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Settembre 2024

Non sono previsti spettacoli per il mese selezionato.

immagine di copertina Sconvolti, senza parole

Sconvolti, senza parole

Visioni
di Gigi Mangia

Spesso siamo coinvolti da fatti di cronaca violenti ed inspiegabili: ci sentiamo sconvolti, siamo senza parole, sprofondiamo in un silenzio di profondo smarrimento.

L’episodio di Monteprandone dell’adolescente di 17 anni, che il giorno prima aveva festeggiato il compleanno del padre, ha ucciso il fratello di 12 anni e poi la madre. Questo fatto provoca sgomento e la ragione è disarmata, senza parole, la comprensione è vuota, come è vuoto il nostro silenzio.

La salute della nostra società è malata, i più esposti sono i giovani compresi i preadolescenti. Il disagio, la sofferenza, la malattia mentale sono in un preoccupante aumento: invece di investire per la cura della mente, si taglia, mentre la maggior parte della popolazione è esclusa dalla cura perchè la cura mentale costa molto e perció solo i più ricchi possono accedere.

Per la cura della salute mentale non basta nè la biologia, nè la chimica. La cura della mente non deve essere quella della patologia del corpo affidato alla psichiatria e alla psicanalisi ma la cura riguarda l’intera società. Per questa ragione è necessario un progetto di cultura della salute che riguarda l’uomo, il suo benessere, la sua felicità.

La cultura deve prendere in considerazione i tempi di vita: il lavoro, il tempo libero, la partecipazione agli eventi culturali, alla socialità, alla cura della crescita, al futuro della terra. Ai grandi mali, ai grandi problemi, alle grandi sfide come alle grandi domande, noi non sappiamo rispondere, abbiamo paura, restiamo in silenzio, la nostra impotenza risulta essere la malattia più grave da curare perchè non ci sono i farmaci necessari per superare la nostra incapacità di progettare un nuovo modello di vita in cui l’alleanza fra l’uomo e la natura diventa la regola fondamentale su cui costruire un futuro sano senza male.

Quando l’uomo cade nel silenzio ed è senza parole non puó ascoltare, non puó aiutare chi vive nel dolore della malattia subendo la disperazione  di non avere la vita.

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È spaventosa l’arma da fuoco nelle mani dei criminali della mafia

Visioni
di Gigi Mangia

È spaventosa l’arma da fuoco nelle mani dei criminali della mafia.
È un incendio spaventoso, sicuramente doloso, quello che sta devastando “Campo felice” di Vieste. Con le barche sono stati messi in salvo 1200 turisti. 70 anni fa un incendio, sempre doloso, nel Gargano devastó e distrusse Peschici, una delle marine più belle del Gargano.

La coincidenza degli incendi per distruggere il paesaggio è sempre inquietante, perchè i criminali del territorio usano il fuoco per realizzare i loro sporchi interessi, la coincidenza vuole dimostrare la loro forza e il loro potere. Manca la prevenzione, il controllo e la difesa del territorio, la tutela del paesaggio.

Per evitare la libertà della mafia del fuoco, per impedire gli affari, servono leggi severe, forze dell’ordine preparate e ben addestrate, serve sopratutto sostenere i sindaci impegnati nella battaglia del fuoco per difendere le marine amministrate. Il disegno della politica deve essere quello che afferma che: neanche un centimetro di terra bruciata puó essere usata per costruire villaggi residenziali e in particolare per impedire ogni forma di speculazione. Infine per salvare la bellezza della puglia dobbiamo ragionare come il mare, fare il cammino delle sue onde.

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Ci ha lasciati Nicola Savarese

Interviste
di Gigi Mangia

Giovedì 20 Giugno, ormai ottantenne, ci ha lasciati il professore Nicola Savarese.

La morte spezza il tempo, crea un trauma, un forte dolore, ma quando a morire è un grande intellettuale, un grande professore, un esperto di teatro, che ha insegnato ad essere teatro e come farlo, il dolore è ancora più grande.

Nicola Savarese, per lunghi anni docente nell’Università del Salento, è stato un intellettuale che ha cambiato e arricchito con le sue ricerche, le sue lezioni, il suo insegnamento la cultura del Salento, riuscendo a costruire la facoltà dei beni culturali portando Lecce, provincia dimenticata, a realtà nazionale ed internazionale nei beni culturali.

