Calendario

Ottobre 2021


28 ago

Tourneè


29 ago

Tourneè

immagine di copertina rassegna DragPennyOpera

Strade Maestre 2021 //

non posso continuare, continuerò

2021

NINA’D DRAG QUEENS

DragPennyOpera

È l’alba. Nel cortile di un carcere, sotto il patibolo, un plotone di vedove attende l’esecuzione del bandito Macheath. Sono Polly, Peachum, Jenny, Lucy, Tigra, le donne della sua vita. Saranno loro a dare voce a questa storia: una storia di amore, morte, sesso e soldi, sullo sfondo di una città corrotta. Sono donne che tradiscono, che lottano, che si usano a vicenda.

Lo spettacolo, ispirato a The Beggar’s Opera di John Gay, è un pastiche di citazioni, affettuose parodie e brani cantati in playback, che attinge al repertorio della musica contemporanea e lo reinventa all’interno di un gioco scenico. Con la stessa allegra ferocia messa in campo da Gay, sotto il segno di un umorismo amaro e politicamente scorretto. Un ritratto a colori della nostra umanità così nera.


con Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo, Ulisse Romanò; coreografie Alessio Calciolari; drammaturgia Lorenzo Piccolo; regia Sax Nicosia; costumi Gianluca Falaschi; scene Nathalie Deana; musiche originali Diego Mingolla


© KOREJA soc. coop - Impresa Sociale
via GUIDO DORSO 48/50
73100 Lecce • Italia
+39 0832.242000
info@teatrokoreja.it
ctkoreja@pec.teatrokoreja.it
P.I. 01446600759

Seguici sui social

immagine di copertina rassegna Le nuove avventure dei musicanti di Brema

Teatro dei Luoghi fest // Teatro

XV edizione - Lecce e Valona

2021

Teatro Due Mondi

Le nuove avventure dei musicanti di Brema

foto Le nuove avventure dei musicanti di Brema

E se gli animali – che i fratelli Grimm ci hanno fatto conoscere come I Musicanti di Brema – uscissero dalla loro favola, o la continuassero fino ai giorni nostri, se si perdessero nelle nostre città, che storia racconterebbero?

E se all’asino, al cane, al gatto e al gallo – no, il gallo no, come dice la canzone “il gallo è morto” e al suo posto si unisce al gruppo un’oca – capitasse d’incontrare una cicogna, che sta facendo il suo lavoro di distribuire bambini nelle famiglie del mondo, un po’ disorientata davanti a un indirizzo irrintracciabile… Di qui si parte per il racconto de Le nuove avventure dei Musicanti di Brema nel nostro tempo, sulle strade dei nostri Paesi, e infine dell’Europa. Alla ricerca di una città ospitale, che possa mettere i valori davanti alle apparenze.

Ospitare un bambino perché è un bambino, indipendentemente dalla sua provenienza, dal colore della sua pelle, perché la storia del mondo è esattamente la storia degli spostamenti dell’uomo tra un luogo da cui bisogna allontanarsi, o fuggire, e un luogo migliore nel quale approdare e costruire il futuro

Showcase Progetto AIDA (Adriatic Identity through Development of Arts) / INTERREG IPA CBC ITALY–ALBANIA–MONTENEGRO PROGRAMME


testi Gigi Bertoni – con Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Renato Valmori regia Alberto Grilli – scene e costumi Maria Donata Papadia, Angela Pezzi, Loretta Ingannato direzione musicale Antonella Talamonti – foto Stefano Tedioli – video Andrea Pedna – grafica Marilena Benini

immagine di copertina rassegna Progetto REMOTE <br>Lo specchio dell’Adriatico . Incontro tra i protagonisti della scena artistica e culturale di Puglia e Albania

REMOTE – places of uRban mEMOry for Tourism dEvelopment // giornate di studio

Progetto REMOTE
Lo specchio dell’Adriatico . Incontro tra i protagonisti della scena artistica e culturale di Puglia e Albania

Giornate di studio 11 e 12 Giugno 2021 – Cantieri Teatrali Koreja

Importante appuntamento internazionale a Lecce venerdì 11 e sabato 12 giugno p.v. organizzato da Teatro Koreja di Lecce (Italy) in partenariato con il M.A.M. – Multidisciplinay Art Movement Centre – di Tirana (Albania) nell’ambito del Progetto REMOTE (places of uRban mEMOry for Tourism dEvelopment), finanziato dal programma Interreg IPA CBC – Italy–Albania–Montenegro.

