alessandro Cardinale e Mario Daniele una produzione Teatro Koreja 

immagine di copertina rassegna Per primo Amore

Showcase Casa d’Altri //

2020

Teatro koreja

Per primo Amore

Showcase CASA D’ALTRI /attuato da TEATROKOREJA e finanziato dal TEATRO PUBBLICO PUGLIESE nell’ambito del PROGETTO NETT //Progetto co-finanziato dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (F.E.S.R.) e da fondi nazionali della Grecia e dell’Italia

E’ un lavoro ricco di desiderio, passione e dolcezza. Un viaggio nel tempo verso la tragedia antica e il mito, che sono attuali e sono vita e nutrimento per una visione nuova della contemporaneità. La presentazione site-specific, pensata appositamente per “vivere” gli spazi non convenzionali attraverso il teatro, è liberamente ispirata alle Eroidi, raccolta di epistole composte dal poeta latino Ovidio tra il 25 ed il 16 a.C. circa: un epistolario immaginario tra eroine note e meno note e i loro mariti, fidanzati o amanti. Mai nella storia un uomo, prima di Ovidio, aveva scritto dal punto di vista di una donna, esplorando la psicologia femminile. Lettere poetiche, straordinariamente moderne e originali. Donne innamorate, abbandonate o tradite. Da questo corpus di scritti prende vita il lavoro del Teatro Koreja: le eroine, Arianna (Emanuela Pisicchio), Fillide (Giorgia Cocozza) Enone (Andjelka Vulic) e Medea (Maria Rosaria Ponzetta), Alessandra De Luca (Fedra), Angela de Gaetano (Canace) dialogheranno con le parole del mito.


Progetto site specific cura artistica Elena Bucci cura del progetto Salvatore Tramacere con Giorgia Cocozza, Alessandra De Luca, Angela De Gaetano, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Anđelka Vulić musiche originali Giorgio Distante tecnici di compagnia Alessandro Cardinale, Mario Daniele organizzazione Georgia  Tramacere  amministrazione Daniela de Matteis