Nei suoi lunghi anni di docente infatti, ha scritto importanti libri sul teatro dando una visione del teatro senza confini ma aperto alla conoscenza del fare teatro di diversi paesi dell’Europa, del Mondo. Diverse generazioni di studenti si sono formati al suo insegnamento affermandosi con successo nel teatro. Nicola Savarese, per teatro Koreja è stato una presenza importante e una guida indispensabile seguendo la vita del teatro Koreja con la sua presenza nel comitato scientifico. Ricordare la scomparsa di questo grande intellettuale per noi è voler esprimere l’impegno di riconoscergli il lavoro, l’impegno e l’insegnamento che ci ha lasciato.

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L’Utopia del reale

Visioni
di Gigi Mangia

Borgo Egnazia è un luogo, un angolo di terra dove una vecchia masseria è cambiata: è diventata un resort di lusso, una cartolina della Puglia nel mondo, un luogo di lusso e dei potenti. Borgo Egnazia peró è una terra antica che vive ancora delle grandi tradizioni della puglia, della terra, dell’attraversamento dei popoli, dei migranti. È una terra dove le radici e i simboli vivono ancora. Borgo Egnazia infatti è un presidio di archeologia dove i reperti antichi parlano ancora del presente. È la terra degli ulivi, dei giganti della storia che hanno attraversato i secoli del pensiero del mediterraneo e hanno accompagnato l’ingresso a Gerusalemme del nuovo iniziatore dell’europa cristiana: Gesù Cristo!

Borgo Egnazia è anche la terra attraversata dalla vecchia via Appia, dalla quale passarono gli apostoli Pietro e Paolo per arrivare a Roma e mettere la pietra della Città Eterna. È la strada che ebbe il coraggio di trovare nelle culture, l’unione di Roma e Gerusalemme per disegnare quel grande disegno dell’umanità dell’uomo libero.

Oggi al vertice del G7 parteciperà il pontefice Papa Francesco, il quale porterà all’attenzione dei grandi il suo disegno di mondo in cui l’uomo diventa protagonista di una vita felice e libera. Si discuterà dell’intelligenza artificiale che oggi preoccupa il mondo perchè il mondo sfugge al disegno dell’uomo. L’intelligenza è una facoltà dell’uomo che vive dei miti e dei valori che sono il sale della creatività.

Mi sento di chiedere a Papa Francesco il coraggio di cancellare e quindi di liberare l’intelligenza dall’aggettivo artificiale perchè l’intelligenza è solo una facoltà dell’uomo che attraverso la parola disegna e definisce le relazioni della vita.

L’utopia del reale è la propensione alla libertà. Per essere peró liberi bisogna assolutamente liberare l’altro; bisogna abbattere le barriere, i pregiudizi, il vizio dell’egoismo. L’uomo, solo l’uomo, ha la facoltà di vivere, di abitare, di difendere la terra che non è sua ma è un suo dono.

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immagine di copertina Giornata mondiale dell’ambiente

Giornata mondiale dell’ambiente

Interviste
di Gigi Mangia

Per noi, la giornata mondiale dell’ambiente non è una giornata istituzionale riconosciuta, ma la ricorrenza di un impegno e di una scelta culturale e sociale presente nella carta di identità del teatro Koreja, il quale ha fatto delle difesa della terra uno degli obiettivi strategici di strade maestre, ricordando il successo di “Giardini di Plastica” di tanti anni fa.

Oggi l’ambiente è uno dei temi che con forza si è imposto nell’agenda della politica internazionale ed è anche rotta principale della nuova generazione che chiede : sia alla cultura, sia agli scienziati di essere ascoltati e sostenuti.

La lotta per difendere la terra, è generale, multidisciplinare e coinvolge il comportamento di tutte le classi sociali. Liberare l’aria, l’acqua e la terra dall’inquinamento, comporta investimenti straordinari di molti miliardi, che devono vedere coinvolte le economie dei paesi più sviluppati e la cancellazione del debito dei paesi poveri.

Le vecchie parole: sviluppo, crescita, distribuzione del modello capitalistico non servono più, perchè hanno esaurito il loro ruolo. Le nuove generazioni lo hanno capito e a ragione lottano per un modello alternativo a quello capitalistico, ormai al tramonto senza futuro.

L’inquinamento è una delle principali cause dell’immigrazione dei popoli poveri dai quali i giovani scappano per trovare una vita migliore. È ormai tempo di riconoscere l’immigrato climatico il quale abbandona la propria terra perchè gli è impossibile vivere e soprattutto avere rispetto dei diritti umani che i regimi autoritari non riconoscono e non accettano.
L’ecofobia è la nuova malattia contro cui lotta la generazione Z perchè avverte il pericolo di avere al rischio il futuro e in particolare la nuova genrazione è consapevole che la terra è l’unica casa in cui continuare a vive

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Cinquant’anni fa i decreti delegati cambiavano la scuola

Visioni
di Gigi Mangia

Il 31 maggio del 1974, venivano approvati i decreti delegati, che cambiavano la scuola, in particolare cambiava lo stato giuridico degli insegnanti, entravano nella scuola i genitori e cambiava anche l’organizzazione e l’insegnamento didattico.