Il progetto REMOTE pone l’attenzione sui beni inutilizzati e sul patrimonio dissonante presente nell’area del programma per l’implementazione di nuovi network e strategie innovative per lo sviluppo turistico. Nelle città dell’area di programma sono presenti numerosi esempi di siti storici, culturali o ambientali oggi inutilizzati o non valorizzati. Il patrimonio dissonante rappresenta l’insieme di luoghi dal valore storico “negativo”, ma che fanno ancora parte di una città. Sono luoghi ad alto valore storico che necessitano di essere ripensati e valorizzati in chiave culturale

Il Sud Italia e l’Albania sono, in un certo senso, l’altra faccia della medaglia per storia, sviluppo, memorie diverse eppure, allo stesso tempo, hanno un fil rouge che le lega.

REMOTE analizza proprio l’opportunità di esportare alcune buone pratiche di gestione dei siti nell’area del basso Adriatico: la prima parte del progetto, infatti, ha interessato il Campo di Lavoro Forzato di Tepelene in Albania. La sfida comune dei partner è quella di studiare e comprendere quale potrebbe essere un metodo e un approccio riconoscibile e condivisibile per ripensare la natura dei luoghi da diversi punti di vista, creare una rete che possa ridefinire l’idea di memoria urbana grazie ad un collegamento diretto con la vita dei cittadini: visione della comunità e luogo, modelli alternativi di rigenerazione, produzione, distribuzione, scambio, consumo, utilizzo delle risorse finanziarie.

I Cantieri Teatrali Koreja che ospitano il B2B, seconda fase del progetto, sono essi stessi un esempio di rigenerazione urbana e forniscono la case history da cui partire, per analizzare e discutere di patrimonio architettonico e luoghi, di recupero urbano e strategie da adottare.

Evento in presenza: ingresso con prenotazione obbligatoria allo 0832.242000 .Sarà possibile seguire l’evento anche in diretta fb su @teatrokoreja

immagine di copertina rassegna Cumpanaggiu <br> il pane e il resto

Teatro dei Luoghi fest // Teatro

XV edizione - Lecce e Valona

2021

Teatro Koreja

Cumpanaggiu
il pane e il resto

Cumpanaggiu – il pane e il resto è uno spettacolo sensoriale che vuole rappresentare una filosofia di vita mettendo in scena i sui prodotti tipici, commestibili e non, a partire dal pane, personaggio centrale. Guidati da due aspiranti fornai-attori, una celebrante di prodotti tipici salentini, un pedagogo fornaio in pensione e una traduttrice simultanea, gli spettatori vengono coinvolti attivamente in un percorso multisensoriale.

Le forme che il pane assume e gli ingredienti con cui è preparato rivelano i caratteri fondamentali di una terra: la geologia, l’orografia, il clima, la storia e l’antropologia della popolazione. Il pane pugliese è di grano duro, plasmato in grosse forme. Per conoscerlo bisogna toccare e assaggiare la sua farina, bere l’acqua con cui è impastato, succhiare il sale che lo insaporisce. Poi entrano in scena i comprimari, il companatico, il cumpanaggiu: gli spettatori assistiti da una mediatrice gastro-culturale procedono all’assaggio. Il dialogo tra il pane pugliese e il suo companatico avviene sia nella bocca che nella mente degli spettatori.

Il Salento e la Puglia sono anche un viaggio, un paesaggio che da cartolina di bellezza atavica divengono desolazione di ulivi morti a causa del virus della Xylella, di un luogo, quindi, da reinventare e rinverdire, ricreando con il rispetto della diversità della natura una nuova armonia. Lo spettacolo è fruibile in cuffia e le scene sono arricchite dal videomapping che di volta in volta ricrea stanze e ambienti diversi. Un percorso che dal teatro muove verso la tradizione che diventa innovazione.

Progetto promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, in collaborazione con la Direzione Generale Spettacolo del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, nell’ambito del progetto Vivere all’italiana sul palcoscenico.


scritto da Paolo Pagliani e Salvatore Tramacere  regia Salvatore Tramacere aiuto regia Andelka Vulic con Giorgia Cocozza, Carlo Durante, Maria Rosaria Ponzetta,  Andelka Vulic con la partecipazione straordinaria di Paolo Pagliani scenografia, videomapping, footage, luci, costumi Luca Ruzza, Zeno Maria Ruzza traduzione di Andelka Vulic tecnico audio/luci Mario Daniele Si ringrazia Edoardo Winspeare per la concessione delle immagini

immagine di copertina rassegna Letra <br>la lettera

Teatro dei Luoghi fest // Teatro

XV edizione - Lecce e Valona

2021

Teatro Koreja /Teatro Metropol di Tirana

Letra
la lettera

La vita di un povero cristo in una lettera di assegnazione per una casa popolare. Un lavoro teatrale su quanto il suono delle parole che descrivono un’esistenza misera decifrano e comprendo la storia di tutti. Un uomo, un mendicante, in una notte di pioggia come tante, chiede ad un maestro di città che insegna nel paesino di montagna dove questi è nato e vissuto, di scrivergli una lettera per farsi assegnare una casa popolare.

È un uomo solo, Mark, che si rivolge al maestro Andrea cercando la sua comprensione. Un uomo che chiede aiuto per avere una casa. Il maestro scrive la lettera e Mark chiede che gli venga riletta. Questa lettura, l’oggettivazione della sua vita, senza alcuna enfasi diventa l’ossessione figurata del senso dell’esistenza. Mark chiederà che la lettera della sua vita gli venga riletta, nella stessa notte dal maestro e per gli anni a seguire dagli scolari che ferma per strada.

Fino a che non decide di diventare voce narrante della sua stessa vita: vuole imparare a leggere e scrivere, vuole comprare un abecedario. Letra è un lavoro sulla miseria che genera amore, una miseria condivisa, della vita di tutti, della storia di un pezzo di mondo in un paese di montagna, che è come la casa che ci manca, la vita che non sappiamo rileggere.

Lo spettacolo è prodotto con il supporto del comune di Barletta nell’ambito del progetto TOURNÉE – Programma Interreg IPA CBC Italy-Albania-Montenegro 2014-2020


testo Ylljet Aliçka  elaborazione drammaturgica Giulia Maria Falzea, Salvatore Tramacere regia Salvatore Tramacere attore Roerd Toçe  con la partecipazione di Hersjana Matmuja violoncello  Jacopo Conoci elaborazione sonora Giorgio Distante scena Lucio Diana tecnico Alessandro Cardinale grazie a Hersjana Matmuja

immagine di copertina rassegna 1 e 95

Teatro dei Luoghi fest // Teatro

XV edizione - Lecce e Valona

2021

Teatri di Bari/Elsinor

1 e 95

Un’ora di stand-up comedy con il comico più alto d’Italia!*

1 e 95 è un monologo comico. L’atmosfera è quella di un nightclub, in cui arriva il comico in smoking e comincia lo show. Come in un flusso di coscienza, gli argomenti si susseguono ad un ritmo forsennato. L’importante è tenere viva l’attenzione e, soprattutto, divertire. La veste dello spettacolo è classica, pulita, vintage, ma il contenuto sarà
folle, anarchico e imprevedibile.

*non abbiamo verificato in nessun modo quest’informazione, ma vi preghiamo di accettarla lo stesso per la buona riuscita di questa presentazione.

Ho sempre amato la comicità. Probabilmente ho cominciato a fare teatro proprio perché volevo far ridere. Italia Uno è stata la mia prima maestra. Trasmettevano i Simpson, demenziali, folli, scorretti ma alla base della mia formazione. Poi è arrivato quel mostro di Jim Carrey e allora ho perso la testa. Un giorno – mi dicevo – mi piacerebbe essere come lui. Quel giorno non è mai arrivato, ovviamente. Perché lui è un genio assoluto e io un ragazzo di Bari a cui piace fare il cretino. Nonostante questo, ho seguito il mio istinto […] 1 e 95 è, quindi, il punto finale di questo processo: mettere insieme tutte le cose che ho scritto in questi anni, scriverne di nuove e vedere cosa ne viene fuori. Lo spettacolo è un monologo comico. La scrittura è libera, si spazia da un tema ad un altro: chi siamo, i rapporti amorosi, il coronavirus, i pipistrelli, la mia altezza, le scuole di inglese e molto altro. Gli argomenti si accavallano, ritornano, scompaiono come un lungo soliloquio interiore. Giuseppe Scoditti


di e con Giuseppe Scoditti scritto da Ludovico D’Agostino e Giuseppe Scoditti costumi Sartoria Teatrale Arrigoni video Giacomo Scoditti foto Clarissa Lapolla coproduzione Teatri di Bari | Elsinor

immagine di copertina rassegna Mbira

Teatro dei Luoghi fest // Danza

XV edizione - Lecce e Valona

2021

Roberto Castello

Mbira

Quanto ha contribuito l’Africa a renderci quelli che siamo? Utilizzando musica, danza e parola Mbira, concerto per due danzatrici, due musicisti e un regista, tenta di fare il punto sul complesso
rapporto fra la nostra cultura e quella africana.