Gli anni 70 furono gli anni dei grandi cambiamenti sociali e culturali dell’Italia originati dai movimenti, in particolare studentesci, del 68. Oggi i giovani sono in un grande fermento, le scuole sono occupate, gli studenti sono in autogestione : studiano, progettano, si battono per un cambiamento radicale, a partire dalla crisi climatica per passare a quella del lavoro, della salute, delle città green accessibili, ricche di iniziative culturali.

Chiedono di essere ascoltati, si battono per far ascoltare gli scienziati. Sono delusi e si sentono offesi dalle risposte : invece di essere ascoltati ricevono manganellate, repressione, le forze dell’ordine nella scuola. I giovaninon sono nè addormentati, nè distratti: sono svegli e sono preoccupati del loro futuro in pericolo esposto alla grande crisi mondiale con la maggior parte dei paesi in guerra, in particolare la porta d’Europa. I giovani non devono essere costretti a stare in recinti di protezione, obbligati a subire un paternalismo in ritardo con il cambiamento sociale e culturale.

I giovani al contrario hanno bisogno di libertà, chiedono di avere la nostra fiducia, dobbiamo lasciarli liberi di sognare. Sono passati cinquanta anni dai decreti delegati, ma la scuola è ancora in crisi, continua ad essere in ritardo e non è in grado di rispondere ai bisogni dei giovani che al contrario sono i protagonisti di una rivoluzione culturale e sociale.

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immagine di copertina ORRORE, LA STRAGE DI RAFAH

ORRORE, LA STRAGE DI RAFAH

È fantastico in teatro avere idee per la pace

Visioni
di Gigi Mangia

La guerra di Benjamin Netanyahu di Israele contro i palestinesi non è guerra ma orrore e violenza di mancato rispetto di tutte le convenzioni del diritto internazionale che vietano di colpire le popolazioni civili.

Dopo la sua ammissione, non ci sono dubbi, sulla violenza e sul mancato rispetto del diritto umanitario internazionale da parte di israele nel raid a Rafah in cui sono morti 50 civili, e fra loro, nelle fiamme donne e bambini innocenti.

Nei social e nelle televisioni si sono viste le immagini di orrore, di violenza, di inaudita inumanità come quelle di vedere bruciare nelle fiamme i corpi di bambini e delle loro mamme.

La guerra che stiamo conoscendo è odio senza regole, è violenza e paura, è negazione dell’etica: cancellazione della morale. Senza morale, l’uomo perde la sua natura, cammina nelle tenebre e non riesce a vedere il suicidio dell’umanità. Senza cultura, senza filosofia, senza pedagogia del rispetto, l’europa è un teatro vuoto e inutile.

Orrore è la morale al buio. Grave è la responsabilità della diplomazia internazionale per non essere stata capace ad impedire a israele di bruciare l’innocenza perchè vuol dire consegnare la terra alla forza dell’odio, e quindi, nelle mani dell’uomo senza cuore, la società.

È fantastico in teatro avere idee per la pace.

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immagine di copertina La giornata mondiale dei bambini promossa da Papa Francesco

La giornata mondiale dei bambini promossa da Papa Francesco

Visioni
di Gigi Mangia

La giornata mondiale dei bambini del 25 maggio, promossa dal Papa, è un’iniziativa che accende la luce per vedere il mare della violenza, dell’odio, della morte dei bambini innocenti, di subire la guerra e non avere il rispetto del diritto alla vita.

La giornata mondiale dei bambini è un disegno civile e morale, pensato per insegnare all’uomo che la vita è rispetto, cammino, ricerca di fraternità. La giornata mondiale dei bambini ha mosso il mondo, infatti a Roma erano presenti ben 85 nazioni. L’entusiasmo si diffonde in tutto il mondo per i bambini che arrivano a Roma anche da paesi lontani come il Ruanda.

La forza più bella dell’entusiasmo della giornata mondiale dei bambini è stata la solidarietà di tanti bambini che hanno venduto i loro giocattoli per finanziare il viaggio dei bambini più bisognosi. L’aspetto più bello, più profondo, più solidale è stato quello in favore dei bambini provenienti dalle zone di guerra: Ucraina, Gaza e Terra Santa.

La giornata mondiale dei bambini è una visione di pace, un grido di fratellanza, un invito rivolto ai governi a liberarsi delle armi e usare la ragione per trovare la pace. I bambini non devono morire, non hanno nessuna colpa, sono nati innocenti. Tutti i bambini sognano la pace e sperano di vivere un mondo fraterno: senza la guerra!