Mbira è il nome di uno strumento musicale dello Zimbabwe ma anche il nome della musica tradizionale che con questo strumento si produce. “Bira” è anche il nome di una importante festa della tradizione del popolo Shona, la principale etnia dello Zimbabwe, in cui si canta e balla al suono della Mbira. Mbira è però anche il titolo di una composizione musicale del 1981 intorno alla quale è nata una controversia che ben rappresenta l’estrema complessità che caratterizza i rapporti fra Africa ed Europa. Mbira è insomma una parola intorno a cui si intreccia una sorprendente quantità di storie, musiche, balli, feste e riflessioni su arte e cultura che fanno da trama ad uno spettacolo che, combinando stili e forme, partiture minuziose e improvvisazioni, scrittura e oralità, contemplazione e gioco, ha come inevitabile epilogo una festa in cui tutti ballano insieme.  Progetti come Mbira nascono per tutti quei posti in cui c’è voglia e bisogno di distrarsi, divertirsi e stare bene senza necessariamente smettere di pensare.

Showcase Progetto AIDA (Adriatic Identity through Development of Arts) / INTERREG IPA CBC ITALY–ALBANIA–MONTENEGRO PROGRAMME


coreografia e regia Roberto Castello musiche Marco Zanotti, Zam Moustapha Dembélé testi Renato Sarti / Roberto Castello e la preziosa collaborazione di Andrea Cosentino interpreti Ilenia Romano, Giselda Ranieri / Susannah Iheme (danza/voce), Marco Zanotti (percussioni, limba) Zam Moustapha Dembélé (kora, tamanì, voce, balafon), Roberto Castello produzione ALDES – Teatro della Cooperativa con il sostegno di MIBAC / Direzione Generale Spettacolo dal vivo, Regione Toscana / Sistema Regionale dello Spettacolo media partner NIGRIZIA – ALDES sostiene l’opera di informazione critica della rivista Nigrizia, cui vanno i proventi della vendita delle t-shirt dello spettacolo – in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese

immagine di copertina rassegna Freetime

Teatro dei Luoghi fest // Teatro

XV edizione - Lecce e Valona

2021

Dramaturgie

Freetime

“Freetime” scritta da G.M. Cervo e dai Fratelli Presnyakov (Oleg e Vladimir Presnyakov), adotta la serie teatrale originale di Gian Maria Cervo “Il tempo libero” come found materials che prendono nuova forma in un’opera teatrale in cui le situazioni liquide dei lavoratori contemporanei e i viaggi attraverso il tempo e gli universi paralleli diventano metafore le une degli altri. Al centro del testo sono le paure, la solitudine, la materia oscura dell’universo, il bisogno di qualcuno nella propria esistenza di un gruppo di persone le cui relazioni ed esperienze erratiche descrivono il mondo di oggi che è sempre solo a un passo dalla caduta.

Il testo è un mix di farsa arrabbiata, detective story, action movie e ruminazione filosofica che, partendo dal crollo della Lehman Brothers, si muove nelle oscure atmosfere dell’economia contemporanea, attraversando gli ultimi dieci delicati anni di storia europea e globale. Adamo si trova in una specie di camera di albergo. Nella stessa stanza c’è un ventenne nudo, legato e imbavagliato: il nipote dell’ex primo ministro spagnolo Mariano Rajoy. Adamo parla con qualcuno al telefono, ha con sé nella stanza l’ostaggio e lo ucciderà con delle banderillas come da accordi. Ma in un‘opera contemporanea ci sono così tante cose stravaganti che possono accadere…


di Gian Maria Cervo e dei Fratelli Presnyakov. Regia di Pierpaolo Sepe Cast: Cesare Ceccolongo, Chiara Degani, Gregorio De Paola, Riccardo Festa, Noemi Francesca, Martina Galletta, Giorgia Masseroni e Giuseppe Orsillo. Con la partecipazione in voce di Vukan Pejovic. Scene e costumi di Christin Vahl. Costumista collaboratrice Rossella Oppedisano. Make-up Valeria Pacini. Disegno luci Stefano Berti. Disegno del suono Foxsound. Coordinamento Marco Vaccari, Luigi Cosimelli e Diego De Grandis.  

immagine di copertina rassegna Dell’incontrare <br>azioni teatrali in strada

Teatro dei Luoghi fest // Teatro

XV edizione - Lecce e Valona

2021

Teatro Koreja

Dell’incontrare
azioni teatrali in strada

Dell’incontrare è un’azione, un intervento teatrale in strada, una modalità semplice e diretta di portare arte e pensiero tra la gente, cercando i luoghi più differenti per caratteristica architettonica e storia.

Attori e musicisti delineano uno spazio all’aperto (una piazza, una strada, un cortile) con pochi elementi e qui attraverso brevi testi, coreografie, musiche e azioni fisiche propongono al pubblico riflessioni e domande su temi che riguardano tutti, quali per esempio l’importanza della memoria, il ruolo del denaro nella nostra società, il senso di smarrimento nell’andare via dal luogo in cui si è nati.

Dell’incontrare è un teatro semplice e diretto, ma non per questo privo di poesia, di metafore e di emozioni.

Dell’incontrare è il teatro che esce dai teatri e si fa luogo di incontro tra cittadini, fasce spesso marginali di popolazione che normalmente non frequenta i luoghi della cultura, diventa spazio di relazione diretta e non mediata, entra nella vita della comunità con bellezza e gentilezza.


Regia Alberto Grilli  Movimenti coreografici Rita Petrone Assistenza artistica Maria Rosaria Ponzetta Coordinamento progetto Salvatore Tramacere Ricerca e scrittura testi Giulia Maria Falzea Cura dei canti Emanuela Pisicchio con Giorgia Cocozza, Alessandra De Luca, Carlo Durante, Alessandra Gaeta, Andelka Vulic Musica dal vivo Giovanni Chirico, Giorgio Distante

immagine di copertina rassegna Rumore di acque

Teatro dei Luoghi fest // Teatro

XV edizione - Lecce e Valona

2021

Teatro delle Albe

Rumore di acque

Un generale, in collaborazione con un fantomatico Ministro dell’Inferno, pratica accoglimenti e respingimenti su un’isola. E li racconta in un lungo elenco di numeri che nascondono vivi e morti, vite e morti, sistemati e censiti con orribile precisione e maniacalità,
sempre più parossistica, aberrante, folle. Renda è il generale che riunisce le voci della disperazione e dei racconti dolorosi di chi sulle barche alla deriva ha provato a salvare un’amica, un parente…

Questo lavoro nasce tra gli appunti di Martinelli, dal suo quaderno dei viaggi a Mazara durati più di un anno. Storie e racconti, ma non solo. Il canto del muezzin sul suolo italico. Le viuzze intricate della casbah. Il verde squillante delle cupole della cattedrale.

Rumore di acque è la seconda tappa del trittico del Teatro delle Albe Ravenna-Mazara 2010, a cura di Marco Martinelli, Ermanna Montanari e Alessandro Renda, ovvero tre opere che in maniera differente prendono Mazara del Vallo come simbolico luogo di frontiera e punto di partenza per un affresco sull’oggi.

Showcase Progetto AIDA (Adriatic Identity through Development of Arts) / INTERREG IPA CBC ITALY–ALBANIA–MONTENEGRO PROGRAMME


di Marco Martinelli ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari regia Marco Martinelli in scena Alessandro Renda musiche registrate Guy Klucevsek * spazio, luci, costumi Ermanna Montanari, Enrico Isola sartoria e capi vintage Laura Graziani Alta Moda, A.N.G.E.L.O. direzione tecnica Enrico Isola tecnico del suono Fabio Ceroni realizzazione scene squadra tecnica Teatro delle Albe Fabio Ceroni, Luca Fagioli, Danilo Maniscalco, Dennis Masotti promozione Silvia Pagliano, Francesca Venturi coproduzione Ravenna Festival, Teatro delle Albe-Ravenna Teatro  Con il patrocinio di Amnesty International