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immagine di copertina Se le immagini diventano parole, le parole diventano storia

Se le immagini diventano parole, le parole diventano storia

Visioni
di Gigi Mangia

l Capo di Leuca, museo di pace e di accoglienza.
Il Capo di Santa Maria di Leuca è una terra sospesa fra cielo e mare, è una terra aperta ai venti, ai profumi, ai colori, al movimento delle onde del mare che assecondano i pensieri e l’inquietudine del tempo, nella forza della Fede. I Santuario di pietra bianca dà serenità. Le porte in bronzo, dell’artista Armando Marrocco, rappresentano lo sbarco degli albanesi.

La narrazione dello sbarco, nelle tre porte, è ricca e profonda di umanità assecondata dal mare fermo e dal cielo stellato. I profughi respirano fiducia, sentono il favore della terra che li accoglie e si sentono di essere salvi. Entrando in Santuario si incontra la statua della Madonna, con la lampada della Pace. Le parole: “Lux pacis” sono l’indicazione della fede nel ruolo della Madonna nel Cristianesimo in cui la pace è visione, disegno della salvezza; la luce infatti apre le tenebre, sconfigge la paura del buio e illumina la vita in cammino.

Le parole, “Lux e Pacis” sono parole senza tempo, sono parole che uniscono il cuore con la mente, la volontà con l’intelletto. Le parole “Lux Pacis” sono il sentiero del pensiero in cui la filosofia incontra la teologia: per conoscere bisogna credere. Fu questo nella storia l’insegnamento di San Tommaso. Nel paesaggio del Capo di Leuca si nota e si osserva l’ulivo, quello sano che ha resistito alla Xilella fastidiosa e quello invece che ha subito la malattia, perdendo la sua bellezza tingendosi in un tronco spoglio e diventando così archeologia vegetale.

È un tronco peró che non muore perchè ha una nuova vita. Sui tronchi infatti crescono funghi, vivono insetti e gli uccelli continuano a costruire i loro nidi. Con le mani si possono sentire le forme, scoprire gli anni, toccare la storia. I tronchi malati aiutano a capire il rapporto fra l’uomo e l’ambiente, ma fra uomo e ambiente non c’è separazione, la e congiunzione, è sbaglianta perchè ambiente e uomo sono unità, come unità è anche uomo e natura. Da una nuova antropologia culturale puó nascere una visione di pace, una pedagogia del rispetto. Se le immagini diventano parole, le parole diventano storia ed è questa la storia che vogliamo: STORIA DI PACE.

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immagine di copertina L’inno alla gioia

L’inno alla gioia

Visioni
di Gigi Mangia

Il 7 maggio ricorre il bicentenario dell’esecuzione a Vienna della nona sinfonia di Beethoven, la cui conclusione è : L’inno alla gioia, che il consiglio Europeo nel 1972 scelse come inno dell’Europa. La musica è l’arte dell’universalità, che non conosce barriere, confini da superare, la sua grande forza è quella di essere l’arte di tutti i popoli. La musica di Van Ludwig Beethoven fu quella che riuscì ad interpretare i sentimenti più profondi dell’animo umano e rendere universali i valori culturali del canto nella dimensione della gloria. Beethoven, con la sua musica, introducendo nella sinfonia la voce, aprì orizzonti nuovi all’Europa del romanticismo esaltando lo spirito come forza universale nel disegno della storia.

L’inno alla gioia, nella forza del coro esaltava la potenza dello spirito, dei valori dei popoli del nord Europa impegnati nella difesa della libertà repressa nel sangue dalle monarchie reazionarie. La cultura dell’Europa si fondava sulla cultura classica dell’antica Grecia, della democrazia e del diritto della città a partire dalla grande centralità di Atene nella storia dell’antichità e della città di Gerusalemme che con il muro del pianto aveva alimentato guerre di tensione fra le religioni monoteiste. L’inno alla gioia esalta e comprende i valori che sono al fondamento dell’identità dell’Europa in cui la città celeste, della fede, e la città della ragione, Atene, della democrazia e della civiltà, del diritto non sono separate, al contrario, sono le radici dell’Europa che deve completare il percorso della sua unità politica trasformandosi negli Stati Uniti d’Europa. La strada migliore che oggi abbiamo è quella di: studiare i poeti, promuovere la musica, finanziare la cultura, progettare città accessibili nei servizi culturali: teatri, musei, biblioteche, scuole; in cui non sentirsi soli, esclusi, malati, abbandonati, in lotta contro la povertà che rende inutile anche la solitudine.

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